... E ORA to
Come mi sento PRIMA di iniziare? tranquilla/o preoccupata/o
cca a me!
PIERINO E PATACCA
VERIFICA FORMATIVA
La domenica mattina mia madre si alzava presto. Mio padre si attardava nel lettone per leggere i giornali e io lo raggiungevo, felice d’averlo tutto per me. Giocavamo agli acrobati: salivo in equilibrio sulle sue ginocchia, mi tiravo su, con i pedini instabili, le braccia aperte, come a spiccare il volo. Tentavo di spostarmi sulla sua mano grande, in una sfida sempre più difficile, fino a un gran ruzzolo fra le lenzuola. Poi lui prendeva un blocco a quadretti e incominciava a raccontare una storia, disegnando la scena. Era la storia di Pierino e Patacca, che giravano il mondo in groppa a un gallo, in volo verso paesi lontani. – I galli non volano – dicevo io. – E invece sì – replicava papà. – Perché questo è un Gallo Cedrone, non un gallo da pollaio. Gallo Cedrone... non ne avevo mai visto uno. Papà diceva che un giorno, in Friuli, mi avrebbe portato nei boschi del suo paese, dove quei galli diversi vivono e sono davvero spettacolari. Avevo da ridire anche sul nome del secondo bambino. Pierino, va bene, era il nome del mio papà: Piero. Ma Patacca! Era un bambino pasticcione, che si sbrodolava, oppure era un finto bambino, come una moneta falsa, una patacca? La matita di papà correva veloce. Poi lui chiudeva il blocco e diceva: – Alla prossima puntata. Io rimuginavo su quel gallo che volava e pensavo che, forse, esistevano davvero i Galli Cedroni. Dovevo diventare grande per scoprire che era vero: sono gli urogalli, i galli selvatici delle Alpi. Non li avevo mai visti, non ero più andata con mio padre nei boschi, chissà, avevamo dimenticato di farlo. Ma l’estate scorsa, a Bolzano, il mio nipotino primogenito ha trovato una cartolina che ne raffigurava uno e me 147