ECM Questo articolo dà la possibilità agli iscritti all’Ordine di acquisire 3 crediti ECM FAD attraverso l’area riservata del sito internet www.onb.it.
Le interazioni farmaci-alimenti (parte I) Studi e analisi su quando un alimento, o parte dei suoi costituenti, interferisce con il principio attivo di un farmaco, ostacolandone l'azione
di Pierpaolo Viviani*
In questa edizione de Il Giornale dei Biologi è presente la prima parte dell'articolo "Le interazioni farmaci-alimenti", la seconda verrà pubblicata con il numero di ottobre. Il questionario per acquisire i crediti, però, sarà disponibile solo alla fine del mese di ottobre, pertanto, i biologi potranno acquisire un totale di 6 crediti rispondendo alle domande della parte I e della parte II
N
egli ultimi anni la letteratura scientifica ha posto l’accento su un importante aspetto della terapia farmacologica: la possibile interazione farmaci-alimenti. Tale interazione si verifica nel momento in cui un alimento, o parte dei suoi costituenti, interferisce con il principio attivo di un farmaco, ostacolandone l’azione [1]. E’ ormai noto infatti che alcuni alimenti possono modificare il modo in cui l’organismo gestisce i farmaci; potenzialmente si può verificare sia una aumento che una riduzione dell’effetto terapeutico, ma anche degli effetti collaterali e quindi della tossicità del farmaco stesso [2]. Le interazioni farmaci-alimenti vanno valutate con estrema attenzione in particolare nei pazienti anziani, per i quali non è raro riscontrare patologie croniche e dunque assunzione quotidiana di più farmaci [3, 4]. Buona parte dei farmaci quotidianamente prescritti è destinata alla fascia di popolazione più anziana; tra i più comuni vi *
94
Farmacista, componente Comitato scientifico Ecm dell'Onb.
Il Giornale dei Biologi | Settembre 2020
sono gli antiinfiammatori non steroidei (FANS), gli antiipertensivi e gli antidepressivi. Anche in assenza di particolari patologie, l’assorbimento dei farmaci, ad esempio, può essere modificato dalle condizioni fisiologiche frequentemente alterate dell’anziano: riduzione delle funzioni gastrointestinali (svuotamento gastrico e motilità intestinale), riduzione della massa magra, riduzione della concentrazione di albumine seriche e proteine plasmatiche (con conseguente riduzione delle interazioni farmaci-proteine plasmatiche), ridotta funzionalità epatica e renale [5]. Inoltre anche le disfunzioni endocrine o l’alimentazione possono potenziare questi effetti. In generale le interazioni farmaci-alimenti vengono definite come alterazioni delle caratteristiche farmacocinetiche e farmacodinamiche di un farmaco o di un elemento nutrizionale oppure come uno stato nutrizionale compromesso in seguito all’assunzione di un farmaco. Le caratteristiche farmacocinetiche riguardano la descrizione quantitativa del percorso intrapreso dal farmaco, ovvero l’assorbimento, la distribuzione, il metabolismo e l’escrezione. Le caratteristiche farmacodinamiche si riferiscono agli effetti fisiologici o clinici indotti dal farmaco. Entrambe queste fasi farmacologiche possono essere potenziate o antagonizzate dal cibo. L’aspetto più interessante riguarda le interazioni farmacocinetiche [6]. Interazioni farmacocinetiche farmaci-alimenti E’ possibile individuare interazioni farmacocinetiche farmaci-alimenti specifiche e aspecifiche (Figura 1) [7]. Le interazioni farmacocinetiche farmaci-alimenti aspecifiche comprendono le condizioni