«Le élite liberali persero l’occasione non solo di riconoscere la validità dell’opera volontaria prestata dalle donne, ma anche di assoggettare il mutualismo operaio e la beneicenza cattolica all’autorità del governo centrale. Era un’occasione che i fascisti non mancarono invece di cogliere. In nome della “ricostruzione nazionale” essi criticarono aspramente il “disinteresse” liberale, imposero la “disciplina” alle associazioni locali, e mobilitarono come volontarie nelle associazioni fasciste decine di migliaia di donne del ceto medio»82.
S. Zuech, Ecce Homo.
S. Zuech, Maria Dolens.
2.7.3. L’infanzia. L’iniziativa dei temi scolastici «La storia, la verità, la realtà?... Oibò! Son ferri vecchi: il bambino non le curerà punto: plasmerà la materia prima a suo piacimento»83.
Rossaro ebbe sempre una particolare attenzione per il mondo dell’infanzia e dell’educazione. Sopravvivono in lui le vecchie considerazioni riguardo una certa minorità, una certa irrazionalità congenita a donne, bambini e popolino in generale. Una politica e un messaggio che potesse investire eficacemente queste marginalità sociali doveva parlare più una lingua dell’immaginazione, della mistica e della fede che una lingua altolocata e razionale. 82 83
v. de grazia, Il patriarcato fascista, p. 149. In duBy-perrot, Storia delle donne cit. p. 149. rossaro, La Campana cit., p. 177.
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