gamento con i Savoia, e in particolare con la regina vedova di Umberto, la mater dolens, potremo dire, anticipando un signiicato che troverà esempio in tanti eclatanti episodi relativi alla campana e che si manterrà costante ino alla caduta della monarchia.
1.4. In seminario a Rovigo Al di là di quanto sopra riferito, la biograia giovanile di Rossaro è comunque ancora piuttosto opaca. Non abbiamo informazioni dirette al riguardo. Chiocchetti tace e così lo stesso sacerdote. Ci dicono però qualcosa di importante le poesie e alcuni articoli giornalistici che entrano a far parte della sua bibliograia a partire dal 1907, dopo che Antonio Rossaro si è trasferito nel seminario di Rovigo per gli studi di teologia40, forse sulle orme di Luigi Fogolari, un altro «grande trentino» esule dalla sua terra41. Sono gli anni che vedono salire al soglio di San Pietro il trevigiano Giuseppe Melchiore Sarto con il nome di Pio X. Un papa apparentemente conservatore, vista la sua avversione al modernismo, ma che con l’enciclica Il Fermo Proposito, nel giugno del 1905 allentava le restrizioni del non expedit di papa Pio IX e contribuiva a dare forza a un movimento che favoriva l’ingresso dei cattolici nell’agone politico, movimento al quale Rossaro certamente non rimane estraneo, in considerazione che l’azione del papa Sarto trova larga adesione nel Veneto42, e che nello stesso seminario di Rovigo insegnava ilosoia e teologia don Giacomo Schirollo43. Potrebbe essere questa una svolta importante per le posizioni di Rossaro, 40 41
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In realtà le sue prime produzioni poetiche sono datate Torino (1900), dove compone fra l’altro Ora d’esame; poi Bassano ed episodicamente Modena (1901-1907), inine, dal 1908, soprattutto Rovigo. Cfr. Canzoniere cit. Parlando di Antonio Rossaro e della sua dinamica presenza a Rovigo negli anni della guerra, Adriano Mazzetti riporta che «nella città padana era ancor viva la memoria di un grande trentino, lui pure sacerdote, don Luigi Fogolari, insegnante nello stesso seminario vescovile di Rovigo, nominato nel 1869 direttore della Biblioteca dei Concordi, la maggiore istituzione culturale della città, dotata di una ricca biblioteca e di una preziosa quadreria. Presso questo istituto presterà la sua opera don Rossaro negli anni 1918-1920, alternando gli impegni pastorali alle cure dalla grande libreria. A. Mazzetti, Don Antonio Rossaro e l’Accademia dei Concordi di Rovigo. Una presenza dinamica nell’Istituto culturale e nel Polesine, in “Atti dell’Accademia degli Agiati di Rovereto”, a. 247 (1997) ser. VII, vol. VII. A., p. 116. Cfr. A. rondina, L’ultimo interdetto. Nel contesto religioso e civile del Polesine tra ‘800 e ‘900, ed Apogeo, Milano 2007, p. 19 ss. «Nell’aprile 1904 si tenne a Rovigo il primo Convegno regionale democratico cristiano del Veneto; vi parteciparono anche alcuni seguaci di don Murri, ma la presenza autorevole di Sichirollo poté impedire che si veriicassero disordini. Tuttavia all’interno dell’Opera dei Congressi i conlitti fra “intransigenti” e “democratici cristiani” giunsero al punto che in luglio Pio X decise di far cessare l’Opera e sostituirla con le Unioni che venivano sottoposte, nelle diocesi, al diretto controllo dei vescovi. L’azione equilibratrice di Sichirollo si manifestò ancora nell’ottobre 1905, quando a Rovigo si tenne il terzo Convegno delle associazioni giovanili della diocesi che si concluse con l’invio a Pio X di un ordine del giorno in cui si sottolineava l’errore di non accogliere le indicazioni che venivano dal papa; ordine del giorno a cui il ponteice rispose elogiando lo spirito delle associazioni giovanili della diocesi di Adria». http://www.acadriarovigo. it/sito/documenti/intervento_traniello.pdf. (gennaio 2016) Per la igura di don Giacomo Sichirollo (1839-1911), ammiratore di Rosmini, fondatore dell’azione cattolica di Adria e insegnante presso il seminario di Rovigo, si rimanda al volume Chiesa e società nel Polesine di ine Ottocento, a cura di G. Romanato, ed. Minelliana, Rovigo 1991.
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