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L’embriologia nell’antichità fino al Rinascimento La nascita di una disciplina che vede il suo sviluppo dal XVIII secolo stante tra Aristotele e Ippocrate, secondo cui la donna contribuisce alla formazione dell'embrione con un seme proprio, ma che risulta più imperfetto dell'uomo. Le teorie embriologiche conobbero granembriologia, disciplina che studia la formazione dell'emde impulso durante il Rinascimento ad opera di studiosi come Giubrione e del suo sviluppo, ha sempre interessato il monlio Cesare Aranzio, che nel 1564 pubblicò uno scritto dal titolo: "De do della scienza medica sin dall'antichità. Il tema della humano foetu opusculum"; egli, infatti, fu il primo con questo opuconoscenza approfondita della problematica riproduttiva scolo a dare una descrizione accurata del feto, parlando di stretta nell'uomo fu ritenuto un argomento talmente importante da spingerelazione con l'utero e la sua nutrizione. In particolar modo, rivolge re uomini della cultura umanistica e scientifica a rivolgere la propria il suo studio e la sua attenzione alla placenta che, a suo giudizio, ha attenzione ed il proprio studio sugli animali e altri organismi viventi. una funzione nutritiva e purificatrice. Questo impegno notevole ha fatto sì che si creasse l'embriologia L'opera di Aranzio ebbe grande rinomanza durante tutto il Rinascimento e anche oggi viene considerata un trattato breve ma comparata, che ha aiutato a conoscere i processi dello sviluppo umano attraverso l'analogia con organismi meno ricco di contenuti della riproduzione e della articolati. I primi studi concernenti l'embriogravidanza: questo suo agire è stato determilogia nell'antichità sono stati avviati da uomini nato da un'attenta osservazione anatomica che I primi studi risalgono di pensiero e di scienza, come Aristotele, Ippogli ha permesso di condurre approfonditi stua uomini di pensiero come di sui vasi ombelicali e sui rapporti di questi crate e Galeno, ma come disciplina conosce un grande sviluppo quando nel XVIII secolo vieultimi con il cuore del feto. Anche durante il Aristotele, Ippocrate ne scoperto il microscopio e quando nel XIX Rinascimento fu preso in esame lo sviluppo e Galeno secolo lo studioso Schwan procede alla formudelle uova e analisi dei diversi stati d'incubalazione della teoria cellulare. Infatti, Aristotele zione. Ricordiamo per questo lavoro di analisi nel suo scritto "De animalibus" espone la sua Girolamo Fabrizio d'Acquapendente, che nel teoria dell'apparato riproduttivo, secondo la quale l'embrione si forsuo "De formato foetu", pubblicato nel 1600, che viene considerama a causa dell'incontro tra il seme maschile e il sangue mestruale: to dalla scienza medica il primo trattato di embriologia comparatil'embrione, che viene a formarsi, prende le sue sembianze umane va, dà la migliore rappresentazione dell'utero in gravidanza e della dopo 45 giorni di gravidanza, in caso di sesso maschile, 90 giorni in placenta e, inoltre, descrive l'anatomia del feto e delle membrane caso di sesso femminile. fetali nell'uomo e in diversi animali; lo stesso Acquapedente nel "De Aristotele origina questa teoria, descrivendo lo sviluppo delle formatione ovi et pulli", pubblicato nel 1621, descrive la crescita uova di gallina, così come farà anche Ippocrate; quest'ultimo, però, dell'uovo di pollo e del suo sviluppo nell'utero, un processo non visibile all'osservazione e, quindi, solo ricostruito analogicamente. in un secondo tempo sulla teoria riproduttiva aggiunge come l'emEntrambe le opere sono state completate e corredate di disegni, brione andasse si formi per la presenza equilibrata di due semi, maschile e femminile ed è proprio questa condizione di equilibrio a che a volte non hanno dato una corretta interpretazione di quanto determinare i sessi. Galeno, invece, propone una sua teoria equidiabbiamo letto nei testi.
di Barbara Ciardullo
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Il Giornale dei Biologi | Settembre 2020
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