WSA TN_People. Chiedimi cos'è la fragilità. Interviste su inclusione e marginalità

Page 57

Intervista a TODOR PANJKOVIC, pensionato, sopravvissuto in guerra

Dall'Ex-Jugoslavia a Belgrado: ferite che non si cancellano Dove vivevi prima che scoppiasse la guerra? Prima della guerra ho vissuto per anni con i miei figli e mia moglie in una piccola città dell’attuale Bosnia. Poi per un periodo molto breve abbiamo vissuto a Sarajevo e dopo ci siamo trasferiti a Belgrado, dove abito ora tuttora. Da quel momento in poi siamo rimasti qui. È stato appena prima dell’inizio della guerra. Io, mia moglie e mio figlio eravamo riusciti ad ottenere la cittadinanza serba prima che essa scoppiasse, mentre mia nuora e mia figlia no. Loro avevano la cittadinanza bosniaca e quindi anche lo status di rifugiate. Com'era la situazione in Jugoslavia appena prima della guerra? Come sempre, quando c’è una situazione di crisi. I problemi dal punto di vista economico erano molti. Nei giornali e in televisione c’erano costantemente brutte notizie, le tensioni crescevano, iniziavano a rafforzarsi gruppi molto nazionalisti che prima non avevano nessuna importanza. Le persone sbagliate cominciavano ad avere sempre più influenza sulle decisioni. In questo tipo di situazione tu non vuoi credere che una cosa del genere stia accadendo proprio a te. Un esempio di questo è anche la pandemia del Coronavirus. Le persone non vogliono che la loro vita, le loro abitudini, la loro libertà vengano limitate. E quindi laddove ci sono i segni tu non vuoi vederli fino a che non scoppia tutto. Ma se non si è previdenti ci si ritrova in una situazione che poi è peggiore. È per questo che ho portato la mia famiglia a Belgrado, dove per quanto brutta, la vita era molto meno pericolosa che a Sarajevo. Quali sono state le maggiori difficoltà? È difficile parlare di maggiori difficoltà. I soldi erano pochi, si cercava di tenere unita la famiglia. Mia nuora era venuta a stare a Belgrado. I suoi genitori vivevano a Sarajevo, dove la situazione era addirittura peggiore. Lei è riuscita a prendere l’ultimo aereo, dopodiché hanno blindato la città, a impedire entrate e uscite c’erano cecchini. Io posso dire di aver avuto vicina tutta la famiglia, ma per lei è stato molto più difficile. Stava spesso con noi, quando non studiava o lavorava, ma la preoccupazione era grande per chi aveva lontano. E queste cose durano tanto, tanti anni, durante i quali sei costantemente in ansia per cosa succederà il giorno dopo. Non riesci a goderti i momenti più ordinari, che capisci essere i più belli, perché vivi in una perenne agitazione. Durante questi anni è nato mio nipote, e non siamo riusciti ad apprezzare il momento come sarebbe stato giusto, perché invece di avere comuni preoccupazioni, la nostra era di scappare nei rifugi quando Belgrado è stata bombardata. La cosa più brutta è che il tempo passa e si vive alla giornata cercando di ricavarne il meno peggio possibile. Ma passano gli anni e quei momenti non tornano più. Questo per me ha avuto un’importanza relativa, ma ha bruciato


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook

Articles inside

Non una semplice influenza

3min
pages 65-68

I limiti più grandi stanno nella propria testa

4min
pages 63-64

Il “disabile” è come noi: stop a pena e falsa pietà

3min
pages 61-62

Preferisco i bambini

2min
pages 59-60

Dall'Ex Jugoslavia a Belgrado: ferite che non si cancellano

4min
pages 57-58

La disabilità dagli occhi di un professore

3min
pages 55-56

La disabilità insegna

4min
pages 46-48

Saltare ...oltre il limite

3min
pages 53-54

Gli occhi dell'anima

2min
pages 51-52

Inclusione in classe: l’insegnante di sostegno

2min
pages 49-50

Imparare con la disabilità

3min
pages 44-45

Cercate perdono e amore incondizionato? Venite all’Arche Kenya

5min
pages 39-41

Disabilità e famiglia

2min
pages 37-38

Disabilità”... Di una città

4min
pages 42-43

Cosa è normale?

2min
pages 35-36

Di fronte al buio

1min
page 32

La pratica della musica in relazione alle disabilità. Accordi Armonici

3min
pages 33-34

Aspetto sociale di una persona con difficoltà

3min
pages 28-29

La relazione come strumento di crescita

2min
pages 30-31

Fragilità è incertezza, ma anche forza

4min
pages 22-23

La nonna e la logopedia

1min
pages 24-25

Percezioni diverse

2min
pages 26-27

La delicatezza del poco e del niente

5min
pages 19-21

fatta

2min
pages 11-12

Una vita piena di energie

2min
pages 15-16

Non mi sono mai sentito diverso dagli altri”. Quando la società funziona

3min
pages 6-7

Passione e ambizione

2min
pages 13-14

Le persone devono solo imparare ad ascoltare

1min
page 8

Una persona deve manifestarsi pienamente a se stessa, non come il gigante dei suoi sogni o il nano delle sue paure

3min
pages 9-10

Quello che posso fare da sola non fa niente contro la barriera che ho davanti

2min
pages 17-18

Il record non si improvvisa

2min
pages 4-5
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.