LETTER TO MILAN

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Vergine, con la sua serena tranquillità e con una punta di concentrata serietà, imponga alle figure circostanti un controllo sui gesti e sulle espressioni, mentre i personaggi che si trovano ai lati appaiono progressivamente più animati man mano che ci si allontana dal centro della scena. In questa Madonna mi pare che si possano riconoscere motivi desunti da Dürer, così come nella rallentata gestualità, nel ritmo calmo e meditato dei tre Magi e di san Giuseppe. Queste considerazioni farebbero proporre un’esecuzione tedesca per questa scultura. In tal caso, penso che si debba fissare l’esecuzione entro il 1528, autentico annus horribilis per l’arte tedesca, che se-

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gna la fine della grande stagione del rinascimento teutonico e dell’esecuzione di altari lignei. Nell’area milanese esiste un solo altare ligneo tardogotico paragonabile a quello di San Nazaro: il polittico proveniente dalla chiesa parrocchiale di Annone Brianza, opera di una bottega di intagliatori anversesi, depositato presso il Museo Diocesano, completo in ogni sua parte ma realizzato alcuni decenni più tardi rispetto al presepio di San Nazaro.

Comporre Milano

E così, tra Porta Romana e Porta Ticinese, ricomincia il nostro giro alla scoperta delle antiche origini del “Natale a Milano” e della festa dei Magi.

Uno dei mali più gravi del nostro tempo è l’analfabetismo: si pensa che chiunque possa esprimersi senza prima aver acquisito le competenze linguistiche necessarie. Sul piano della musica, e della musica leggera in particolare, la cosa appare più evidente. Il confronto tra una qualsiasi partitura di Cole Porter o del nostro Giovanni Danzi con una di quelle più diffuse tra i giovani, evidenzia la scarsa qualità di queste ultime: una marmellata linguistica con rime da Corriere dei Piccoli e con un accompagnamento musicale non coerente. La definizione “pop” alla musica leggera rinvia all’aggettivo “popular” ma la creatività del popolo una volta sapeva inventare cose mirabili nel campo della musica. Si trattava di un’elaborazione continua avvenuta nei secoli partendo dal basso, senza coinvolgere gli intellettuali; oggi, invece, avviene il contrario: il popolo subisce quello che i mass media gli impongono sulla base di preordinate strategie commerciali. Nella trasmissione di una cultura anche popolare, la formazione del gusto è invece fondamentale. Oggi ci si abitua a un livello estetico sempre più scadente in cui si scambia la semplice espressione delle proprie emozioni con la poesia, senza prima aver acquisito le competenze più elementari del linguaggio che una tradizione creatrice ha elaborato e affinato nel tempo. È triste vedere come non solo ci si arrenda a tale scadimen-

MAURIZIO CUCCHI - FILIPPO DEL CORNO - GIACOMO MANZONI

MAURIZIO CUCCHI Poeta

to ma che anche lo si trasformi consapevolmente in moda, per raggiungere settori sempre più ampi del pubblico, in una sorta di circolo vizioso deteriore. Il successo di pubblico non è certamente connesso alla scarsa qualità di un’opera come dimostrano i capolavori musicali del secolo xix, ampiamente diffusi tra il popolo. Il mercato di oggi, tuttavia, indirizza l’interesse del pubblico su prodotti puramente commerciali, venduti come arte. Domina un conformismo generalizzato in cui ci si crede originali, indossando la stessa divisa preconfezionata e si scambiano dilettanti quasi analfabeti per autentici poeti.

FILIPPO DEL CORNO Assessore alla cultura di Milano Sul piano culturale, nella distinzione tra apocalittici e integrati proposta da Umberto Eco, mi colloco personalmente tra questi ultimi. La mia argomentazione si articola su tre livelli, l’ultimo dei quali tocca il tema di Milano, oggetto della nostra comune riflessione. Il primo livello riguarda la distinzione e la gerarchia tra generi, fondamentale nella storia delle arti. Già il compositore e teorico Paolo Castaldi, affermava che l’espressione “musica leggera” non gli piaceva perché supponeva una musica “pesante”, che era il campo del suo lavoro artistico. Preferiva invece dividere la musica tra composizioni scritte secondo il gusto dell’autore da quelle elaborate secondo il gusto di chi la ascolta.

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