LA CAMPANA DEI CADUTI DI ROVERETO UNA STORIA CRITICA

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Capitolo 2. La Campana dei Caduti ino alla seconda guerra mondiale

2.1. La nascita della Campana Milano, 5 maggio 1921. Questa la data cui risale l’idea della Campana dei Caduti. A ispirare don Antonio Rossaro è l’Arco della Pace in via Sempione, il monumento neoclassico, chiaramente legato agli archi trionfali romani e originariamente pensato per celebrare la vittoria napoleonica di Jena. Francesco I d’Austria, ritornato in possesso della Lombardia, dopo la Restaurazione, lo ridedicò però alla pace tra le nazioni europee. Per ironia della sorte, la Campana dei Caduti subirà, come vedremo, un destino simile. Oggetto di discussioni ininite, fusa e rifusa più volte, la scopriamo semioforo lessibile, capace di migrazione, sia simbolica che isica. Sono i tempi storici a maturare con lei in quella che si potrebbe considerare una delle battaglie della rimembranza più importanti per l’Europa del XX secolo e i cui riverberi giungono ino a oggi. Ciò che è in gioco, nella costruzione di questa memoria, prima di tutto politica (anche e soprattutto quando si proclama “sopra gli schieramenti”), è la legittimità stessa della Nazione, dell’organizzazione sociale ad essa sottesa con le sue gerarchie e stratiicazioni, del suo monopolio della forza. Dopo il disastroso “terremoto” rappresentato dalla Grande Guerra, la memoria che si andava costruendo a opera delle élite nazionali interventiste, al contempo fatta propria da quei settori del combattentismo e delle forze armate alla disperata ricerca di senso di fronte alle distruzioni e ai dolori, appare come una beneica scossa di assestamento utile al ritorno della quiete sociale, come presupposto di un preciso tipo di pace dopo la guerra vittoriosa e legittima. Pace e Guerra potevano così apparire come igure speculari, complementari, necessitanti l’una dell’altra. Era necessario che la vittoria fosse considerata da tutti come tale, e la pace come suo necessario e positivo prodotto. Il gusto dell’ossimoro, del contrasto, non era certo estraneo al pubblicista don Rossaro che commentava, nel libro celebrativo del 1952, l’episodio della “intuizione”. Il sacerdote stava leggendo, su un giornale, delle celebrazioni francesi per i cento anni dalla morte di Napoleone tramite migliaia di cannoni: «Sotto la volta dello storico arco stavo assorto col pensiero nel folgorio di quell’epoca, quando d’un tratto, alzando lo sguardo ad un tramonto di iamma, così bello verso il Resegone, fui sorpreso dal suono dell’Ave Maria di un vicino Convento. Il mio cuore si trovò subito travolto da un tumulto di armi e di canti claustrali, fra due mondi cozzanti fra loro, quello della Guerra e quello della Pace. Lontano, i

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Bibliograia

10min
pages 177-184

Proposta per la dichiarazione di monumentalità di alcune zone del territorio di Rovereto

5min
pages 175-176

L’Opera Campana dei Caduti

23min
pages 166-174

Ricostruzione cronologica dei rapporti tra la Campana dei Caduti e il Museo della Guerra

14min
pages 161-165

3.7. Conclusioni

4min
pages 157-160

3.6. La banalizzazione della Pace

6min
pages 154-156

Dalla Campana dei Caduti alla Campana della Pace

4min
pages 152-153

Il discorso dei giovani sul culto degli eroi e relative reazioni

11min
pages 147-151

La critica alla “Redipuglia internazionale”

9min
pages 142-146

3.1. Il Museo della Guerra dopo la seconda guerra mondiale

8min
pages 135-138

3.2. La Campana dei Caduti sotto la Reggenza di Eusebio Jori

6min
pages 139-141

tra pellegrinaggio e turismo

13min
pages 127-134

2.8. Esercito e militarismo. L’inquadramento della folla

10min
pages 122-126

2.7.5. Il popolo di don Rossaro nella rivista “El Campanom”

16min
pages 113-121

2.7.4. Martirio e sofferenza. Un’esperienza generalizzata

1min
page 112

2.7.3. L’infanzia. L’iniziativa dei temi scolastici

3min
pages 110-111

Il inanziamento e la promozione

6min
pages 107-109

2.6.1. Una prima metamorfosi. Dall’astrazione al realismo

5min
pages 100-102

2.7.1. Le donne di “Alba Trentina”

6min
pages 104-106

Maria Dolens, anche, dalla parte dei deboli

1min
page 103

2.6. Il ciclo scultoreo della Campana

4min
pages 97-99

Iconograia intorno alla Campana dei Caduti

3min
pages 95-96

2.4. La tensione tra localismo campanilista e universalismo

10min
pages 89-94

2.3. Universalismo cristiano e romano

11min
pages 84-88

2.2. Le iniziative parallele: Museo della Guerra e Campana dei Caduti

8min
pages 80-83

2.1. La nascita della Campana

2min
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1.10. La ine della guerra

7min
pages 75-78

1.9. Verso la seconda guerra mondiale

41min
pages 59-74

1.8. Direttore della biblioteca Civica di Rovereto e cultore delle memorie patrie

14min
pages 50-58

1.5. Antonio Rossaro e “Alba Trentina”

16min
pages 34-40

1.4. In seminario a Rovigo

36min
pages 18-33

1.3. Il collegio torinese

4min
pages 16-17

1.1. Un personaggio poliedrico

10min
pages 9-12

1.7. Verso il fascismo

4min
pages 47-49

1.2. La formazione cattolica

8min
pages 13-15

1.6. Il Dopoguerra

14min
pages 41-46
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