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Tutt’altro che un flop L’aggiunta dell’uovo nei cocktail può rivelarsi un’esperienza davvero sorprendente. DI CRISTINA PACEI FOTO DI FEDERICO MILETTO STYLING DI VERONICA LEALI
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HE COSA SI INTENDE per «flip» nel campo dei drink? La presenza di un uovo fresco in una bevanda che, una volta shakerata, andrà a creare uno strato superiore schiumoso. Può sembrare un po’ bizzarro, ad alcuni può preoccupare la questione (da non sottovalutare) della freschezza e sicurezza del prodotto, ma basti pensare al classico uovo con il marsala – lo zabaione – per capire che l’utilizzo delle uova con gli alcolici, soprattutto con vini dolci, è già diffuso da secoli. Le prime notizie del Porto Flip, un classico di successo che vede il tuorlo d’uovo associarsi al Porto e al brandy, risalgono alla seconda metà del 1800. Oggi si usa proporre questo cocktail soprattutto come after-dinner (consigliato l’abbinamento con torta di mele o crostata al cioccolato), sebbene nasca come corroborante sul genere del Bloody Mary. Dopo una sbronza «si metteva a posto lo stomaco» con uno di questi cocktail toccasana, per riprendere poi a bere allegramente. E l’albume? Nessun preconcetto. Talvolta rientra anch’esso nelle preparazioni per conferire una «tessitura» setosa e aggiungere una schiuma leggera. E non è così difficile da utilizzare, come molti credono. Basta iniziare a shakerare gli altri ingredienti del cocktail, inserire poi l’albume e agitare nuovamente. Infine, si completa con il ghiaccio e si mixa per un’ultima volta. Il drink va filtrato attraverso un colino da tè... et voilà! Il gioco è fatto. Non resta quindi che sperimentare, affidandosi al proprio bartender di fiducia.
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S T Y L E M AG A Z I N E
Drink fresco grazie alle note di vino del Barolo chinato. L’uovo lo rende cremoso e setoso, lo sciroppo speziato lo bilancia e il brandy lo fortifica.