Lazio Gourmand Magazine - n°4 / Primavera 2021

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FAVE E GUANCIALE

fave e guanciale alla romana di Elena Castiglione Da tempi immemorabili le fave sono il legume principe della cucina romana e la ricetta de le fave col guanciale alla romana ne sono la sua massima espressione. La primavera è il periodo di raccolta della fava, e non manca mai il carretto fermo sulle strade con il suo raccolto prelibato. Tant'è che è usanza tradizionale celebrare il 1° maggio facendo scorpacciate di fave fresche con il pecorino romano! Soprattutto con quelle più piccoline e tenere. Quelle di media grandezza trovano largo utilizzo in cucina, come la ricetta delle fave col guanciale alla romana, accompagnata per l'occasione da una poesia in dialetto romanesco del poeta Roberto Ortenzi. Ne traspare tutto il legame che il popolo romano ha da sempre verso questo versatile legume: Ottanta grammi e poco più de strutto e centoventi grammi de guanciale tajato a tocchettini: pepe, sale, du fette de cipolla e non è tutto. Co sett'etti de fava romanesca ce pòi fa na pietanza principesca: ammucchi tutto in una cazzarola la metti ar foco... tocca la viola. Nantro piatto così vattelo a pésca! Nina , che pe la fava se ne casca, potrà sempre cantà: Fiore de frasca quant'è bona la fava romanesca. Roberto Ortenzi

INGREDIENTI PER 4 PERSONE • 600 gr di fave romanesche fresche prive del baccello • 100 gr di guanciale tagliato a pezzi • 1 piccola cipolla tritata • 3 cucchiai di olio extravergine di oliva • sale e pepe q.b.

PREPARAZIONE

La preparazione, come tutti i piatti romani di origine popolare, è molto semplice. 1. Tritate finemente la cipolla e soffriggetela insieme al guanciale tagliato a tocchetti non eccessivamente piccoli insieme all'olio. 2. Aggiungete le fave prive del baccello insieme a qualche cucchiaio di acqua. Salate e pepate. Se le fave sono fresche si cuoceranno a puntino in circa 15 o 20 minuti.

Il segreto per la perfetta riuscita delle fave col guanciale alla romana è quello di utilizzare fave freschissime e cuocerle appena liberate dal loro baccello, altrimenti tendono a prendere un colorito brunastro e a indurirsi .

3. Con un buon vino dei Castelli Romani e una fetta di pane casareccio avrete un contorno di gusto assicurato!

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