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UN PICCOLO PARADISO
Ricorda: la FABULA è il racconto della storia costruito seguendo la successione degli avvenimenti in ordine cronologico. 30
Christy si dondolava pigramente sull’altalena sotto il porticato; sull’altro lato della strada, Eddie se ne stava seduto, intento a mangiare un gelato. Sua madre le aveva raccomandato di essere amorevole con Eddie: nessuno voleva mai giocare con lui, perché era diverso. Christy lanciò un’occhiata al giardino della casa più avanti, dove Jim stava giocando a biglie. Scese dall’altalena e si avviò lungo la strada. – Ciao Jim – lo salutò. Il ragazzino lanciò l’ultima biglia e si avvicinò a lei. – Christy, conosco un posto dove le rane depongono le uova. Vieni? Christy fece cenno di sì e si misero in cammino. Eddie li raggiunse, con un sorriso enorme stampato sulla bocca. Jim non lo degnò di uno sguardo, così Christy fu costretta a dirgli: – Eddie, è meglio che torni a casa. Lui non rispose, ma il sorriso svanì di colpo. Jim allora gli corse incontro, battendo i piedi a terra: – Sciò Eddie! A casa! Eddie fece una smorfia: – Mica sono un cane, Jim. – E allora piantala di venirci dietro come un cane. Eddie girò sui tacchi e, a testa bassa, tornò verso casa. – Ma che bisogno c’era di ferirlo in quel modo? – disse Christy. Jim alzò le spalle. Il lago si raggiungeva attraverso un sentiero nel bosco. A Christy piaceva l’odore delle foglie bagnate e il solletico delle felci sulle gambe nude. – Ma le uova di rana? – si lamentò Christy. Probabilmente Jim se l’era inventata, la storia delle uova. Improvvisamente, dai cespugli vicino al sentiero arrivò uno strano fruscio. Era Eddie. – Che cosa ci fai tu qui? – gli urlò Jim.