INTERVISTE
di Chiara Di Martino
P
er gli “addetti ai lavori”, il suo nome è da sempre sinonimo di ricerca e lotta al melanoma. Nell’ultimo anno hanno iniziato a conoscerlo un po’ tutti perché a Paolo Antonio Ascierto, 56 anni, oncologo campano in forza all’Istituto Nazionale Tumori Fondazione Pascale, è ascrivibile anche l’intuizione di una possibile cura contro il Covid-19 con il farmaco per l’artrite reumatoide Tocilizumab. Oggi balza in cima alla lista del sito americano Expertscape che lo designa come massimo esperto di melanoma in Italia, secondo in Europa e quarto nel mondo. Come funziona l’attribuzione di questo riconoscimento? Ne è felice? «Si basa sulla valutazione del numero e della qualità delle pubblicazioni fatte in un certo campo. È un riconoscimento importante di cui sono molto orgoglioso, soprattutto perché frutto di ricerche cliniche e traslazionali che possono portare al cambiamento della gestione di alcune neoplasie». A che punto è la ricerca sul melanoma? A cosa sta lavorando? «La ricerca non si ferma, perché purtroppo gli obiettivi da raggiungere sono ancora molti. Sicuramente un grande passo in avanti è stato fatto con la scoperta per cui il sistema immunitario svolge un ruolo chiave nel melanoma, da lì la nascita dell’immunoterapia, che ha completamente stravolto la gestione e la prognosi dei pazienti affetti da melanoma. Altra scoperta fondamentale è stata quella di farmaci a bersaglio (targeted therapy) efficaci contro l’alterazione genetica del gene BRAF presente in circa il 50% dei pazienti con melanoma. Nonostante grazie a queste strategie si sia in grado di guarire il 50% dei pazienti con malattia metastatica, esiste ancora un’altra metà di pazienti che non ne beneficiano; al momento è su di loro che ci stiamo concentrando nel trovare farmaci più efficaci». Se dovesse riassumere i punti di svolta
18 Il Giornale dei Biologi | Settembre 2020
dei suoi studi su questa patologia, quali ri«Ritengo di essere stato abbastanza forcorderebbe? tunato sia nel gruppo di lavoro in cui sono «Il grande passo in avanti è iniziato con nato, che mi ha permesso di avere basi sol’immunoterapia e la target therapy. Esiste lide da cui partire per poi evolvermi, sia nel una percentuale di pazienti che possono es- gruppo di lavoro che ora gestisco, che mi sere considerati ormai guariti da un male che ha permesso di crescere e di ampliare l’orizfino al decennio scorzonte della ricerca. Il so non lasciava scamgruppo è fondamenIndicato come massimo po. Il prossimo passo tale per potersi porre è nelle terapie di com- esperto di questa patologia in degli obiettivi sempre binazioni, aggiungere maggiori e la nostra Italia, secondo in Europa un farmaco che agisca è una vera e propria su un determinato resquadra che lavora per e quarto nel mondo cettore per raggiungeraggiungere lo stesso re un effetto sinergico scopo». e permettere una maggiore percentuale di Com’è la sua “giornata tipo”? risposte. Il futuro è invece nelle CAR-T, una Non ne esiste una, ogni giornata è divernuova terapia specifica per quel determinato sa dall’altra tra pazienti, reparto, convegni, tumore che agisce, attraverso l’ingegnerizza- ricerca, web meeting. È un lavoro molto zione delle nostre stesse cellule del sistema movimentato, che obbliga a dedicarcisi toimmunitario, per renderle in grado di rico- talmente. In genere vado a dormire alle 3 di noscere e distruggere le cellule tumorali». mattina». Quanto conta il gruppo di lavoro in una Come ha avuto l’intuizione sul Tocilicarriera di successo? zumab? A che punto è la sperimentazione?