Si parte!
IO SONO AVA Cora passa la settimana successiva nell’agitazione da shopping per il mio rientro a scuola, convinta che il successo del ritorno alla mia normale vita da adolescente dipenda dal fatto che io abbia uno zaino in spalla o una borsa a tracolla. La sera prima del mio “reinserimento” ufficiale, me ne fa trovare una serie in fila sul letto. Borse con fantasie sgargianti, zaini di tela con disegni floreali e tracolle di nylon sembrano fissarmi. – Cosa usano i ragazzi oggi? – scrollo le spalle. – Ultimamente sono stata in camice da ospedale e pigiama, forse non sono la persona giusta a cui chiedere. Evito di esprimere i miei forti dubbi sul fatto che qualcuno si soffermerà a guardare i miei accessori. I primi a vedermi sono i ragazzi in gruppo. Un tipo magro e pieno di brufoli fa un salto all’indietro e dice “Wow”. I suoi amici si voltano a guardarmi, poi fanno dietrofront e puntano gli armadietti, sforzandosi davvero poco di nascondere le risate. Mi sbirciano di traverso girando la testa di scatto. Veri supersegugi. Percepisco tanti occhi puntati addosso… una sensazione cui ormai dovrei essere abituata. Bisbigli e sussulti sono il sottofondo della mia vita, ma in questo piccolo corridoio, circondata da ragazzi della mia età, il calore di così tanti occhi mi striscia su per il collo. Gambe e braccia cominciano a prudere, mentre un ronzio che conosco bene si diffonde in tutto il corpo. Il viso brucia e io fisso gli occhi a terra. Non alzare lo sguardo.
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