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UIL MORBli.I.O N!I.I;ESKRCUO l TALlA 'O
E neppure soo 'empre le ~lagiooa pitt fredde ed umide le prt•dilelte dal morbillu. St'c•mdo Foer·ter, a Ore~da, so l\. epidem1e eli morbillo 1nfanttle, otto s1 sono ioiLi.•te in estnto. da giugno a settembre; a L·mdm è io autunno che si st·no p1ù spesso osservati dece si di morbillosi, a .\1 onneo essi ~a rehbcro egualmente f1·equenti in autunno ed m inverno. Nel· l'anno 1889 nella ci!ltL di Torino si ehbe la mag~iore morta litit nei tre me~i piu caldi. g1ugoo luglio etl agosto. e nel 189:~ nei mesi tll maggio, ~iu::no e luglio. Quello rhe non si pnò tutta,ia nc·~:tre si c che la mortalità proporzioo:1le sia ma,t,.:iore ne1 clami freddi rd umiòi che nei cl1mi p111 tt'mperati. :\ello stu1lio !ltati"tico dello Sforza (1) la di\isioue di Torino figura in decima linea per morhositi•, mentre rappresenta il ten~o per mortali là, (per mille di l'urza media annuale). Jt: n'è O\'\ irt In ra,\{iune: il morbillu nun è gra,•o ;;e non per le sue rompltcar.10ni, dicono da tempo i clin1ci, e st cnpi,ce m cou~egueoza che l!olle temperature iemali delle noilre prealpi siano più facili ad tnsor~ere e piti d1flìc•li a rt~ot ver:;i le fretjU60l1 complicazioni IJrODCOpolmonari, f.IUOR teneno per le infezioni secon,Jal'ic della malattia. lo t•onclusione. se nei prPsidii militari il morbillo si inizin e si diffonde solo nell'uwerno. ciò t\ dovuto in gran parte al fallo che un gran numero di receuivi alla malattia, debilitati per le !'oiTert'nze del noviziato miliiarc. dalla vita hllera dei campi portaLi ;tll'n.ria conti oala dci quartieri, sollopo,ti ad un hrusco acclimatamento 6sico e morale, offrono facile pre,..a a1 germi morbi~eru . ed •>hhligaLi a continui ed intrm1 rappor11 per servizio, eù alla for-.
(i) Sl'onu. -
1,. e.