TUTTO ITALIANO - Eserciziario classe 5

Page 45


TEST D’INGRESSO 2

GRAMMATICA

Ripassiamo!

L’accento

L’apostrofo

Le sillabe

H sì o no?

La punteggiatura

Discorsi tra i banchi

Mi metto alla prova! Riepilogo VERSO GLI Invalsi

Il significato dei nomi

Il genere e il numero dei nomi

La struttura dei nomi

Mi metto alla prova! Riepilogo VERSO GLI Invalsi

Gli articoli

Gli articoli partitivi

Gli aggettivi qualificativi

I gradi dell’aggettivo

Sinonimi, contrari e... omonimi

Mi metto alla prova! Riepilogo VERSO GLI Invalsi

Aggettivi e pronomi possessivi

Aggettivi e pronomi dimostrativi

Aggettivi e pronomi indefiniti

Aggettivi e pronomi numerali

Aggettivi e pronomi interrogativi

Aggettivi e pronomi esclamativi

I pronomi personali

I pronomi relativi VERSO GLI Invalsi

Essere e avere

L’indicativo

Il congiuntivo

Il condizionale

L’imperativo

L’infinito

Il gerundio

Il participio

Mi metto alla

Opera collettiva: Editrice Tresei Scuola

Ideatrice del testo: Federica Goffi

l verbi transitivi e intransitivi

Forma attiva e passiva

La forma riflessiva VERSO GLI Invalsi

I verbi servili

I verbi impersonali

I verbi irregolari

Mi metto alla prova! Riepilogo VERSO GLI Invalsi

Gli avverbi

Le locuzioni avverbiali VERSO GLI Invalsi

Preposizioni semplici e articolate VERSO GLI Invalsi

Le congiunzioni

Le esclamazioni VERSO GLI Invalsi

Mi metto alla prova! Riepilogo VERSO GLI Invalsi

La frase semplice

La frase complessa VERSO GLI Invalsi

Il soggetto

Il predicato

Il complemento oggetto

Attributo e apposizione

Il complemento di specificazione

Il complemento d’agente

I complementi di luogo e di tempo

Tanti complementi indiretti

Mi metto alla prova! Riepilogo

A lezione dal maestro

Passeggiata scientifica

Nel palazzo del re dei re Emergenza Amazzonia

nostra Costituzione

Uniti per la pace

Obiettivi entro il 2030

Gentilezza online e offline!

Redazione: Federica Goffi, Silvia Piangerelli, Silvia Civerchia, Silvia Amaolo

Progetto grafico: Eleonora Bianco

Impaginazione: Federica Goffi, Claudio Magrini

Illustrazioni: istockphoto, archivio Tresei

Copertina: Eleonora Bianco

Organizzazione e direzione della creazione dell’opera:

Editrice Tresei Scuola di Sbaffi Doriano

Editrice Tresei Scuola Via A. Meucci, 1 60020 Camerata Picena (AN) Tel. 071/946210 - 071/946378

© Tutti i diritti sono riservati www.tresei.com

TEST D’INGRESSO

Scheda 1

IL CASTELLO DI SABBIA

Leggi il racconto. 1

– Costruiamo il nostro castello! – ho proposto tutto contento, perché la marea si era ritirata di parecchio e aveva lasciato una fantastica sabbia bagnata e luccicante. E così io e Biscotto ci siamo accinti all’impresa. Mi sono accorto molto presto che non sarebbe stato così facile come avevo pensato, nonostante la sabbia perfetta e le pale robuste.

– Assomiglia un po’ troppo a un duro lavoro, – ha detto Biscotto ansante, appoggiato alla sua pala. – Che ne dici di fare un bagno di sole, Tim? – No, ti prego, costruiamo il castello. Guarda, se vuoi riposarti un po’, puoi andare a raccogliere conchiglie e alghe per decorare il castello. Continuerò io a lavorare, – ho proposto nobilmente. Sono andato avanti.

E avanti e avanti. Ho riconsiderato la mia visione di un castello più grande di me. Poi ho riconsiderato l’idea di un castello di medie dimensioni. O anche piccolo. Il terrapieno che avevo creato era molto piccolo, perciò mi sono deciso per una miniatura perfetta invece che per una costruzione imponente. Mi sono accoccolato accanto al mio castello e ho cercato di dargli forma. È stato molto più difficile di quanto pensassi. La sabbia mi si infilava sotto le unghie e mi entrava nei calzoncini e mi si attaccava alle ginocchia. Ho tentato di costruire un piccolo ponte levatoio ma non c’è stato niente da fare. Le mie feritoie erano un po’ imprecise. La torre era instabile e continuava a crollare. – Va bene così, – ha detto Biscotto. – Ecco, faremo un piccolo sentiero di conchiglie per arrivarci, d’accordo?

– Ma che sentiero e sentiero! Potremmo fare un fossato e riempirlo con l’acqua di mare.

– Oh, oh, – ha detto Biscotto. – Qualcosa mi dice che questo significa duro lavoro.

Scheda 1

Non avevamo un secchiello, perciò abbiamo dovuto usare vecchi bicchieri di carta. Correvamo al mare a riempirli e poi tornavamo di corsa al castello a rovesciare l’acqua in quello che doveva diventare un fosso. L’acqua spariva in un battibaleno sotto la sabbia. Ho guardato il mio piccolo castello, col suo fossato asciutto e ho sospirato: – Non è poi questo gran castello, eh, Biscotto?

– Lo trovo un castello super super, – ha detto Biscotto. – Davvero. Una creazione fantastica. Praticamente l’ottava Meraviglia del Mondo. Parola, Tim.

– Uauu! Fatecela un po’ vedere, questa creazione fantastica, eh? – ha detto una voce squillante dietro di noi facendoci sobbalzare.

Due ragazzi ci si erano avvicinati di soppiatto. Uno aveva all’incirca la nostra età, e aveva un aspetto smunto e patito. Non aveva molto l’aria del duro, ma aveva un sorrisetto sprezzante sulle labbra. Era il tipo di ragazzo da “Trattare con Cautela”. L’altro era molto più grande. E molto, molto più temibile. I capelli erano tagliati così corti da sembrare aculei, o spine pungenti. Se decideva di darti una testata, rischiavi la perforazione. Era il tipo di ragazzo che fa scattare automaticamente l’Allarme Rosso nel cervello. Perfino sulla spiaggia indossava anfibi. Ho guardato il ragazzo. Ho guardato le sue scarpacce. Ho capito che cosa stava per succedere.

(J. Wilson, Sepolto vivo, Salani)

2 Leggi le domande e segna la risposta giusta con una X.

1. Chi narra la vicenda?

A. B. Biscotto. Tim. C. D. Un narratore esterno. Dal testo è impossibile saperlo.

2. Biscotto suggerisce a Tim “di fare un bagno di sole” (riga 7), cioè gli propone di...

A. C. B. fare un bagno nel mare. fare una nuotata e asciugarsi al sole. prendere il sole. riposarsi sotto l’ombrellone.

D.

Scheda 1

3. Che cosa significa l’espressione “in un battibaleno” (riga 30)?

A. C. B. In un attimo. In un paio di minuti. Lentamente.

D.

Rumorosamente.

4. Per Tim costruire il castello è stato...

A. C. B. abbastanza facile. più facile di quanto pensasse. difficile, ma sapeva che lo sarebbe stato. più difficile di quanto avesse immaginato.

D.

5. Com’è il castello costruito da Tim e Biscotto? Leggi le caratteristiche e segna Sì o No.

Metti una crocetta per ogni riga.

a. È di medie dimensioni.

b. Ha una torre instabile.

c. Ha delle feritoie molto precise.

d. Ha un fossato asciutto.

e. Ha un fossato costruito con due vecchi secchielli. No Sì No Sì No Sì No Sì No Sì

6. Che cosa pensa Tim del castello che hanno costruito?

A. C. B. È molto soddisfatto. Non è soddisfatto perché lo avrebbe voluto più preciso. È deluso perché voleva che fosse più piccolo. Pensa che sia una creazione fantastica.

D.

Scheda 1

7. Per Biscotto il castello è...

A. C. B. molto bello. troppo grande. troppo piccolo. brutto.

D.

8. Come sostituiresti l’espressione “di soppiatto” (riga 37)?

A. C. B. Facendo rumore. Senza farsi accorgere. Senza nascondersi.

D.

Strisciando i piedi.

9. Che cosa puoi capire dalla frase “Era il tipo di ragazzo che fa scattare automaticamente l’Allarme Rosso nel cervello” (righe 42-43)?

Che il ragazzo era molto intelligente e furbo.

B.

A. C.

D.

Che il ragazzo era pericoloso e bisognava stargli alla larga.

Che il ragazzo aveva l’aria da duro, ma in realtà era buono.

Che il ragazzo appariva subito simpatico.

10. Nell’ultima parte è scritto “Perfino sulla spiaggia indossava anfibi. Ho guardato il ragazzo. Ho guardato le sue scarpacce. Ho capito che cosa stava per succedere” (righe 43-44). Secondo te, che cos’è successo alla fine?

B. I quattro ragazzi sono diventati amici.

A. C.

D.

I due ragazzi hanno distrutto il castello di Tim e Biscotto.

I due ragazzi hanno costruito un altro castello vicino a quello di Tim e Biscotto.

Tim e Biscotto si sono comportati da prepotenti con i due ragazzi.

Scheda 2

GLI ALBERI

Leggi il

Un tempo gli alberi ricoprivano tutta l’Europa.

Con lo sfruttamento industriale delle risorse boschive, avvenuto in questi ultimi secoli, una buona parte del nostro territorio sia collinare sia montano è stato privato del manto vegetale che prima lo ricopriva e lo proteggeva.

Il suolo, spogliato della copertura vegetale e non più trattenuto dall’intreccio delle radici, è preda dei fenomeni di erosione da parte delle acque piovane. Si è calcolato che solo il fiume Po trasporta ogni anno e scarica nell’Adriatico quasi 400 milioni di quintali di terreno fertile.

Quando le piogge si fanno più intense, spesso si verificano spaventose alluvioni, con le acque che invadono campagne e paesi, causando danni immensi e anche vittime umane.

Per questo gli alberi non devono essere considerati soltanto una fonte di materiale e di energia. Devono diventare una componente essenziale dell’ambiente.

L’albero è amico dell’uomo: impariamo a conoscerlo.

La betulla

È uno degli alberi più facilmente riconoscibili, anche quando non ha le foglie, per la sua corteccia bianco lucente. La betulla può raggiungere i 20 metri di altezza e si trova frequentemente nei nostri boschi fino alla quota di 1500 metri. Ha una chioma estremamente leggera, rami sottili e penduli, foglie verde tenero che stormiscono al minimo soffio di vento. I fiori, e più tardi i semi, sono riuniti in infiorescenze il cui aspetto ricorda un grosso bruco. La corteccia della betulla è impermeabile all’acqua e gli indiani del Nord America la usavano per costruire le loro canoe e rivestire le loro capanne. Si racconta che i rami delle betulle servissero per fabbricare le scope volanti delle streghe. Per il suo carattere magico e l’estrema luminosità della fiamma ottenuta bruciando il suo legno, la betulla era usata per i fuochi rituali nelle regioni del Nord Europa.

Scheda 2

Il castagno

Il castagno è uno degli alberi più tipici del paesaggio alpino ed è la pianta più amata dalle popolazioni montane per l’importanza che i suoi prodotti hanno rappresentato per la loro vita. Può raggiungere grandi dimensioni ed è piuttosto longevo, potendo superare il mezzo millennio di vita. Il tronco del castagno ha la corteccia grigio scuro, liscia quando la pianta è giovane, molto rugosa quando invecchia. Le foglie sono grandi e lucenti, a forma di lancia, seghettate lungo il margine. Fiorisce piuttosto tardi. Il frutto è formato da un involucro esterno rivestito di aculei, detto riccio, nel cui interno sono racchiuse due o tre lucenti castagne.

(Adatt. da D. Burnie, Gli alberi, De Agostini)

2 Leggi le domande e segna la risposta giusta con una X.

1. Qual è stata la conseguenza dello sfruttamento industriale delle risorse boschive?

A. C. B.

D.

La nascita di nuovi alberi su colline e montagne del nostro territorio.

La diminuzione di alberi che ricoprivano colline e montagne del nostro territorio. La scoperta di nuove specie di alberi.

Il cambiamento della funzione dei piccoli alberi, ma non di quelli grandi.

Scheda 2

2. Quale termine, presente nel testo, è usato come sinonimo della parola “manto” (riga 3)?

A. C. B. Albero. Copertura. Territorio. Suolo.

D.

3. Quali sono le conseguenze della diminuzione degli alberi nel nostro territorio? Individuale e segnale con una X.

a. I terreni franano.

b. La terra fertile è trasportata dai fiumi nel mare.

c. Il suolo diventa più fertile e resistente.

d. Non ci sono più le radici che trattengono i terreni.

e. Le piogge provocano danni immensi e vittime umane.

f. Il suolo è protetto dai fenomeni di erosione.

4. Che cosa significa la parola “penduli” (riga 22)?

A. C. B. Penzolanti. Appuntiti. Leggeri. Spessi. D.

5. Nella frase “foglie verde tenero che stormiscono al minimo soffio di vento” (righe 22-23), come potresti sostituire il verbo?

A. C. B. Si muovono producendo un fruscio. Si staccano dai rami.

Vibrano silenziosamente. Volano. D.

Scheda 2

6. Per che cosa era usata la betulla? Metti una crocetta per ogni riga.

a. Per costruire le canoe degli indiani.

b. Per realizzare gli archi degli indiani.

c. Per rivestire le capanne degli indiani.

d. Per sfamare le popolazioni montane con i suoi frutti.

e. Per fabbricare le scope volanti delle streghe.

f. Per accendere i fuochi rituali nel Nord Europa.

7. L’espressione “piuttosto longevo” (riga 38) si può sostituire con...

A. C. B. vive pochi anni. è molto alto. vive a lungo. fiorisce tardi. D.

8. Se un castagno ha la corteccia liscia vuol dire che la pianta è...

A. C. B. giovane. molto vecchia. malata. trattata dall’uomo con prodotti specifici. D.

Scheda 3

1 Quale dei seguenti gruppi contiene solo aggettivi qualificativi?

A. C. B. Vecchio, amico, divertente, troppo. Saggio, un, madre, dolce.

Soleggiato, cattivo, roseo, mai.

D. Grazioso, lento, naturale, distratto.

2 In quale gruppo ci sono solo nomi derivati?

A. C. B. Pelliccia, giornalaio, testata, colletto. Mareggiata, sguardo, postino, occhiali.

D. Torrone, campanile, pastificio, cavalleria. Dentiera, lampione, lampadario, latteria.

3 Metti in ordine alfabetico le seguenti parole: numera da 1 a 8. tasca mano prete bocca scarpa maniglia sirena tovaglia

4 Per ogni parola sottolineata, scrivi la forma che si trova sul dizionario. Segui l’esempio. sul dizionario:

Es: Il telefono squillò per un paio di minuti. squillare

a. I capelli di Giada sono bellissimi.

b. Il compito è stato corretto dall’insegnante.

c. In treno Paolo leggeva il giornale.

d. Ho disegnato sul quadernone che mi hai regalato.

e. Le sue risposte sono sempre inopportune.

Scheda 4

1 Indica con una X quale frase contiene un predicato nominale.

A. C. B. Il ragno tesse la sua tela.

Quella è una buona idea.

Sonia ha ascoltato musica tutta la mattina.

D. Marco lancia la palla nella rete.

2 In quale gruppo è presente una parola scritta in modo errato?

A. C. B. Scientifico - castagna - smania - effigie - giocoliere

Condominio - allievo - arcuato - riconoscere - scherma

Rincuorare - interrogazione - coscienza - biscia

D. Rabbia - ragiognere - cuoio - glicine - compagnia

3 In ogni frase classifica il verbo evidenziato: metti una X nella casella giusta.

Gerundio

Participio Infinito

a. Mangiare troppo fa male.

b. Sbagliando si impara.

c. Uscito da scuola, andò a casa.

4 Indica con una X la frase esatta.

A. C. B. Se vedi Maria gli saluti?

A te ti piacciono gli spaghetti con il pomodoro?

Lo dico a te.

D. Chi ti ha chiamato a te?

RIPASSIAMO!

Il gruppo GN non vuole la I, eccetto che nella parola COMPAGNIA, nella prima persona plurale dell’indicativo presente e nella 1a e 2a persona plurale del congiuntivo dei verbi che finiscono in -gnare: noi insegniamo, che voi insegniate.

1 Sottolinea la forma corretta.

• La maestra ci ha insegnato/insegniato a scrivere correttamente.

• Quando ho bisognio/bisogno di aiuto, i miei amici sono fantastici.

• Ora disegniamo/disegnamo un pappagallo.

• Quando disegnate/disegniate, cercate di non premere troppo con la matita.

• Matteo si trova molto a suo agio in vostra compagnia/compagna.

• Questa signora è stata la mia compagna/compagnia di giochi.

2 Indica con una X la forma corretta.

Le parole che al singolare finiscono in CIA/GIA al plurale terminano con:

Il gruppo SCE non vuole la I, però, alcune parole fanno eccezione e si scrivono con SCIE: scienza, coscienza e i loro derivati (scienziato, coscienzioso), usciere, ecc.

3 Indica con una X le parole corrette. arance arancie spiaggie spiagge

ascensore pesce scena rusciello moscerino coscenza scienza uscere striscie rocce roccie pioggie piogge farmacie farmace bugie buge

- CIE/GIE se prima di CIA/GIA c’è una vocale.

- CE/GE se prima di CIA/GIA c’è una consonante.

4 Completa con CU, CQU, QU. a ilone aderno a erugiola a erello pia e bo cina suba eo a isizione ore cciolo a edotto

5 Completa con GLI o LI.

bi ardo vigi a conchi a consi o a o mani a gioco ere Sivi a Giu o mobi a Gu elmo mi one

6 Scrivi altre parole che contengono il suono GL. globo,

7 Alcune parole con le doppie non sono state scritte correttamente. Cerchia gli errori e riscrivi le frasi.

• La giraffa e il coccodrilo sono i miei animali preferriti.

• Il ragazzino tornò di corsa alla sua abitazzione.

• Quando mio cuggino è stato in Africa, ha visto un alligatore.

• I feniccoteri rosa hanno un’alimentazzione a base di gambereti.

• Non c’è raggione per fermarsi: stavamo per ragiungere un accordo!

L’ACCENTO

L’accento cade sulla sillaba che viene pronunciata con maggiore forza.

Es.: città, caffè, felicità, sarò, andò, ecc.

È obbligatorio mettere l’accento:

- su alcuni monosillabi, es.: più, può, già, giù;

- su altri monosillabi per distinguerli dagli omonimi, es.: ne/né; si/sì, li/lì, la/là, ecc.

- su alcuni composti (di tre, re, su), es.: ventitré, viceré, lassù.

1 Metti l’accento dove manca.

• Luca aveva gia utilizzato il costume blu che zia Sara gli aveva regalato.

• Un bel di il re si reco dal sovrano dello Stato vicino.

• Marco non sa ancora che qui non si puo dormire?

• Non mi piace la pizza, ne il gelato.

• La biancheria sporca la devi mettere la, vicino al bagno.

• Non trovo piu il mio telefono! Eppure l’avevo visto li sopra.

2 Alcune parole cambiano significato a seconda che abbiano o meno l’accento. Scrivi una frase per ognuna.

• Faro

• Farò

• Meta

• Metà

• Pero

• Però

L’APOSTROFO

L’apostrofo si mette in caso di ELISIONE, ovvero quando la vocale finale di una parola viene eliminata poiché seguita da un’altra parola che inizia per vocale o con H. Es.: la aria l’aria Lo hotel l’hotel

UN vuole l’apostrofo solo davanti ai nomi femminili.

Es.: una amica un’amica

Quando si verifica un TRONCAMENTO, invece, le parole perdono la vocale o la sillaba finale ma non vogliono l’apostrofo. Es.: nessun altro, buon amico, bel giocattolo, ecc.

1 Riscrivi eseguendo un’elisione o un troncamento, dove è possibile.

• Alla alba

• Santo Onofrio

• Alle amiche

• La ho spedita

• Uno altro

• Bello tramonto

Con l’imperativo, alla seconda persona singolare, attento a non sbagliare!

Alcuni verbi perdono la vocale e si scrivono con l’apostrofo.

Es.: Sta’ fermo! Di’ la verità!

• Nello ambiente

• Cosa era

• Da ora in poi

• Sulle eliche

• Anche io

• Nello specchio

Se un esperto scrittore vuoi diventare, ricorda: non usare l’apostrofo con le parole al plurale!

LE SILLABE

- I gruppi L, M, N, R + CONSONANTE si DIVIDONO. Es.: ar pa.

- Le consonanti doppie e il gruppo CQ si separano.

Es.: pol-lo, ac-qua.

- La S, se non è doppia, resta unita alla sillaba che viene dopo.

Es.: li-sca.

- I gruppi GN - GL - SC - QU - CH - GH non si separano, es.: glo bo.

Come ci comportiamo se ci sono DUE VOCALI VICINE?

- Se le vocali che si incontrano sono A - O - E, bisogna separarle, es.: pa-e-se, po-e-ta.

- Se una delle due vocali è una I o una U, le vocali rimangono nella stessa sillaba, tranne nel caso in cui sulla I o sulla U cade l’accento tonico.

Es.: far-ma-cì-a, fru-scì-o, uo-mo

1 Dividi in sillabe, come nell’esempio.

fuoco

amico

bugia

umido

acquario

parco fuo - co

pentola

pallone

gnomo

bruco

coro

H SÌ O NO?

1 Leggi i fumetti e ricorda l’uso dell’H.

Oh, guarda!

Ho trovato un capriolo!

Ma è una femmina, non ha le corna... o forse devono ancora crescere, sembra giovane!

Dobbiamo prendere il sentiero a destra o quello a sinistra?

2 Sottolinea l’espressione evidenziata corretta.

• Tobia: ti piace come lo/l’ho chiamato?

• Questo libro lo/l’ho trovato a/ha Firenze.

• A/ha tutti piace la cioccolata, non l’ai/hai mai assaggiata?

• Nello zaino o/ho dei fogli e dei pennarelli.

• Quanti anni/hanni a/ha la tua amica?

• Luca a/ha fatto la gara l’anno/hanno scorso.

• Domenica papà mi a/ha portato a/ha pescare.

• O/Oh, che spettacolo emozionante!

• Ai/Ahi! Mi ai /hai pestato un piede!

Non saprei... ho perso l’orientamento.

3 Scrivi sul quaderno una frase con ognuna delle seguenti espressioni.

l’hanno trascorso l’anno trascorso a posto ha posto o i pantaloni ho i pantaloni ai piedi hai piedi

LA PUNTEGGIATURA

1 Leggi il racconto e inserisci tutti i seguenti segni di punteggiatura: . punto , virgola : due punti “ ” virgolette ! punto esclamativo ? punto interrogativo ... punti di sospensione

Ieri pomeriggio ero a casa della nonna Non avendo niente di meglio da fare me ne stavo imbambolata davanti alla TV

A un certo punto ho sentito suonare il campanello

Chi è ha chiesto la nonna.

Sono io Carla

Carla è la mia zia preferita è bellissima spiritosa e con un sacco di idee strambe per la testa

Ieri aveva portato qualcosa per me un cavalletto delle tele da disegno pennelli e

tanti barattoli di colore Che felicità

Abbiamo disegnato insieme il nostro

autoritratto noi due in mezzo a cuori e fiori

Puoi tornare anche domani, zia

le ho chiesto quando papà è venuto a prendermi

Domani non posso un’altra volta ok

Che peccato

Ha ragione la nonna quando dice che la zia Carla è più impegnata del Presidente

della Repubblica

DISCORSI TRA I BANCHI

Osserva le vignette e completa il testo con il discorso diretto e il discorso indiretto. 1

Oggi a scuola svolgeremo una ricerca su Internet, non vedo l’ora!

Discorso diretto

Anna dice a Luca:

Discorso indiretto

Anna dice a Luca

Posso guardare questi libri, Sara? Certo Mattia, te li presto!

Discorso diretto

Mattia chiede a Sara: Sara risponde:

Discorso indiretto

Mattia chiede a Sara e Sara risponde

MI METTO ALLA PROVA!

Indica con una X la forma errata. 1

sciettro alce scienza valigie

VERSO GLI Invalsi

acquitrino ecuinozio acurato sacciente

1. Quale delle seguenti parole non è divisa correttamente in sillabe?

A. fa/scia

B. far/ma/cia

C. co/scien/za

D. po/e/ta

un’orso un’ombrella qual è l’amica giù gia piu lassu

2. In quale frase, l’H non è usata correttamente?

A. L’hanno scorso non c’ero.

B. Hanno trascorso la serata con lo zio.

C. Quanti errori hanno trovato?

D. Dove l’hai preso?

Trasforma il discorso indiretto in discorso diretto. 2

• Giorgia chiese a Luca se avesse già pranzato. Lui rispose di no e che aveva talmente fame, che si sarebbe mangiato un pollo intero.

IL SIGNIFICATO DEI NOMI

In base al loro significato, i nomi possono essere: PROPRI, COMUNI, CONCRETI, ASTRATTI e COLLETTIVI.

1 Scrivi un nome proprio per ogni nome comune e viceversa, come nell’esempio.

gatto fiume

pesce rosso tartaruga ragazzo

Ciccio

Camilla

Rocky Antonio Pasticcio

Roma bambina

2 Colora di rosso i nomi concreti, di blu quelli astratti.

calciatore scienze medico pallavolo astuzia musica pianeta chitarra fortuna timidezza insegnante insegnamento

3 Scrivi il nome collettivo corrispondente a ogni definizione. Poi, con esso, scrivi una frase, come nell’esempio.

Il nemico affondò la flotta in poco tempo. flotta gruppo di navi

gruppo di pecore

gruppo di persone

gruppo di isole

gruppo di uccelli

IL GENERE E IL NUMERO DEI NOMI

In base alla forma, i nomi si distinguono per GENERE (maschile e femminile) e per NUMERO (singolare e plurale).

1 Volgi ogni nome al femminile o al maschile, completando la tabella.

MASCHILE FEMMINILE MASCHILE FEMMINILE

il cane il conte la campionessa la pittrice

la poetessa il fornaio

l’attore la giornalaia

2 il mostro il pero il foglio la mostra il collo

Trasforma i nomi dal maschile al femminile, spiegando il cambiamento di significato.

Alcuni nomi di persona e di animale hanno una forma per il maschile e un’altra completamente diversa per il femminile. Sono i nomi

INDIPENDENTI .

Es.: il montone la pecora; il marito la moglie

I nomi di genere COMUNE, invece, rimangono invariati dal maschile al femminile. Si distinguono solo per l’articolo che li precede. Es.: il cantante, la cantante.

Alcuni nomi di animale sono di genere PROMISCUO, cioè hanno solo la forma maschile o quella femminile e si distinguono così: la tigre maschio, la tigre femmina.

I nomi di cosa hanno sempre una sola forma, o maschile o femminile.

Es.: il telefono, la penna, ecc. e non si possono trasformare da un genere all’altro.

3 il farmacista • un insegnante

Per ognuno dei seguenti nomi, componi una frase al maschile poi volgila al femminile. Fa’ attenzione agli articoli!

4

Scrivi i nomi maschili e femminili dei seguenti animali, poi cerchia quelli indipendenti e sottolinea quelli di genere promiscuo.

5 Volgi al plurale i seguenti nomi comuni.

uovo energia asparago vasca disco ronzio traccia spiga fungo psicologo armadio astronave

I nomi INVARIABILI hanno la stessa desinenza al singolare e al plurale.

Es.: la città/le città.

I nomi DIFETTIVI, invece, si usano solo al singolare o solo al plurale.

Es.: occhiali, latte.

I nomi SOVRABBONDANTI hanno due forme per il plurale, ma con significato diverso.

Es.: I MURI della camera sono stati dipinti di rosa.

Le MURA difendevano la città dai nemici.

6

Per ognuno dei seguenti nomi, componi una frase al singolare poi volgila al plurale. Fa’ attenzione agli articoli!

verità

Tra i seguenti nomi, cerchia in rosso i nomi difettivi e in blu quelli sovrabbondanti.

LA STRUTTURA DEI NOMI

A seconda della loro struttura, i nomi si distinguono in: PRIMITIVI, DERIVATI, COMPOSTI e ALTERATI.

1 Leggi e colora di giallo i nomi primitivi, di verde i derivati.

giornale

giorno libro gelateria campanile libreria oro vetro vetrina campana orefice gelato

2 Leggi gli esempi e scrivi altri nomi composti.

Portachiavi, porcospino

3 Completa la tabella dei nomi alterati.

DIMINUTIVO VEZZEGGIATIVO ACCRESCITIVO DISPREGIATIVO

quadernone

vecchietto manona occhiatina ragazzaccio

COMPETENZE... NELLA REALTÀ

Insieme ai compagni, organizza il gioco a squadre NOM’INDOVINO: le regole e le modalità che stabilirete dovranno permettere di vincere alla squadra che dimostra maggiore conoscenza, prontezza e velocità nell’analisi dei nomi.

MI METTO ALLA PROVA!

2 Fai l’analisi grammaticale di ogni nome, come nell’esempio.

NOMI

topaccio

panchina

Alessandra capotreno

dentini

Tevere marinaio

sapienza alberelli

branco praterie

VERSO GLI Invalsi

1. Quale dei seguenti gruppi contiene tutti falsi alterati?

A. fumetto • girino • tacchino • torrone

B. panettone • patatina • macchinina • tacchetto

C. visetto • botticella • botte • visone

D. pulcino • marcia • posticino • libretto

GLI ARTICOLI

Gli articoli si distinguono in determinativi (IL, LO, LA, I, GLI, LE, L’) e indeterminativi (UN, UNO, UNA, UN’).

1 Nel brano, cerchia di rosso gli articoli determinativi e di blu quelli indeterminativi.

Il mese scorso, ho preso l’aeroplano con la mia famiglia e sono stato a Londra. Appena arrivati, siamo saliti su uno dei tipici taxi inglesi: il guidatore sta a destra invece che a sinistra e già mi sembrava di vivere su uno strano pianeta. Il primo giorno, a colazione, mi sono mancate le parole: come si fa a mangiare le uova e la pancetta affumicata, persino i cetriolini e l’insalata? Dove sono i biscotti, i cornetti, un dolce o magari una crostata?

Gli inglesi, seduti agli altri tavoli, mangiavano come se fosse tutto normale, io invece avevo gli occhi di fuori e lo stomaco in subbuglio: un’altra stranezza e avrei pensato di stare ancora sognando.

2 Completa la regola con le seguenti parole.

UN FEMMINILI NOMI CONSONANTE UNO VOCALE

L’articolo si usa davanti ai che iniziano per: gn, pn, ps, s + , x, y, z. Es.: uno strumento, uno sconosciuto, ecc. si apostrofa solo davanti ai nomi che iniziano per vocale. Es.: un’aquila, un anello, ecc.

3 Metti l’apostrofo dove occorre.

un asta

un astuccio

un asteroide

un cesto

un estate

un orco

un ape

un camion

un allieva

un astronave

un gattino

un ora

GLI ARTICOLI PARTITIVI

Gli articoli partitivi indicano una quantità indefinita e sono formati dall’unione della preposizione DI con l’articolo determinativo.

1 Completa la tabella formando gli articoli partitivi.

2

1 Inserisci davanti ad ogni nome l’articolo indeterminativo adatto, poi volgi al plurale usando gli articoli partitivi, come negli esempi.

• un’ostrica delle ostriche

• articolo

• ortaggio

• concerto

• cugina

Non confondere gli articoli partitivi (che indicano una quantità indefinita, es.: “Vorrei del pane”) con le preposizioni articolate (es.: Il cane del vicino).

• un medico dei medici

• asino

• ingranaggio

• botte

• spugna

3 Sottolinea gli articoli partitivi.

• Ci sono delle stelle magnifiche.

• La gatta si è nascosta a casa dei vicini.

• Posso avere del sale sull’arrosto?

• Ho raccolto dei fiori per la festa della zia.

• Luca inviterà degli amici alla cena di domani. + il lo la l’ i gli le DI del

• Marta ha trovato dei vecchi abiti della nonna.

GLI AGGETTIVI QUALIFICATIVI

Gli aggettivi qualificativi esprimono le qualità o le caratteristiche di un nome. Es.: Giorgio è intelligente, vivace e simpatico.

1 Leggi e sottolinea tutti gli aggettivi qualificativi.

Nel paesaggio alpino i centri abitati sono in genere villaggi stretti e compatti per poter meglio affrontare i periodi invernali. Vi sono però anche luoghi abitati solo temporaneamente nella stagione estiva. Infatti, data la scarsità di terreni coltivabili, le popolazioni alpine hanno dovuto trovare il modo di sfruttare tutte le risorse della montagna.

(Autori vari, Spazi e civiltà, Giunti)

2 Scrivi i nomi di un tuo amico e del tuo animale preferito, poi indica per ognuno quattro aggettivi qualificativi.

I GRADI DELL’AGGETTIVO

Gli aggettivi qualificativi esprimono la qualità o la caratteristica di un nome in tre diversi modi, detti gradi dell’aggettivo qualificativo: grado positivo; grado comparativo (di maggioranza, di minoranza, di uguaglianza, es.: Luca è più alto di/meno alto di/alto quanto Marco); grado superlativo (relativo di maggioranza, di minoranza, assoluto, es.: il più/il meno bello, bellissimo).

1 Analizza sul tuo quaderno i seguenti aggettivi qualificativi, specificandone il grado.

intelligente caldissimo umido più freddo ottimo

maggiore meno furbo molto strano tanto bello quanto minimo

2 Per ogni aggettivo indicato, scrivi il grado richiesto, poi, con esso, componi una frase, come nell’esempio.

saporito superlativo relativo di maggioranza = il più saporito

Antonella ha cucinato il piatto più saporito della gara.

contento superlativo assoluto = antico comparativo di maggioranza = facile comparativo di uguaglianza = antipatico superlativo relativo di minoranza =

SINONIMI, CONTRARI E... OMONIMI

1 Scrivi un sinonimo per ogni parola: usa la penna rossa per i nomi e quella blu per gli aggettivi.

facile vispo dono strada

abitazione testa impaurito enorme

2 Scrivi sui puntini il contrario delle parole sottolineate.

• Mentre faceva le pulizie, Maria ha trovato un ragno minuscolo!

• La tigre del circo sembra molto docile.

• Oggi hai dato prova del lato migliore del tuo carattere.

• Quest’albero non mi piace, ha la chioma troppo folta.

• Andrea è sempre molto coraggioso il giorno prima dell’esame.

Gli omonimi sono nomi aventi più di un significato.

Es.: La penna non scrive più.

Al pappagallo è caduta una penna.

3 Per ciascun omonimo scrivi due frasi con significato diverso.

MI METTO ALLA PROVA!

2 Per ogni nome inserisci l’articolo determinativo e indeterminativo adatto, come nell’esempio. 1

2 Indica il grado di ogni aggettivo qualificativo. meno interessante di grande quanto enorme il migliore la più paurosa

VERSO GLI Invalsi

1. Quanti articoli partitivi ci sono nel seguente testo?

Ci servono dei fogli e delle penne per l’esame dei ragazzi. Ho già preso anche delle matite, non si sa mai.

2

B. 0

3

4

2. Nella seguente frase, indica cosa sono le parole sottolineate: Ieri, ho sognato di nuotare insieme ad una sirena, quando improvvisamente la sirena del porto mi ha svegliato!

A. sinonimi C. contrari B. omonimi D. aggettivi stormo fratelli stanza esperimento orecchio magie mago ombra foglia sasso altalena parco lo / uno

A.
C.
D.

AGGETTIVI E PRONOMI POSSESSIVI

Gli aggettivi e i pronomi possessivi indicano a chi appartiene la cosa, l’animale o la persona di cui si parla.

Es . Ecco il MIO quaderno. Quello è il TUO

1 Completa la tabella.

AGGETTIVI E PRONOMI POSSESSIVI

vostre

loro

propria altrui (invariabile)

2 Sottolinea di rosso gli aggettivi possessivi, di blu i pronomi possessivi.

• La vostra auto consuma meno della nostra.

• Le cose altrui spesso ci sembrano migliori delle nostre.

• Ognuno guardi il proprio compito, non quello altrui.

• La mia penna non scrive più, mi presti la tua?

• Il vostro cane dorme nella cuccia, il nostro sopra il mio letto!

AGGETTIVI E PRONOMI DIMOSTRATIVI

Gli aggettivi e i pronomi dimostrativi indicano dove si trovano oggetti, animali e persone rispetto a chi parla e chi ascolta.

Es.: QUESTO pallone è più nuovo di QUELLO.

AGGETTIVO PRONOME

1 Completa la tabella.

AGGETTIVI E PRONOMI DIMOSTRATIVI

questo quelli, quei, quegli codeste

Anche tale, stesso e medesimo sono aggettivi e pronomi dimostrativi.

2 Sottolinea di rosso gli aggettivi dimostrativi, di blu i pronomi.

• Quel libro è più interessante di questo.

• Codesti funghi non sono pericolosi. Quelli invece sì.

• Non dovevi svolgere questi esercizi, ma quelli scritti alla lavagna!

• Quelli sono i miei zii: non sono fantastici?

• Questi pasticcini sono più dolci di quelli.

• Ogni giorno dobbiamo risolvere gli stessi problemi!

• L’autrice medesima presentò questo libro davanti al pubblico.

• Queste torte sono di fragola e panna: sono le stesse che hai appena assaggiato.

AGGETTIVI E PRONOMI INDEFINITI

Gli aggettivi e i pronomi indefiniti indicano in modo vago, indefinito, appunto, la quantità e la qualità delle cose, degli animali o delle persone di cui si parla. Es.: Se avessi QUALCHE dubbio, parlerei con QUALCUNO.

AGGETTIVO PRONOME

Aggettivi e pronomi indefiniti: parecchio, troppo, tutto, molto, ciascuno, altro, diverso, tale, poco, tanto, nessuno, alcuno, ecc.

Pronomi indefiniti: ognuno, chiunque, alcunché, chicchessia, ecc.

Aggettivi indefiniti: qualunque, qualche, ogni, qualsiasi, vario, ecc.

1 Sottolinea di rosso gli aggettivi indefiniti, di blu i pronomi.

• Il mio cane ha paura di chiunque: ogni volta ringhia e abbaia.

• Qualche anno fa non avevamo nulla, ora abbiamo anche troppo!

• Era da parecchio che non sentivo Carlo suonare: è migliorato!

• Qualsiasi decisione Giulia possa prendere, avrà l’appoggio dei genitori.

• Non serve gridare: durante la riunione nessuno ha alzato la voce!

2 Completa le frasi con gli aggettivi e i pronomi indefiniti adatti.

• La montagna può essere pericolosa, perché persone non sono prudenti.

• Hai visto film interessante nell’ultimo periodo?

• Anna, conosci che sappia guidare un aeroplano?

• L’insegnante distribuisce a il proprio compito.

• Gianna ha molti amici: sono davvero simpatici!

• Non me ne importa ! può dirmi cosa devo fare!

3 Scrivi una frase con “ciascuno” usato come aggettivo e un’altra in cui è un pronome.

AGGETTIVI E PRONOMI NUMERALI

Gli aggettivi e i pronomi numerali indicano il numero (o la quantità esatta) di oggetti, animali e persone di cui si parla.

Es.: Alla festa sono già arrivati CINQUE invitati. Ne mancano TRE.

AGGETTIVO PRONOME

1 Sottolinea tutti i numerali, poi inseriscili correttamente nella tabella sotto.

• Oggi il nonno compie ottantaquattro anni: esattamente il doppio di me e il triplo di Sara.

• Prendi una decina di uova e rompile una alla volta, lasciandone integre due.

• I primi fiocchi di neve sono scesi stamattina.

• Stando alle ultime notizie sulla gara, Mattia è il secondo!

• Mi portate un paio di guanti, per favore?

• Il teatro contiene quasi cinquecento posti, ma hanno venduto solo duecento biglietti.

Ricorda!

I numerali possono essere:

- cardinali (uno, due, tre, ecc.)

- ordinali (primo, secondo, decimo, ecc.)

- moltiplicativi (doppio, triplo, entrambi, ecc.)

- distributivi (a due a due, uno ciascuno, ecc.)

- collettivi (un paio, una dozzina, un centinaio, ecc.)

CARDINALI ORDINALI MOLTIPLICATIVI DISTRIBUTIVI COLLETTIVI

AGGETTIVI E PRONOMI INTERROGATIVI

Gli aggettivi e i pronomi interrogativi servono per formulare una domanda relativa a una quantità o a una qualità di persone, animali o cose o per conoscere l’identità di una persona.

Es.: QUANTE biciclette hai? QUALE preferisci?

AGGETTIVO PRONOME

1 In ciascuna frase sottolinea l’aggettivo (A) o il pronome (P) interrogativo, poi barra con una X la casella corrispondente.

A P

• Quale libro ti è piaciuto di più?

• Chi arriva?

• Quanti fiori hai ricevuto?

• Quanti anni dovrò lavorare al progetto?

• Che cosa dovrei risponderti?

• Quale frutto preferisci?

• Chi sta rispettando il proprio turno?

2 Completa con gli aggettivi o i pronomi interrogativi adeguati. Usa due colori diversi. Ricordi?

• tempo manca a Natale?

• sa distinguere gli aggettivi dai pronomi?

• anni ha tuo nonno?

• vestito vuoi indossare domani?

• meta di vacanza preferisci?

• strada hai dovuto fare per arrivare fin qui?

Chi ha sempre la funzione di pronome.

AGGETTIVI E PRONOMI ESCLAMATIVI

Gli aggettivi e i pronomi esclamativi servono a formulare un’esclamazione. Essi esprimono stupore.

Es.: QUANTI dolci! Non sai QUANTO mi hai reso felice!

AGGETTIVO PRONOME

1 In ciascuna frase sottolinea l’aggettivo (A) o il pronome (P) esclamativo, poi barra con una X la casella corrispondente.

A P

• Che storia meravigliosa!

• Quanto vorrei che mio padre fosse qui!

• Che strano, davvero!

• Quante avventure!

• Quanti bei pulcini!

• Chi dorme non piglia pesci!

• Quale migliore occasione per rivederci!

2 Scrivi nei biglietti delle frasi con gli aggettivi o i pronomi esclamativi.

con gli AGGETTIVI ESCLAMATIVI con i PRONOMI ESCLAMATIVI

I PRONOMI PERSONALI

I pronomi personali stanno al posto dei nomi propri o comuni della persona, dell’animale o della cosa a cui si riferiscono. Si dividono in pronomi personali soggetto (si usano al posto del nome di chi compie l’azione) e pronomi personali complemento (servono per completare il senso della frase, aggiungendo informazioni).

Es.: Mattia fa ginnastica. EGLI fa ginnastica.

PRONOME PERSONALE SOGGETTO

Mattia fa ginnastica, perché GLI piace.

Ricorda:

PRONOME PERSONALE COMPLEMENTO

i pronomi personali soggetto corrispondono alle sei persone del verbo (io, tu, egli/ella/lei/lui/esso/essa, noi, voi, essi/esse/loro).

I pronomi personali complemento sono: me, mi, te, ti, lui/lei, sé, ciò, lo/la, gli/le, ne, si, noi, ci, voi, vi, essi/esse, loro, li/le.

1 Sottolinea i pronomi personali di rosso quando sono soggetto e di blu se sono complemento.

• Io stavo andando al cinema, tu che fai?

• Mi piace leggere mentre tu cucini, mamma!

• Lei mette sempre il lavoro al primo posto.

• Io devo fare i compiti, mi aspetteresti?

• Tu vorresti andare al cinema con lei?

2 Completa le frasi con i pronomi personali soggetto e complemento adatti.

• hai costruito una torre di mattoncini, mentre ho fatto un recinto per gli animali.

• Se non porti il libro di italiano, Sara non potrà fare i compiti.

• Luca ha chiamato i nonni per dire che sarebbe arrivato in ritardo.

• Oggi Lara ha dimenticato gli occhiali: ha lasciati sopra il tavolo.

I PRONOMI RELATIVI

I pronomi relativi (che, chi, cui, il quale, la quale, i quali, le quali) mettono in relazione due frasi sostituendo un nome presente in entrambe, evitando ripetizioni.

Es.: Ho mangiato la merenda, CHE mi ha preparato la mamma.

PRONOME RELATIVO

1 Sottolinea in ogni frase la parola a cui il pronome relativo si riferisce, come nell’esempio.

• Marta ha ricevuto per il compleanno il libro CHE sto leggendo io.

• La canzone CHE ho ascoltato è stupenda.

• Gianni mi ha mostrato il dipinto di CUI mi hai parlato.

• Ho incontrato Federica CHE stava andando in aeroporto.

• Elisa ed Elena, CHE sono sempre diligenti, oggi non hanno finito i compiti.

• Francesco indossa il maglione CHE era di suo fratello.

Quando il che non può essere sostituito da il quale, la quale, i quali o le quali non è un pronome relativo, ma potrebbe essere una congiunzione!

Es.: Mi sembra che Anna si stia divertendo!

VERSO GLI Invalsi

1. Nella seguente frase Credo CHE quest’anno l’inverno arriverà in anticipo.

A. Congiunzone.

B. Pronome relativo.

D. Pronome esclamativo. cosa indica la parola CHE?

C. Aggettivo.

ESSERE E AVERE

I verbi essere e avere hanno una CONIUGAZIONE PROPRIA, perché non appartengono a nessuna delle tre coniugazioni ( - are, - ere, - ire). Quando questi verbi sono usati da soli si dice che hanno SIGNIFICATO PROPRIO: il verbo essere esprime uno stato, un modo di essere; il verbo avere esprime un possesso.

Es.: Matteo è al parco con gli amici; Sonia ha una bicicletta verde.

1 Osserva la scimmia e descrivila utilizzando i verbi essere e avere.

LA SCIMMIA

Quando i verbi essere e avere “aiutano” a formare altri verbi, nei tempi composti, si chiamano AUSILIARI. Es.: Giorgia è venuta al cinema; Sara ha studiato

2 Sottolinea di rosso i verbi ESSERE e AVERE quando sono usati come ausiliari.

• Quanti anni ha Luigi? Ieri ha fatto una bella maratona.

• I miei nonni sono andati a sciare e hanno portato il loro cagnolino in montagna.

• Il mio pappagallo ha le piume rosse e blu: è scappato ieri sera!

• Paola era venuta con noi, ma adesso l’abbiamo persa di vista.

• Oggi la lezione è interessante: peccato per Anna che è andata via prima.

L’INDICATIVO

MODO INDICATIVO è un modo finito che esprime azioni certe, reali. Ha otto tempi: quattro semplici (presente, imperfetto, passato remoto, futuro semplice) e quattro composti (passato prossimo, trapassato prossimo, trapassato remoto e futuro anteriore).

1 Sottolinea solo i verbi al modo indicativo, seguendo l’esempio.

Davide è tornato a casa dopo una lunga giornata di lavoro. Mentre guardava un film molto divertente, ha ordinato una pizza, perché pensava che avrebbe mangiato davanti alla TV. Invece ha dormito sul divano per più di un’ora, prima che arrivasse il fattorino.

2 In ogni frase, sottolinea il verbo e poi indica con S se si tratta di un tempo SEMPLICE, con C se si tratta di un tempo COMPOSTO.

• Mattia passeggia sul sentiero accanto al torrente.

• La nonna è tornata ieri sera dal Portogallo.

• Domani Elena giocherà a pallavolo con la nuova squadra.

• Che profumino... lo zio avrà cucinato le melanzane alla parmigiana?

• La nonna di Matilde nacque circa sessant’anni fa, a Roma.

3 Analizza i verbi, seguendo l’esempio.

avrò mangiato voce del verbo mangiare, 1a coniugazione, modo indicativo, tempo futuro anteriore, 1a persona singolare.

ebbe scalato desiderava ridono

IL CONGIUNTIVO

MODO CONGIUNTIVO è un modo finito che esprime azioni possibili, incerte. Ha quattro tempi: due semplici (presente, imperfetto) e due composti (passato, trapassato).

1 In ogni coppia di frasi, ne troverai una che esprime certezza e una che esprime possibilità. Inserisci correttamente i verbi evidenziati nella tabella.

• Pasquale è salito sul treno.

• Credo che Pasquale sia salito sul treno.

• Luca aveva dormito

• Mi sembrava che Luca avesse dormito.

MODO INDICATIVO

• Anna prende lezioni di piano.

• Mi piacerebbe che Anna prendesse lezioni di piano.

• Tania ha incontrato Sonia al mercato.

• Mi sembra che Tania abbia incontrato Sonia al mercato.

MODO CONGIUNTIVO

2 Completa le frasi con i verbi ESSERE o AVERE coniugati al congiuntivo.

• Mi sembra che questo il momento giusto per cominciare.

• Se voi voglia di studiare, potreste superare l’esame.

• Pensavo che Lucia già pronta, invece mi tocca aspettare!

• Credi che io non abbastanza coraggioso?

• Se tu messo la sciarpa, adesso non avresti il mal di gola.

• Ero convinta che gli zii a Milano.

IL CONDIZIONALE

MODO CONDIZIONALE è un modo finito che esprime azioni possibili o realizzabili soltanto se si verificano determinate condizioni. Ha due tempi: uno semplice (presente) e uno composto (passato).

1 Cerchia il verbo coniugato correttamente.

• Se io fossi un animale, sarei/sarei stato un leone.

• Se ieri non fosse stato così freddo, prenderei/avrei preso la bicicletta invece dell’auto.

• Se avessi finito in tempo di preparare le valigie, non perderesti/avresti perso il treno.

• Ti presterei/avrei prestato il mio vestito, se avessi saputo che andavi a teatro.

• Se dimostrassi/avessi dimostrato più impegno, avresti ottenuto una promozione.

• Se Ambra conoscesse meglio l’inglese, ora capirebbe/avrebbe capito le indicazioni.

• Andrei/Sarei andata al mare, se solo uscisse un po’ di sole.

• Mi presteresti/avresti prestato la penna, per favore?

2 Inventa due frasi per ciascun verbo indicato.

vincerei

avrebbero detto

3 Analizza i verbi come nell’esempio.

giocherebbero voce del verbo giocare, 1a coniugazione, modo condizionale, tempo presente, 3a persona plurale.

avrebbe trovato capiremmo

avrei studiato

L’IMPERATIVO

MODO IMPERATIVO è un modo finito che esprime ordini, comandi, preghiere, divieti o esortazioni. L’imperativo ha soltanto un tempo: il presente. Ricorda che il modo imperativo ha solo il tempo semplice (es.: Parla!) e solo due persone (tu e voi), es.: Corri! Prendete!

Per le altre persone si usa il congiuntivo presente.

Es.: Prendano (essi)! Prenda (egli)!

1 Leggi il brano e sottolinea tutti verbi all’imperativo.

Ricorda: per formare l’imperativo negativo, si usa la negazione NON davanti all’infinito presente. (Es.: Non correre per le scale!)

Presto, corri a casa e prendi tutto il necessario per l’allenamento! Altrimenti non faremo in tempo per l’orario indicato. Se i tuoi amici vogliono andare al cinema, vadano! Tu, oggi, allenati, perché la gara è fra meno di un mese. Se vuoi ancora vincere, sbrigati e non fare domande!

2 Colora soltanto le forme che contengono l’imperativo.

Non esitare! Non so sciare Accomodati! Continuate! Aspetta!

Ti prego! Fai attenzione! Non fumare! Vado via! Sii forte!

3 Completa le frasi coniugando i verbi all’imperativo.

• Silvia, (finire) quello che hai nel piatto!

• Per favore, (cercare) di avere pazienza con tuo nipote!

• Leonardo, (smettere) immediatamente di giocare con il cibo.

• Vi prego, amici, (fidarsi) di noi: non vogliamo ingannarvi.

• Monia, (cercare) di arrivare in tempo, questa volta.

• Fabio, (ascoltare) ciò che dice l’insegnante!

L’INFINITO

MODO INFINITO è uno dei tre modi indefiniti. Esso si usa per esprimere un’azione senza però precisare in che modo questa avvenga. Dal modo infinito si capisce a quale delle tre coniugazioni (-are, -ere, -ire) appartiene il verbo.

L’infinito ha due tempi: uno semplice (presente) e uno composto (passato).

1 Leggi e sottolinea tutti i verbi al modo infinito, poi inseriscili nella tabella.

• A Mattia piace giocare a calcio.

• Luca pensa sia meglio andare a casa.

• Vorrei avere avuto io il tuo coraggio.

INFINITO PRESENTE

• La mamma mi insegna a pattinare.

• È stato emozionante essere arrivati al traguardo.

• Avere parlato con voi è stato un piacere.

INFINITO PASSATO

Ricorda: come gli altri modi indefiniti, l’infinito può anche svolgere la funzione di nome (in questo caso può essere accompagnato da un articolo determinativo). Es.: Correre fa bene al fisico. “Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare”.

2 Scrivi tre frasi che contengano un verbo all’infinito presente o passato.

IL GERUNDIO

MODO GERUNDIO è il modo indefinito che esprime un’azione ponendola in rapporto con un’altra. Il gerundio ha due tempi: uno semplice (presente) e uno composto (passato).

1 Riscrivi le frasi sostituendo le espressioni in corsivo con il verbo al gerundio presente o passato.

• Poiché ho studiato molto ieri pomeriggio, oggi ho preso un bel voto.

• Visto che lavoriamo vicino casa, andiamo in ufficio in bicicletta.

• Luca e Linda hanno smesso di litigare, grazie al fatto che sono intervenuti gli amici.

• Poiché il cielo è sereno, possiamo uscire senza ombrello.

2 Inserisci i verbi al posto giusto nella tabella. Fai attenzione: ci sono anche degli intrusi. Barrali con una X.

osando • avere conosciuto • gridando • essendo cambiati • cantato • avere saputo • avendo dormito • avemmo scoperto • avendo partecipato • guardando

GERUNDIO PRESENTE GERUNDIO PASSATO

IL PARTICIPIO

MODO PARTICIPIO è uno dei tre modi indefiniti.

Si chiama così proprio perché è molto vicino all’aggettivo e al nome, “partecipa”, cioè, a queste categorie.

Il participio ha due tempi: uno semplice (presente) e uno composto (passato).

Wow! Adoro questo cantante!

1 Completa la tabella inserendo il tempo mancante di ogni verbo.

PARTICIPIO PRESENTE

insegnante

PARTICIPIO PASSATO

parlato

sfidante sognato mandato credente

2 Cerchia di rosso i participi con funzione di nome, di blu quelli con funzione di aggettivo.

• Tra il pescato di oggi c’è anche un tonno.

• Karim è un insegnante molto apprezzato.

• Nei gialli, il mandante è spesso un conoscente della vittima.

• Ecco il ragazzo di cui ti parlavo: è molto divertente!

• Il sapiente del villaggio è quell’uomo con la barba bianca.

• I detersivi sono prodotti inquinanti.

MI METTO ALLA PROVA!

VERSO GLI Invalsi

1. Gli aggettivi presenti nella seguente frase sono:

A. tale, quale

B. nessuna, tale, quale, altra

D. altra Nessuna persona è tale e quale a un’altra.

C. nessuna, tale, quale

2. I pronomi presenti nella seguente frase sono:

“Qualcuno ha visto mio fratello? Mi ha detto che avrebbe cucinato qualcosa!”

A. qualcuno, mio, che

B. qualcuno, mi

C. mi, che

D. qualcuno, mi, qualcosa

3. In quale frase i verbi non sono coniugati nel modo giusto?

A. Se mi sarebbe possibile, non accetterei la proposta.

B. Se l’avessi riconosciuto, l’avresti chiamato per nome.

C. Se la trovi, accompagnala subito qui.

D. Se potessi, ti aiuterei volentieri.

1 Analizza i verbi come nell’esempio.

essi seppero voce del verbo sapere, 2a coniugazione, modo indicativo, tempo passato remoto, 3a persona plurale.

voi aveste avuto egli meritò avendo capito

I VERBI TRANSITIVI E INTRANSITIVI

Il verbo è TRANSITIVO quando l’azione passa dal soggetto all’oggetto senza bisogno di preposizioni e quindi può avere un complemento oggetto (rispondendo alle domande: chi? che cosa?). Es.: La bambina mangia l’uva. Il verbo è INTRANSITIVO quando l’azione non passa direttamente dal soggetto all’oggetto, ma ha bisogno di preposizioni, oppure si esaurisce in se stessa e quindi non può avere un complemento oggetto.

Es.: La bambina dorme.

1 Scrivi un complemento oggetto per ciascuno dei seguenti verbi transitivi.

• Il maestro SPIEGA

• La gatta NUTRE

• Il papà LAVA

• La zia PREPARA

• Anna CUCINA

• Il nonno LEGGE

• Il fornaio VENDE

2 Scrivi nelle caselle T se il verbo è transitivio, I se è intransitivo.

• Luca SUONA correre ridere incontrare telefonare decollare asciugare tramontare cadere conoscere nascere bussare scivolare

3 Scegli due verbi transitivi e altri due intransitivi dall’esercizio precedente, e componi una frase con ciascuno di essi.

FORMA ATTIVA E PASSIVA

Il verbo è di forma attiva se il soggetto compie l’azione, di forma passiva se, invece, la subisce. Leggi i seguenti esempi:

FORMA ATTIVA

FORMA PASSIVA

1 Segna A nelle frasi con verbi di forma attiva, P in quelle con verbi in forma passiva.

• I prati sono illuminati dal sole.

• Giulio innaffia i fiori del giardino.

• Lo scoglio è stato sommerso dalle onde.

• Il pittore dipinge un quadro.

2 Volgi le frasi in forma attiva o passiva, come nell’esempio.

FORMA ATTIVA

FORMA PASSIVA

Il cane insegue il gatto. Il gatto è inseguito dal cane.

La mamma cucina il minestrone.

Il medico visita il bambino.

Gianni mangia il panino.

La foglia è mangiata dalla capra.

Una fiaba è raccontata da Sofia.

LA FORMA RIFLESSIVA

Il verbo si dice di forma riflessiva se il soggetto agisce su se stesso, cioè compie e allo stesso tempo riceve l’azione.

FORMA RIFLESSIVA

IL GATTO

SI LECCA

LA ZAMPA.

Ricorda: i verbi riflessivi sono sempre accompagnati dalle particelle pronominali

MI, TI, CI, SI, VI.

1 Inserisci nelle frasi le particelle pronominali che servono.

• Oggi io e la mia amica Francesca siamo pettinate allo stesso modo.

• siete informati sui musei da visitare durante il vostro viaggio?

• Matteo, sei vestito?

• Oh, no! Con questo fango sono sporcata tutte le scarpe!

• L’uccellino lava nella pozzanghera.

VERSO GLI Invalsi

1. In quale dei seguenti gruppi compaiono le forme attiva, riflessiva e passiva del verbo?

A. sono andato • ho mangiato • si è bagnato

B. sarò interrogato • ho studiato • hanno avuto

C. si è preparato • avevano avuto • sarà interrogato

D. ha incontrato • si è asciugato • ha letto

I VERBI SERVILI

I verbi DOVERE, POTERE, VOLERE si dicono verbi servili quando accompagnano un verbo all’infinito per completarne il significato.

Ti ho ripetuto

più volte che non devi giocare a calcio in casa!

Puoi ascoltare quello che ti dico ogni tanto?

1 Nelle seguenti frasi sottolinea i verbi servili.

• Domani ho una gara importante e non voglio perdere!

• Ho preso l’influenza e non posso partire.

• Devo comprare la farina, così potrò cucinare i biscotti.

• Devi correre in stazione, o perderai il treno.

• Puoi parlare a bassa voce?

• Marta vuole fare una passeggiata nel bosco.

2 Scrivi una frase con ogni verbo servile.

VOLERE

POTERE

DOVERE

Non volevo rompere niente, mi dispiace!

I VERBI IMPERSONALI

I verbi impersonali non hanno un soggetto determinato e si usano solo alla 3a persona singolare e nei modi indefiniti. Molti indicano fenomeni atmosferici (Es.: Piove! È caldo! Ecc.). I verbi impersonali si coniugano generalmente con l’ausiliare essere. Es.: Ci è sembrato che mentisse!

Ricorda: tutti i verbi possono essere usati in maniera impersonale, in questo caso sono preceduti dalla particella SI. Es.: Si comincia! Quando il verbo è riflessivo, la forma impersonale si forma così: ci + si + 3a persona singolare del verbo. Es.: Ci si vede domani!

1 Sottolinea i verbi impersonali.

Quando piove, non si sa mai a cosa giocare. Ma quando finalmente torna il sole, ci vediamo al parco: si pattina, si va in bicicletta o si passeggia solamente: quando è caldo si sta bene anche senza far niente!

2 Trasforma i verbi personali in impersonali, come nell’esempio.

Pagheremo il mese prossimo.

Non sappiamo quanto costa il viaggio.

Mangeremo al ristorante domani.

Vedremo chi ha superato l’esame.

Prenderemo l’autobus.

Si pagherà il mese prossimo.

3 Scrivi due frasi per ogni verbo, utilizzandolo in maniera personale e impersonale.

SEMBRARE

I VERBI IRREGOLARI

I verbi irregolari non seguono sempre lo schema della coniugazione a cui appartengono e possono presentare, in alcune voci, delle irregolarità nella desinenza e nella radice. Es.: Io nacqui (e non io nascetti). Io vado (e non io ando).

Anche il gatto deve BEVERE!

1 Coniuga i seguenti verbi al passato remoto.

Ma come parli, Gina?

Si dice BERE!

BERE ANDARE CHIUDERE SALIRE

Io Tu Egli

Noi

Voi

Essi

COMPETENZE... NELLA REALTÀ

Divisi a piccoli gruppi, preparate uno SPETTACOLO COMICO DEI VERBI SBAGLIATI.

Potete procedere nel seguente modo:

- ogni gruppo inventa un breve sketch comico, una scenetta in cui uno o più personaggi sbagliano a coniugare i verbi irregolari; - ogni gruppo si esibirà a turno davanti agli altri.

Alla fine, si procederà con una votazione: vince lo sketch che fa più ridere.

MI METTO ALLA PROVA!

VERSO GLI Invalsi

1. Quale dei seguenti verbi è intransitivo?

A. Chiudere

B. Spaventare

C. Nuotare

D. Cogliere

2. Quale delle seguenti frasi può essere completata con un verbo transitivo?

A. Andrea sul divano.

B. Luca il disegno.

C. Il fiorellino nel prato.

D. Gli uccellini allegramente.

3. Nella seguente frase, cos’è la parola sottolineata?

Gaia deve lavare i piatti prima di uscire.

A. Un verbo riflessivo

B. Un avverbio

4. Quale dei seguenti verbi è irregolare?

A. Saltare

B. Prendere

1

C. Un verbo servile

D. Un ausiliare

C. Temere

D. Dormire

Completa le frasi con un verbo adatto e scrivi nel quadretto A, se si tratta di una forma attiva, P se invece è passiva.

• Il compito dall’insegnante.

• L’erba del prato dal giardiniere.

• La signora Maria un nuovo romanzo.

• Marco l’automobile con acqua e sapone.

• I cuccioli dalla mamma.

2

Completa lo schema, seguendo l’esempio.

FORMA ATTIVA

nutrivano

avevano capito

FORMA PASSIVA FORMA RIFLESSIVA

erano nutriti si nutrivano

sono lavati guardarsi

Sottolinea i verbi e le espressioni di forma impersonale, come nell’esempio. 3

• D’inverno in montagna nevica spesso.

• Bisogna fare in fretta se vogliamo arrivare in tempo.

• È meglio che ti metta la crema solare, altrimenti rischi di scottarti!

• È necessario essere ordinati, se non si vogliono perdere le cose.

• Si dice che domani pioverà su tutta la Regione.

Completa le frasi coniugando il verbo nella forma impersonale. 4

• (sapere) che i film horror non sono adatti ai bambini.

• (dire) che Babbo Natale viva al Polo Nord.

• Un tempo (credere) che la Terra fosse piatta.

• Qui una volta (venire) ad attingere l’acqua.

• Tra qualche giorno (conoscere) la data esatta del matrimonio.

GLI AVVERBI

AVVERBI sono parti invariabili del discorso; sono quelle parole che si aggiungono al verbo, all’aggettivo o a un altro avverbio per precisarne il significato.

Es.: Claudio lavora davvero duramente.

1 Colora allo stesso modo i riquadri che descrivono lo stesso tipo di avverbi.

Rispondono alla domanda: in che modo?

Rispondono alla domanda: quando?

AVVERBI

DI TEMPO

AVVERBI

DI MODO

Rispondono alla domanda: dove?

Si usano per affermare, negare o mettere in dubbio.

Rispondono alla domanda: quanto?

Introducono una domanda diretta.

AVVERBI

DI GIUDIZIO

AVVERBI

DI LUOGO

AVVERBI

INTERROGATIVI

AVVERBI

DI QUANTITÀ

Adesso, mai, già, ieri, poi, finora, oggi, domani, prima, dopo, ecc.

Sopra, sotto, davanti, ovunque, dappertutto, qui, là, dove, dentro, fuori, ecc.

Bene, male, lentamente, felicemente, dolcemente, nervosamente, ecc.

Poco, tanto, nulla, abbastanza, parecchio, molto, troppo, ecc.

Come? Dove? Quando? Quanto? Perché? Ecc.

Affermativi: certo, davvero, sì. Negativi: no, non, neanche, mica. Dubitativi: forse, probabilmente, ecc.

LE LOCUZIONI AVVERBIALI

Le LOCUZIONI AVVERBIALI sono due o più parole che svolgono la funzione di avverbio (all’impazzata, di tanto in tanto, all’incirca, ecc.). Es.: A poco a poco tutti gli spettatori uscirono dalla stanza.

1 In ogni gruppo di locuzioni avverbiali, elimina l’intruso con una X.

di fretta di nascosto a dirotto continuamente all’improvviso per sempre di tanto in tanto di solito mai alla fine abbastanza fin troppo più o meno niente affatto un poco

2 Completa le frasi con le locuzioni avverbiali proposte nell’elenco.

all’impazzata • neanche per sogno • per l’appunto • per nulla • a catinelle di sopra di sotto da lontano di qua laggiù

• Per domani è prevista pioggia .

• Non potrai andare alla festa , se non avrai finito tutti i compiti!

• La ragazza, turbata da ciò che le accadeva intorno, continuò a parlare.

• Il luogo è quello che ci era stato indicato.

• Quando la lepre vide la tartaruga al traguardo, cominciò a correre

VERSO GLI Invalsi

1. Barra con una X gli avverbi o le locuzioni avverbiali di tempo.

Quotidianamente In fretta Di frequente Finora

Quando? Ultimamente Di nuovo Di certo

PREPOSIZIONI SEMPLICI E ARTICOLATE

Le PREPOSIZIONI sono parti invariabili del discorso e servono a collegare le parole e le frasi di un testo.

Le preposizioni semplici sono:

DI • A • DA • IN • CON • SU • PER • TRA • FRA

Quando le preposizioni semplici si uniscono agli articoli determinativi, formano le preposizioni articolate (es.: dello, della, delle, dei, degli, sulla, sulle, ecc.).

1 Inserisci nelle frasi le preposizioni indicate.

da • in • sugli • nella • degli • dall’ • con • tra • per • sul • di • alla

• La scimmia penzolava albero, poi si spostava

i rami le zampe anteriori.

• tavolo troverai dei panini per il viaggio e delle cartelline portare nonna.

• biblioteca, scaffali più alti, ci sono i libri antichi.

• grotta era nascosto il potente “bastone dèi”.

• Cinzia sta preparando la verifica matematica la classe 5a.

VERSO GLI Invalsi

1. Nella seguente frase, quante sono le preposizioni (semplici e articolate)?

Sara va a casa del suo amico Matteo e gli porta delle ciambelle al cioccolato.

A. Quattro

B. Tre

C. Nessuna

D. Cinque

LE CONGIUNZIONI

La CONGIUNZIONE è una parte invariabile del discorso che serve a unire tra loro due parti della stessa frase, oppure due frasi diverse. Può essere COORDINANTE (e, anche, pure, inoltre, ancora, altresì, o, oppure, però, ma, ecc.), oppure SUBORDINANTE (perché, affinché, nonostante, sebbene, se, ecc.). Anna, ti fermi a bere dell’acqua o una spremuta d’arancia? Grazie, Simona! Mi sto ancora allenando, ma tra poco ti raggiungo!

1 Completa le frasi in modo opportuno a seconda delle diverse congiunzioni.

• Questo terreno è fertile ma e perché nonostante mentre finché però invece perciò

• La leonessa si voltò

• Il papà legge un libro

LE ESCLAMAZIONI

Le ESCLAMAZIONI (o interiezioni) sono parti invariabili del discorso utili per esprimere sensazioni e stati d’animo. Esse si trovano solitamente all’inizio della frase. L’interiezione si dice propria quando viene usata solo nelle esclamazioni (es.: Oh! Ah! Ahi! Eh! Ahimè! Uffa! Addio! Ciao!); si definisce impropria quando è una parola che ha anche altri significati (es.: Coraggio! Peccato! Silenzio! Bravo! Bene!). Una locuzione esclamativa è invece formata da due o più parole (es.: Povero me! Fammi il piacere! Per amor del cielo! Mamma mia! Al ladro! Al fuoco! ecc.).

Le esclamazioni si usano anche per imitare suoni, attraverso le onomatopee. Es.: “Drin!”, “Din don!”, ecc.

1 Sottolinea le esclamazioni. Evviva! Domani non c’è scuola!

• Ahi! Mi ha punto una spina!

• Aiuto! Non so nuotare!

• Uffa! Oggi dovevamo fare una gita in montagna, invece piove. Peccato!

• Forza! Mancano ancora molti chilometri prima dell’arrivo.

2 Scrivi una frase adatta per ogni esclamazione.

AHIMÈ!

SANTO CIELO!

ACCIPICCHIA!

VERSO GLI Invalsi

1. Nella seguente frase, quante sono le esclamazioni? Ssst! Silenzio! Attenzione! Il mago sta entrando in scena!

A. Quattro

B. Tre

C. Nessuna

D. Due

MI METTO ALLA PROVA!

VERSO GLI Invalsi

1. Quale delle seguenti parole è un avverbio di modo?

A. Troppo.

B. Volentieri.

C. Contemporaneamente.

D. Nonostante.

2. Nella frase

Martina legge mentre la mamma cucina. la parola sottolineata è:

A. un avverbio.

B. una congiunzione.

C. un’esclamazione.

D. una preposizione articolata.

3. Scegli la congiunzione adeguata per la seguente frase.

Giulio non aveva mangiato nulla, avesse molta fame.

A. perché

B. perciò

C. sebbene

D. però

1 Colora solo le preposizioni semplici. da allo sulla perché e da di della per su ma con

LA FRASE SEMPLICE

La frase è un insieme ordinato di parole, in accordo tra loro e di senso compiuto. Es.: Il cane abbaia ai passanti.

La frase semplice contiene un solo verbo, e può essere: affermativa, negativa, interrogativa, esclamativa, imperativa, dubitativa.

1 Collega le parti in modo da formare delle frasi con un significato logico.

Il lago

Il gatto

La bambina

L’arcobaleno riflette sale suona appare i raggi il violino sul tetto in cielo del palazzo dopo un temporale con grande bravura del sole

2 Scrivi il tipo di ogni frase scegliendo fra i seguenti:

affermativa • negativa • dubitativa • interrogativa • imperativa

• Marina forse finirà quel lavoro entro domani mattina.

• Domani andiamo al cinema?

• Mettetevi le scarpe, bambini!

• Lucia non si sente bene.

• Andrea ha preso un cucciolo di Husky.

3 Trasforma la frasi semplici da affermative a negative o viceversa.

• A Sonia piace la frutta.

• Francesco ha imparato a nuotare.

• La pizza non si è raffreddata.

• Mattia aspetta il tuo ritorno.

• Lucia non sa suonare il pianoforte.

• Il pubblico applaudì.

LA FRASE COMPLESSA

La frase complessa (o periodo) è una parte di testo compresa tra un punto fermo e un altro.

È formata da più frasi semplici, tante quante sono i verbi, perché A OGNI VERBO CORRISPONDE UNA FRASE.

1 Segui gli esempi e dividi le frasi all’interno del seguente periodo. Ricorda di cercare i verbi!

Si dice / che la lingua è viva / quando è parlata anche nel presente, come accade per esempio con l’italiano, l’inglese, il cinese, e che è morta quando non c’è più nessuno che la parla, come accade per il sumerico, ad esempio.

2 Completa i periodi aggiungendo una o più frasi. Per unirle, usa le preposizioni e la punteggiatura adatta, come nell’esempio.

• Aprì il quaderno e risolse il problema in un attimo.

• Giada assaggiò gli gnocchi

• Arrivarono in una spiaggia assolata

• Non ho portato fuori il cane

• La mamma ha cucinato una crostata

VERSO GLI Invalsi

1. Quante frasi ci sono nel seguente periodo?

Come forse già sai, l’italiano deriva dal latino, che nel corso dei secoli si è trasformato fino a diventare la lingua con la quale parliamo e scriviamo quotidianamente.

A. Due.

B. Sette.

C. Sei.

D. Cinque.

IL SOGGETTO

SOGGETTO è la persona, l’animale, la cosa di cui si parla

Es.: Gianni studia; Andrea e Rosa sono amici da molto tempo.

Generalmente è costituito da un nome, ma qualsiasi parte del discorso può svolgerne la funzione. Es.: Lavorare stanca.

Una frase può presentare due o più soggetti per un solo predicato. Il soggetto può essere anche SOTTINTESO, se non viene espresso, oppure può essere assente, come accade con i verbi impersonali.

1 Sottolinea il soggetto presente in ogni frase. Dove è sottinteso, scrivilo tra parentesi, come nell’esempio.

• Hai ritrovato il tuo cagnolino al parco. (TU)

• Nel cielo è apparso l’arcobaleno.

• Mascherarsi a Carnevale è molto divertente!

• Ho incontrato Maria al parco.

• Andiamo al mare?

• Mi sono scottato con la tazza bollente.

2 Unisci le frasi usando il che come soggetto, seguendo l’esempio.

• Ho visto un film. Il film era molto interessante.

Ho visto un film che era molto interessante.

Ricorda: a volte la funzione di soggetto può essere svolta anche dal pronome relativo CHE.

• Matilde ha trovato un sentiero. Il sentiero conduce a valle.

• Ho visitato la città di Pisa. Pisa si trova in Toscana.

• Abbiamo visto due pesciolini. Due pesciolini nuotavano a riva.

• Quel ragazzo gioca a pallone. Quel ragazzo è mio cugino.

IL PREDICATO

PREDICATO dà informazioni sul soggetto.

Il predicato verbale specifica l’azione compiuta ed è costituito da un verbo. Es.: Anna scrive.

Il predicato nominale è composto dal verbo essere (o sembrare, parere)

seguito da un nome o da un aggettivo. Es.: Anna è felice. Quando il verbo essere ha significato di “stare”, “trovarsi”, è predicato verbale.

1 In ogni frase sottolinea il verbo. Poi scrivi PV se si tratta di un predicato verbale o PN se si tratta di un predicato nominale.

• Lucio è stanco a causa dell’insonnia.

• Laura è tornata a casa in bicicletta.

• Il treno adesso è in stazione.

• L’acqua del ruscello era limpidissima.

• Martino, non ti allontanare con il monopattino!

2 Completa la tabella scrivendo un predicato verbale e uno nominale per ogni soggetto.

SOGGETTO

La città

Il vigile

I bambini

Il vento

Le nonne

IL COMPLEMENTO OGGETTO

COMPLEMENTO OGGETTO indica l’oggetto su cui termina l’azione espressa da un verbo transitivo e risponde alle domande: chi? Che cosa?

Si chiama anche COMPLEMENTO DIRETTO, perché non è collegato alla frase da preposizioni.

Es.: Laura ha incontrato Romina; L’insegnante distribuisce i compiti.

Può essere costituito anche da pronomi personali (Es.: Andrea lo ascolterà) o dal pronome che (es.: Le scarpe che indossi sono rovinate).

1 Nelle seguenti frasi, sottolinea il verbo e cerchia il complemento oggetto.

• Il gabbiano ha preso un pesce.

• Il ghiro raccoglie le provviste per l’inverno.

• Linda ha chiamato la mamma al telefono.

• I cavalli adorano le carote.

• Il fornaio ha preparato le ciambelle al cioccolato.

2 Aggiungi un complemento oggetto per completare le frasi.

• Carla ha invitato

• Per Natale vorrei

• In soffitta ho trovato

• Sara, per cortesia, chiudi

• Marco suonerà

• Cecila acquista

3 Scegli i verbi adatti e, con ciascuno di essi, scrivi, sul tuo quaderno, una frase che contenga il complemento oggetto.

viaggiare tremare dormire sorreggere ricordare salire salutare ricamare

4 Cerchia il complemento oggetto in ogni frase.

• Ti ho trovato, finalmente!

• La torta che farò sarà buonissima.

• Il messaggio che ho ricevuto è di Anna.

• Vi chiedo una risposta.

• Le osservazioni che hai fatto erano giuste.

• Il medico mi ha visitato ieri.

• La nonna mi ha portato al mercato.

• Il giardino che ho visto è molto curato.

ATTRIBUTO E APPOSIZIONE

Ricorda:

l’attributo e l’apposizione possono accompagnare il soggetto e i complementi.

ATTRIBUTO è un aggettivo o un participio passato, che specifica una caratteristica di un nome.

Es.: Un buon amico.

Antonella legge molti libri.

1 Sottolinea gli attributi presenti nel seguente testo.

Un vento dispettoso ha portato via le variopinte foglie che i bambini avevano raccolto e le ha fatte danzare dipingendo macchie rosse, gialle e marroncine nel cielo autunnale. Infine le ha posate sulla strada, ancora umida di pioggia.

L’APPOSIZIONE è un nome comune che specifica un altro nome.

Es.: Il cane Pluto. La zia Carla.

L’apposizione può anche seguire il nome a cui si riferisce. Es.: Gianni, un amico di famiglia, ci ha aiutato a riparare il tetto.

Anche l’apposizione può avere uno o più attributi. Es.: Gianni, un caro amico di famiglia, ci ha aiutato a riparare il tetto.

2 Sottolinea le apposizioni.

• La maestra Alessandra ha interrogato gli alunni Matteo e Francesco.

• Il fornaio Mario sta preparando una deliziosa torta per nonna Gianna.

• Il pappagallo Dodi è molto chiacchierone.

• La dottoressa Talevi visita a domicilio.

3 Indica se nelle frasi è presente un attributo (AT) o un’apposizione (AP).

• Lo zio Antonio è a Siracusa.

• Ho regalato a Sara un astuccio utilissimo.

• Hai avuto una grande fortuna a trovare un parcheggio.

• Moira lavora a Cingoli, un paese delle Marche.

IL COMPLEMENTO DI SPECIFICAZIONE

Il COMPLEMENTO DI SPECIFICAZIONE specifica il significato di un termine ed è introdotto dalla preposizione DI (semplice o articolata). Risponde alle domande: di chi? di che cosa? Es.: La macchina di mio zio è in riparazione.

1 Sottolinea in ogni frase il complemento di specificazione, poi rispondi alla domanda.

• Oggi Federica ha indossato il maglione della sorella.

• A Luca piacciono i libri di avventura.

• La mamma di Sonia si è iscritta in palestra.

• Al centro della siepe è spuntata una rosa.

• La riunione di lavoro inizia alle 10:00.

• Dove è finito il tappo del pennarello?

• La luce delle stelle illumina la notte buia.

• Gli uccelli costruiscono il nido tra i rami degli alberi più folti.

Quali sono le preposizioni che introducono il complemento di specificazione nelle frasi che hai letto? Scrivile sulla riga.

2

1 Completa le frasi con un complemento di specificazione e cerchia ogni volta le preposizioni che hai usato.

• Il koala ha mangiato le foglie .

• La gara si è svolta in montagna.

• Nell’orto c’è un grande ciliegio.

• Non abbiate paura !

• Il gatto si è arrampicato sul tetto

IL COMPLEMENTO D’AGENTE

Il COMPLEMENTO D’AGENTE indica da chi è compiuta l’azione espressa dal verbo di forma passiva e risponde alla domanda: da chi?

Es.: La pasta è stata cucinata dalla zia.

Se l’azione è compiuta da un essere inanimato (e risponde alla domanda: da che cosa?), abbiamo un COMPLEMENTO DI CAUSA EFFICIENTE.

Es.: Il panorama è nascosto dal muro del palazzo.

1 Nelle frasi, sottolinea di blu il verbo in forma passiva, di rosso il complemento d’agente e di verde il complemento di causa efficiente.

• La carriola è spinta dal giardiniere.

• Matteo è stato svegliato dal rumore della pioggia.

• Francesco è stato punto da una zanzara.

• La torta di compleanno è stata preparata dalla nonna.

• Maria è stata portata sulle spalle dal papà.

• Le foglie sono mosse dal vento.

2 Sottolinea i complementi d’agente o di causa efficiente, poi volgi le frasi in forma attiva.

• L’osso è mangiato dal cane.

• L’acqua è stata versata nel bicchiere da Antonella.

• L’albero del fico è stato abbattuto da un fulmine.

3 Scrivi sul quaderno tre frasi con il complemento d’agente e tre con il complemento di causa efficiente.

I COMPLEMENTI DI LUOGO E DI TEMPO

Il COMPLEMENTO DI TEMPO fornisce informazioni sul periodo di tempo in cui si svolge l’azione e risponde alle domande: quando? per quanto tempo? da quanto tempo? tra quanto tempo? Es.: Gino è andato a pranzo con Fabio ieri.

1 In ogni frase sottolinea il complemento di tempo.

• Il pranzo di nozze è cominciato dopo le tredici.

• Durante la mattinata papà ha fatto le pulizie di casa.

• Dopo cena, devo finire i compiti.

• Ci fermeremo in questo hotel per due notti.

• Tra due ore mi incontrerò con il mio capo.

• Il treno è partito da un’ora, ormai dovrai prendere il prossimo!

Il COMPLEMENTO DI LUOGO fornisce informazioni sul luogo dell’azione e risponde alle domande: dove? per dove? da dove? Es.: Siamo partiti per Roma.

1 Sottolinea i complementi di luogo. 2

• Gli aeroplani sfrecciavano sopra di noi, senza sosta.

• Ci vediamo stasera in pizzeria?

• I mulini a vento si trovano soprattutto in Olanda.

• Davanti al supermercato hanno aperto un bar.

• I signori Rossi sono andati a teatro.

• I turisti sono partiti dall’aeroporto circa due ore fa.

TANTI COMPLEMENTI INDIRETTI

Oltre a quelli che hai già imparato a conoscere, ci sono tanti altri complementi indiretti (o espansioni) che arricchiscono la frase minima con diverse informazioni, per questo prendono il nome dalla funzione logica che svolgono.

1 Completa la tabella.

Compl. di mezzo

Compl. di fine o scopo

Compl. di causa

A causa di chi? A causa di che cosa?

Compl. di modo Come? In che modo?

Compl. di compagnia Con chi? Con che cosa?

Compl. di argomento Di quale argomento?

Compl. di materia Ho regalato al piccolo Antonio un trenino di legno

Compl. di termine A chi? A che cosa?

2 In ogni frase, sottolinea i complementi indiretti e specifica quali sono.

• Gli alunni hanno guardato il film attentamente.

• Teresa ha fatto un veloce ripasso di matematica.

• Leonardo ha corso con Matteo.

• Gina ha offerto un aperitivo alle sue amiche.

• Non sono potuto uscire per il brutto tempo.

Per mezzo di chi? Per mezzo di che cosa?
Maria si è trasferita per amore

MI METTO ALLA PROVA!

1 Indica quanti predicati contiene ogni frase.

• Il mare è molto agitato, quindi oggi non si potrà fare il bagno.

• Anna corre in bicicletta nel parco sotto casa.

• Appena uscirà il sole, Anna andrà fuori con il cane e lo porterà a passeggio.

1 Separa con una barra le proposizioni che formano i seguenti periodi. 2

• Quando Arianna finirà gli anni, la porteremo al cinema.

• Ogni tanto Luca chiama Mirco al telefono e parlano per ore.

• Lucia ha raccolto le fragole che ha piantato la nonna.

• Davide è uscito, ha comprato il pane ed è subito rientrato in casa.

3

1 Fai l’analisi logica delle seguenti frasi.

Michele e Lara mangiano un buonissimo panino al prosciutto. a)

• Michele e Lara:

• mangiano:

• un buonissimo:

• panino:

• al prosciutto:

• Stasera:

• i nonni:

• di Lucia:

• incolleranno:

• le fotografie:

• sull’album: Stasera i nonni di Lucia incolleranno le fotografie sull’album. b)

A LEZIONE DAL MAESTRO

1 Leggi il testo.

Porbus si inchinò rispettosamente; fece entrare il giovane credendo che fosse assieme al vecchio e prestò così poca attenzione a lui che il neofita poté indugiare in quell’incanto che devono provare i pittori principianti di fronte al primo studio che vedono, e dove si rivelano loro alcune tra le tecniche dell’arte. Una vetrata aperta sulla volta rischiarava lo studio del maestro

Porbus: concentrata su una tela fissata al cavalletto e sulla quale erano state tracciate solo tre o quattro pennellate bianche, la luce non riusciva a giungere fino alle cupe profondità degli angoli di quel vasto ambiente; ma qualche riflesso sviato accendeva in quell’ombra rossastra argentei luccichii sul ventre di un’antica corazza da cavaliere appesa al muro, tagliava con una lama netta la cornice scolpita e lucidata a cera di un’antica credenza carica di curiose stoviglie, o screziava di punti scintillanti la trama ruvida di alcuni vecchi tendaggi di broccato d’oro dagli ampi panneggi ricadenti, buttati là a far da modello.

Forme anatomiche di gesso, frammenti e torsi di antiche dee, amorosamente levigati dal bacio dei secoli, erano sparsi sui ripiani e sulle consoles.

Innumerevoli abbozzi, a matita colorata, a sanguigna o a penna, coprivano le pareti fino al soffitto: scatole di colori, bottiglie d’olio e di ragia, sgabelli rovesciati lasciavano a malapena uno stretto passaggio che conduceva sotto l’aureola proiettata dall’alta vetrata, i cui raggi cadevano a piombo sul pallido volto di Porbus e sul cranio d’avorio di quell’uomo straordinario.

(H. de Balzac, Il capolavoro sconosciuto, Passigli Editori)

2 Sottolinea nel testo le parole di cui non conosci il significato, cercalo nel dizionario e scrivilo sulle righe, come nell’esempio.

chi ha abbracciato di recente un’idea, una dottrina, un partito.

3 Barra la risposta giusta con una X.

A1 A quale genere appartiene il testo che hai appena letto?

A. Un racconto realistico.

B. Un testo informativo.

C. Un testo descrittivo.

D. Un testo regolativo.

A2 Oltre agli oggetti presenti nella stanza, quale elemento risulta fondamentale nella descrizione?

A. Una vetrata.

B. La luce.

C. Gli attrezzi del pittore.

D. Una tela fissata al cavalletto.

A3 Qual è nel testo il significato dell’espressione evidenziata: “amorosamente levigati dal bacio dei secoli”?

A. Nei secoli vari pittori hanno levigato con i loro strumenti le sculture esposte.

B. Gli amanti dell’arte apprezzano le sculture da secoli.

C. Il passare del tempo ha modellato dolcemente la forma delle sculture.

D. Le sculture si sono rovinate, perdendo l’originario splendore.

4 Prova a rappresentare, con il disegno, lo studio dell’artista descritto nel testo.

PASSEGGIATA SCIENTIFICA

1 Leggi il testo.

Oggi mare poco e vento ancora meno.

Siamo andati a passeggio nella campagna dietro alla scuola. Abbiamo preso una stradina che passa vicino a un canale e ci siamo messi a osservare la natura e le altre cose.

Capitan Quinto (è così che chiamiamo il nostro maestro, mentre noi siamo il suo equipaggio) ha detto che dovevamo notare tutto ciò che ci colpiva e che ci incuriosiva.

19 ottobre 1999

Dovevamo ricordare come erano gli alberi, la terra, i fiori e tutto il resto perché poi, con il cambio delle stagioni, sarebbe cambiato tutto.

Dico la verità: questa cosa di “notare” anche le cose più strane non è che noi bambini la facciamo sempre, così ci siamo impegnati anche troppo. Ad esempio Giulia ha raccolto un uccellino morto e puzzolente e se lo voleva portare dietro perché diceva che era interessante, invece Giacomo pretendeva di scendere nel canale a tirare su un po’ di melma e di alghe per motivi scientifici...

A parte qualche piccolo particolare, credo che la passeggiata scientifica sia venuta bene: ad esempio abbiamo notato che ci sono alberi che in questo momento perdono tutte le foglie e altri che invece se le conservano per tutto l’anno. Questi si chiamano sempreverdi e il maestro ci ha pure spiegato perché succede, ma mi venisse un colpo se l’ho capito.

A un certo punto mi sono accorto che stavamo camminando ai bordi di un campo enorme e tutto vuoto.

– Guardate, il deserto! – ho esclamato io tutto entusiasta. Marco si è messo a ridere come una iena che ha trovato un’antilope ferita e se la sta per pappare: – Ma quale deserto, Federico! Cosa dici?! Questo è il campo di Fiorini, il contadino che abita lì. Qui ci ha appena seminato il grano e le piantine devono ancora nascere. I miei compagni si sono messi a ridere e io sono diventato tutto rosso. Per fortuna il capitano è venuto in mio soccorso e ha detto che sicuramente io volevo dire che quel campo ricordava un po’ il deserto e che anche lui la pensava così. Insomma, che avevo detto una cosa anche abbastanza intelligente. Quei “ridacchioni” dei miei compagni sono tornati subito seri e a fare una figura così è stato Marco.

Ieri avrei abbracciato Capitan Quinto per il sollievo. Per il resto della passeggiata, quel campo abbiamo continuato a chiamarlo “il deserto”.

(Adatt. da S. Bordiglioni, Il capitano e la sua nave, Einaudi)

2 Barra la risposta giusta con una X.

A1 Il testo che hai appena letto è una pagina di diario. Da cosa lo possiamo capire?

A. Dalla presenza della data, dal linguaggio colloquiale e dal fatto che è scritto in prima persona.

B. Dal fatto che esprime dei giudizi personali.

C. Solo dal fatto che è scritto in prima persona.

D. Dal fatto che parla di scuola.

A2 Perché i bambini avrebbero dovuto notare la natura intorno a loro?

A. Per raccogliere quanti più elementi naturali possibili.

B. Per comprendere che cosa fosse una passeggiata scientifica.

C. Per comprendere come fare un esperimento scientifico.

D. Perché poi, con il cambio delle stagioni, sarebbe cambiato tutto.

A3 Perché Federico avrebbe abbracciato Capitan Quinto, che poi è il suo insegnante?

A. Perché gli era grato: il maestro l’aveva salvato da una brutta figura.

B. Perché aveva portato la classe a fare lezione all’aperto.

C. Perché aveva sgridato Marco.

D. Perché in mezzo a quel “deserto” gli aveva fatto compagnia.

COMPETENZE... NELLA REALTÀ

Insieme ai compagni e all’insegnante organizza una PASSEGGIATA SCIENTIFICA: un’uscita in mezzo alla natura in cui dovrai fare attenzione a ciò che ti incuriosisce e annotarlo su un taccuino.

Una volta tornato in classe, racconta la tua esperienza, mettendo in risalto le tue scoperte e le tue osservazioni.

NEL PALAZZO DEL RE DEI RE

1 Leggi il testo.

La meta del viaggio di Alessandro Magno e del suo seguito questa volta era Persepoli, la capitale dell’Impero Persiano, la città del Re dei Re.

Appena arrivati, Alessandro stabilì il suo quartier generale nel grande palazzo delle udienze. L’edificio era famoso in tutta la Persia per il suo splendore e Diomede, che era un grande studioso, chiese il permesso di farlo visitare ai suoi familiari. La giovane Mirtale si unì a loro. I bambini seguivano intimoriti il filosofo su per le vaste scale, dalle cui pareti una moltitudine di uomini scolpiti e dipinti sembrava sorvegliarli.

– Questi bassorilievi – spiegò Diomede – rappresentano il Corteo delle Nazioni, cioè i personaggi inviati da tutti i popoli della Persia a rendere omaggio al Re dei Re, il giorno di Capodanno.

Arianna e Mirtale si avvicinarono alle pareti e sfiorarono con le dita le figure di terracotta smaltata a colori vivaci che raffiguravano dignitari in processione con i loro doni.

Chi reggeva fiori di loto, chi portava al re un cavallo adorno sulla testa di un pennacchio e con una campanella al collo. Chi offriva archi, pugnali e una leonessa con i suoi cuccioli; chi vasi e piatti d’argento, gioielli, un carro da guerra. Altri offrivano caproni, altri zebù, cammelli, oppure vasi di terracotta, metalli preziosi, polvere d’oro... – Guarda! Sembrano veri! – sussurrò

Arianna piena di ammirazione.

Polluce invece stava bene attento a procedere nel mezzo della scala, lontano dalle pareti su cui erano scolpite le guardie del re. Guardie in lunghissima fila, con vesti e turbanti, con archi, lance e frecce, immobili come se un incantesimo li avesse colti in un momento di riposo. Forse però, pensava il bambino, erano pronte a risvegliarsi, a muoversi e combattere per il loro re, appena la parola magica fosse stata pronunciata, come nelle fiabe persiane che lui e la sorella avevano ascoltato tante volte attorno al fuoco dalla voce degli interpreti. Sarebbe bastato, si chiedeva Polluce, tutto l’esercito greco-macedone, a trattenere la furia dei guerrieri incantati, quando Dario fosse tornato dal suo rifugio tra i monti, e li avesse chiamati a sé per combattere contro Alessandro?

Immerso in questi pensieri, Polluce era rimasto indietro, da solo. Col batticuore attraversò di corsa la scala, spiando con la coda dell’occhio se mai uno dei guerrieri scolpiti battesse le palpebre verso di lui.

Gli altri erano già nell’enorme sala dal soffitto altissimo, sorretto da un bosco di colonne di marmo.

(Adatt. da B. Pitzorno, L’amazzone di Alessandro Magno, Mondadori)

2 Barra la risposta giusta con una X.

A1 A quale genere appartiene il testo che hai appena letto?

A.

B.

Comico. Storico.

Fantasy.

D.

C. Realistico.

A2 All’inizio del testo è scritto: “La meta del viaggio di Alessandro Magno e del suo seguito...”.

Che cosa si intende con la parola sottolineata?

A.

Le generazioni future.

B. I viaggi futuri.

I suoi seguaci.

C.

D.

I suoi discendenti.

A3 Cos’è il Corteo delle Nazioni che Diomede vide nel palazzo?

A.

B.

C.

D.

Un dipinto che illustrava il corteo di Alessandro Magno.

L’esercito che sorvegliava il palazzo di Alessandro Magno.

I rappresentati dei popoli dell’Impero persiano.

Sculture di terracotta, scolpite nelle pareti del palazzo.

A4 Quali informazioni puoi ricavare dal testo?

Barra con una X.

Alessandro Magno e Diomede erano buoni amici.

Alessandro era alla guida dell’esercito greco-macedone.

L’esercito di Alessandro era più forte di quello di Dario.

Dario era il Re dei Re dei Persiani.

Al momento della visita al palazzo, Dario non rappresentava una minaccia.

Diomede visitava il palazzo in compagnia di tre bambini.

A5 Polluce era rimasto indietro perché:

SI PUÒ DEDURRE DAL TESTO

NON SI PUÒ DEDURRE DAL TESTO

ammirava il fatto che i personaggi raffigurati sembrassero veri.

A. si era immerso nei suoi pensieri, immaginando che le guardie di Dario si sarebbero potute svegliare da un momento all’altro.

B. si era perso tra le stanze del palazzo.

D.

C. si sentiva vittima dello stesso incantesimo che aveva immobilizzato le guardie del Re dei Re.

COMPETENZE... NELLA REALTÀ

Insieme ai compagni e all’insegnante scegli un’opera d’arte che raffiguri un episodio storico importante della vostra città o del vostro Paese. Quindi immaginatela all’epoca della sua realizzazione e scrivete un breve racconto ambientato AL TEMPO DELL’OPERA: dopo esservi documentati sugli accadimenti storici di quel periodo, inventate una storia insieme.

Leggi il testo. 1

EMERGENZA AMAZZONIA

La maggior parte della vita della foresta si svolge nel fogliame degli alberi alti fino a sessanta metri. I tronchi sostengono un’impalcatura di rami che ospita una varietà di animali unica al mondo.

Il suolo della foresta, dove la luce è assai debole perché viene filtrata dalle foglie, è relativamente sgombro.

Un quarto delle medicine utilizzate nel mondo occidentale sono ricavate da piante che si trovano nella foresta amazzonica.

Da millenni gli Indios abitano nella foresta senza alterarne l’equilibrio.

Ma oggi l’Amazzonia sta morendo uccisa da un disboscamento selvaggio: si tagliano alberi per creare pascoli, per commerciare il legname, per lo sfruttamento minerario.

In Amazzonia, infatti, ci sono grandi depositi di ferro, mentre negli ultimi anni è cominciata una “corsa all’oro” che ha coinvolto circa mezzo milione di persone. Tutto ciò potrebbe trasformarla, in pochi decenni, in un immenso deserto.

(Sting-Dutilleux, Amazzonia. Lotta per la vita, Longanesi)

Barra la risposta giusta con una X e rispondi alle domande, dove richiesto.

A1 Com’è il suolo della foresta amazzonica?

A.

B.

C.

D.

Luminoso e ricchissimo di vegetazione.

Ricco d’oro e di ferro in superficie.

Libero dalle piante basse, perché la luce è scarsa.

Pieno di piante basse, perché c’è molta luce.

A2 Quale definizione useresti per indicare una grande varietà di specie viventi in un ecosistema come quello della foresta amazzonica?

Flora. Biodiversità.

A. B. Fauna. C. Ecosistema globale.

D.

A3 Secondo te, il disboscamento selvaggio rappresenta un pericolo?

Sì, perché

No, perché

A4 Qual è la finalità del testo?

A. B.

Descrivere la flora e la fauna della foresta amazzonica.

C. Spiegare perché la foresta amazzonica è importante e va protetta.

D.

Spiegare quali sono le piante medicinali della foresta amazzonica.

Dire alle persone cosa fare per salvare la foresta amazzonica.

COMPETENZE... NELLA REALTÀ

Il testo argomentativo che hai letto è stato scritto nel 1989. Sei curioso di sapere com’è la situazione in Amazzonia a distanza di alcuni decenni?

Con i tuoi amici, organizza una ricerca e, insieme, documentatevi, attraverso varie fonti di informazione, sullo stato attuale della foresta amazzonica. Quindi scrivete un testo argomentativo per promuovere l’idea che vi siete fatti sulla questione. Intitolate il vostro articolo S.O.S. AMAZZONIA e inviatelo a una testata giornalistica locale, per sensibilizzare le persone su una questione che riguarda tutti.

LA NOSTRA COSTITUZIONE

1

Leggi il testo.

L’articolo 1 della nostra Costituzione afferma che l’Italia è una repubblica democratica, è una democrazia. Che l’Italia sia una democrazia è conseguenza necessaria del riconoscimento contenuto nell’articolo 3, secondo il quale tutti i cittadini sono importanti e sono degni tanto quanto gli altri. Perciò da una parte le differenze che esistono tra l’uno e l’altro non possono essere causa di discriminazione, dall’altra il sistema di governo, l’amministrazione del Paese è compito indistintamente di tutti.

Aggiunge, l’articolo 1, che la repubblica democratica è fondata sul lavoro. Cosa vuol dire?

L’Italia può essere una democrazia soltanto se i cittadini lavorano, si danno da fare, si impegnano perché sia tale. Il lavoro, il darsi da fare è necessario perché la democrazia non è una cosa semplice: amministrare la società da una parte richiede la capacità di scegliere tra le possibili alternative che via via si possono presentare, non soltanto nell’esercizio del diritto di voto, ma anche nella pratica dei tanti diritti che la Costituzione riconosce e che sono finalizzati anche al governo del Paese; dall’altra parte richiede che la partecipazione sia effettiva: se rinuncio a esercitare le mie prerogative, qualcun altro le eserciterà al posto mio ma nell’interesse suo, e la democrazia potrà facilmente trasformarsi in qualche cosa di simile all’oligarchia, o peggio.

(Rid. e adatt. da G. Colombo)

Svolgi una ricerca online (insieme a un adulto) sulle seguenti parole e scrivi sulle righe il loro significato. 2

DEMOCRAZIA

DISCRIMINAZIONE

DIRITTO

PARTECIPAZIONE

OLIGARCHIA

3

Barra la risposta giusta con una X e rispondi alle domande.

A1 Se si rinuncia a esprimere il proprio pensiero... si dimostra di avere coraggio. A. un altro lo farà al nostro posto, nel suo interesse. C. si vivrà più tranquillamente.

D.

B. sicuramente i nostri interessi saranno soddisfatti.

• A scuola, solitamente, tu partecipi alle discussioni dicendo la tua opinione?

4

• Ritieni che la libertà di parola e di scelta sia importante per vivere insieme? Motiva la tua risposta.

Completa scrivendo le seguenti parole al posto giusto: ordinamento, doveri, principi, legge, diritti.

La Costituzione è la fondamentale dello Stato italiano. I primi dodici articoli sono i fondamentali, cioè i valori sui quali si basano tutte le altre leggi; nella prima parte sono presenti 54 articoli sui e dei cittadini, nella seconda parte vi sono 85 articoli, che trattano l’ della Repubblica.

Collega ciascun organo dello Stato al potere che esercita. 5

PARLAMENTO:

Camera dei deputati e Senato

GOVERNO:

Presidente del Consiglio e Ministri

MAGISTRATURA: magistrati o giudici

POTERE GIUDIZIARIO: garantire il rispetto delle leggi

POTERE LEGISLATIVO: fare le leggi

POTERE ESECUTIVO: attuare le leggi

UNITI PER LA PACE

1

Leggi il testo.

L’articolo 11 della nostra Costituzione è così emozionante! È stato scritto poco dopo la conclusione della Seconda guerra mondiale, quando ancora era aperta la ferita di tanti morti. Per questo motivo l’Assemblea Costituente ha detto basta. Basta! Non ci saranno più guerre! Dobbiamo metterci insieme, unire gli Stati (Organizzazione delle Nazioni Unite), unire l’Europa (l'Unione Europea). In questo modo si discute e si prendono decisioni attorno ai tavoli, non sui terreni di guerra.

(Rid. e adatt. da icdarfo2.edu.it)

2

3

Consulta la Costituzione e riscrivi l’articolo 11

4

Leggi e scrivi sui puntini UE se si tratta dell’Unione Europea o ONU se riguarda l’Organizzazione delle Nazioni Unite.

• Unione di 193 Stati la cui adesione ha carattere volontario:

• Disciplinata da cinque organi di governo: Parlamento europeo, Consiglio europeo, Corte di giustizia, Commissione europea e Banca centrale europea:

• L’euro è la sua valuta ufficiale:

• È conosciuta soprattutto per le attività di mantenimento della pace e della sicurezza mondiali, della prevenzione dei conflitti e dell’assistenza umanitaria:

Scrivi correttamente UE, ONU o ITALIA.

1

Leggi il testo.

OBIETTIVI ENTRO IL 2030

L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile è un programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità sottoscritto nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU. Essa ingloba 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile (per un totale di 169 traguardi), che rappresentano obiettivi comuni su un insieme di questioni importanti per lo sviluppo: la lotta alla povertà, l’eliminazione della fame e il contrasto al cambiamento climatico, per citarne solo alcuni. “Obiettivi comuni” significa che essi riguardano tutti i Paesi e tutti gli individui: nessuno ne è escluso.

L’avvio ufficiale degli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile ha coinciso con l’inizio del 2016, guidando il mondo sulla strada da percorrere nell’arco dei prossimi 15 anni: i Paesi, infatti, si sono impegnati a raggiungerli entro il 2030.

(Adatt. da unric.org)

2

3

Svolgi una ricerca sull’Agenda 2030 e scrivi per ciascuna icona il numero e il significato dell’obiettivo corrispondente.

Obiettivo n. :

Obiettivo n. :

Obiettivo n. :

Obiettivo n. :

Obiettivo n. :

Scegli alcuni obiettivi dell’Agenda 2030 e scrivi sul quaderno perché secondo te sono importanti.

GENTILEZZA ONLINE E OFFLINE!

Probabilmente la tua giornata inizia con buongiorno e finisce con buonanotte. Allo stesso modo, anche Internet è fatto di parole, dal linguaggio di programmazione che si usa per creare un’app alle cose che scrivono gli utenti. Per questa ragione, scegliendo con cura come comunichi, puoi cambiare il mondo, renderlo migliore, rivoluzionarlo quando non ti piace. Ognuno di noi deve scegliere con testa, cuore e onestà quali parole condividere. Internet è pazzesco: la Rete, i giochi, le chat, i social... c’è un mondo a portata di click! Ma davanti e dietro lo schermo devi imparare a capire cosa ti fa stare bene con gli altri e come puoi contribuire tu a far stare bene gli altri. Online e offline.

(Rid. da C. Cabeddu, F. Taddia, Penso, parlo, posto. Breve guida alla comunicazione non ostile, Il Castoro)

• Quali attività ti piace (o ti piacerebbe) fare online?

• Hai mai saputo di qualcuno che ha trattato male qualcun altro in Rete? Racconta.

• Secondo te, si può parlare con chiunque su Internet?

• Fai una piccola ricerca e scrivi che cosa significa la parola “cyberbullismo”.

• Se qualcuno si dimostra ostile con te, sia online che offline, pensi sia utile parlarne ai tuoi genitori? Leggi il testo e rispondi.

LE REGOLE

I NOMI

I nomi indicano persone, animali, cose, idee, sentimenti.

In base al significato i nomi possono essere:

• comuni: indicano in modo generico persone, animali o cose (mamma, gatto, città)

• concreti: indicano qualcosa che si può percepire con i sensi (casa, pittore, leone)

• individuali: indicano al singolare un solo elemento e al plurale più elementi: uccello - uccelli

In base al genere i nomi possono essere:

• maschili: (bambino)

• di genere comune: (il collega, la collega)

• di genere promiscuo: sono nomi di animale che hanno solo la forma maschile o quella femminile (la volpe maschio, la volpe femmina)

• propri: indicano un individuo o una cosa precisa. Si scrivono con l’iniziale maiuscola (Daniela, Roma, Mimì)

• astratti: indicano idee, sentimenti, qualità che non si possono percepire con i sensi (amicizia, coraggio, avarizia)

• collettivi: indicano, anche al singolare, un insieme di persone, animali o cose dello stesso tipo (stormo, squadra, flotta)

• femminili: (bambina)

• indipendenti: hanno una forma per il maschile e una’altra completamente diversa per il femminile (il re, la regina)

In base al numero i nomi possono essere:

• singolari: indicano una sola persona, un solo animale o una sola cosa (mamma, cane, nuvola)

• invariabili: hanno un’unica forma per il singolare e per il plurale e si distinguono solo grazie all’articolo (il gorilla, i gorilla)

• plurali: indicano più persone, più animali o più cose (mamme, cani, nuvole)

• difettivi: si usano solo al singolare o quasi sempre solo al plurale (i pantaloni, il sangue, gli occhiali)

• sovrabbondanti: presentano due forme di plurale con significati diversi (l’osso le ossa, gli ossi)

In base alla struttura i nomi possono essere:

• composti: che sono formati dall’unione:

- di due nomi (motosega)

- di un nome + un aggettivo (pellerossa)

- di un verbo + un nome (girasole)

- di un verbo + un verbo (fuggifuggi)

- di un avverbio + un aggettivo (sempreverde)

- di una preposizione + un nome (sottopassaggio)

In base alla forma i nomi possono essere:

• primitivi: non derivano da altri nomi (libro, dente, vento, vetro)

• derivati: derivano da altri nomi (libreria, vetraio, ventilatore, dentifricio

• alterati: sono stati modificati con l’aggiunta di suffissi in senso:

- diminutivo (scatolina); si ottengono con i suffissi -ino, -etto, -ello, -icello, -icciolo

- vezzeggiativo (scatoluccia); si ottengono con i suffissi -uccio, -acchiotto, -olo

- accrescitivo (scatolona); si ottengono con i suffissi -one, -accione

- dispregiativo (scatolaccia); si ottengono con i suffissi -accio, -astro, -ucolo, -onzolo, -iciattolo

Attenzione: alcuni nomi sembrano alterati ma sono, invece, nomi primitivi; si chiamano quindi falsi alterati (mattone, tacchino).

GLI AGGETTIVI QUALIFICATIVI

Gli aggettivi qualificativi esprimono le qualità e le caratteristiche dei nomi e concordano con essi nel genere e nel numero.

Possono essere di gradi diversi:

• il grado positivo: indica solo la presenza di una qualità. Es.: Il libro è interessante.

• il grado comparativo: esprime la qualità di una persona, un animale o una cosa in confronto a un’altra. Può essere:

di maggioranza: più... di...

Sei più alta di lei.

di minoranza: meno... di...

Il tuoi capelli sono meno lunghi dei suoi.

• il grado superlativo: esprime una qualità al massimo grado.

Può essere:

relativo:

quando indica una qualità espressa al massimo o al minimo grado, in relazione agli elementi di un gruppo.

Il ghepardo è l’animale più veloce della savana.

Piero è il meno giovane di tutti i suoi compagni.

di uguaglianza: come tanto quanto così

La volpe è tanto intelligente quanto il delfino.

assoluto:

quando indica una qualità al massimo grado, al di là di ogni confronto.

Valerio è un bravissimo pianista.

GLI AGGETTIVI E I PRONOMI

• Aggettivi e pronomi possessivi: indicano a chi appartiene ciò di cui si parla.

SINGOLARE

PLURALE

MASCHILE mio - tuo - suo - nostro - vostro miei - tuoi - suoi - nostri - vostri

FEMMINILE mia - tua - sua - nostra - vostra mie - tue - sue - nostre - vostre loro - proprio - altrui

• Aggettivi e pronomi dimostrativi: indicano la posizione di un elemento nello spazio e nel tempo rispetto a chi parla e a chi ascolta.

• Aggettivi e pronomi indefiniti: indicano la quantità, la qualità o la posizione dei nomi a cui si riferiscono in modo generico.

• Aggettivi e pronomi numerali: danno informazioni precise sulla quantità.

Si classificano in:

- cardinali (indicano una quantità): uno, due, tre... quindici...

- ordinali (indicano la posizione in un ordine): primo, secondo, terzo... ventesimo...

- moltiplicativi (precisano una quantità multipla dell’unità): doppio/duplice, triplo/triplice, entrambi, ambedue...

• Aggettivi e pronomi interrogativi: introducono una domanda; gli aggettivi e pronomi esclamativi introducono un’esclamazione.

• pronomi relativi: sostituiscono una o più parole, unendo due frasi semplici in un unico periodo.

Il dolce che ho mangiato era molto buono. Ho parlato con i suoi amici, i quali affermano di non averlo visto.

VARIABILI

maschile femminile

il quale la quale

i quali le quali

INVARIABILI che, chi, cui

I PRONOMI PERSONALI

I pronomi personali sostituiscono i nomi per evitare ripetizioni. Esistono pronomi personali soggetto e pronomi personali complemento.

I VERBI TRANSITIVI E INTRANSITIVI

Un verbo è transitivo quando l’azione passa direttamente (transita) dal soggetto al complemento oggetto senza bisogno di preposizioni.

Ho visto (Chi?) Giulia.

Giulia legge (Che cosa?) un libro.

Un verbo è intransitivo quando l’azione non passa (non transita) direttamente sull’oggetto, cioè non ha un complemento oggetto, ma è seguita da altri complementi introdotti dalle preposizioni.

Roberto gioca (Con che cosa?) con l’aquilone.

LA FORMA ATTIVA E PASSIVA

La mamma soggetto pettina predicato verbale Sara. complemento oggetto Sara soggetto è pettinata predicato verbale dalla mamma. complemento d’agente

Quando il soggetto compie l’azione, la forma del verbo è attiva.

In questo caso il soggetto non compie l’azione, ma la subisce. La forma del verbo è, ora, passiva

Trasformando una frase dalla forma attiva a quella passiva:

• il soggetto diventa complemento d’agente (o di causa efficiente) ed è preceduto dalla preposizione da

• il complemento oggetto diventa soggetto.

I VERBI IMPERSONALI

I verbi impersonali non hanno il soggetto e si usano soltanto alla 3ª persona singolare. Sono impersonali:

• quasi tutti i verbi che riguardano i fenomeni atmosferici: piove, nevica, grandina, diluvia…

• i verbi che esprimono necessità, convenienza, apparenza: sembra, bisogna...

• tutti i verbi possono essere usati in modo impersonale, premettendo alla 3ª persona singolare la particella pronominale si Si lavora per un compenso economico.

I VERBI SERVILI

I verbi servili sono: dovere, potere, volere.

Si chiamano così perché spesso accompagnano (“servono”) altre forme verbali all’Infinito (vorrei sapere, devo andare...).

Il verbo servile forma un unico predicato con il verbo all’Infinito e vuole il suo stesso ausiliare (sono partito - sono dovuto partire).

I verbi servili possono avere anche un significato proprio quando non sono seguiti da un altro verbo (vorrei un’aranciata).

LA FORMA RIFLESSIVA

I verbi hanno forma riflessiva quando l’azione compiuta dal soggetto “si riflette”, cioè ricade sul soggetto.

Questi verbi sono accompagnati dalle particelle pronominali mi, ti, ci, si, vi Silvia si pettina.

Il verbo riflessivo è detto proprio quando le particelle pronominali svolgono la funzione di complemento oggetto. (Si lava – lava chi? Se stesso).

Quando le particelle pronominali non svolgono la funzione di complemento oggetto poiché significano a me, a te, per me, per te… la forma del verbo è riflessiva apparente. (Mi taglio le unghie. Mi = a chi? A me / taglio / che cosa? Le unghie).

(Mi compro un diario nuovo. Mi = per chi? Per me compro un diario nuovo).

GLI AVVERBI

Gli avverbi possono essere riferiti a un verbo (corro velocemente), a un aggettivo (tanto grande) o a un altro avverbio (troppo presto) per aggiungere ulteriori informazioni.

La funzione di avverbio può essere svolta da più parole che prendono il nome di locuzione avverbiale (a poco a poco, di tanto in tanto).

LA FRASE

La frase è un insieme di parole di senso compiuto.

La frase principale non ha bisogno di altre frasi per avere un senso compiuto e regge l’intero periodo.

Ho portato al mio papà un regalo, perché era il suo compleanno.

La frase subordinata non ha in sé un significato compiuto e per avere senso ha bisogno di appoggiarsi a un’altra frase. È introdotta da preposizioni o congiunzioni subordinanti.

Ho portato al mio papà un regalo, perché era il suo compleanno

La frase coordinata si collega alle altre frasi attraverso una congiunzione coordinante. Faceva freddo e ho indossato il giubbotto.

IL SOGGETTO E IL PREDICATO

Il soggetto spiega di chi si parla nella frase e concorda con il predicato. Cenerentola sposa il principe azzurro.

Il predicato dice qualcosa a proposito del soggetto ed è sempre costituito da un verbo.

Il predicato nominale indica che cos’è o com’è il soggetto ed è formato da una voce del verbo essere + un nome o un aggettivo. Aurora è una principessa.

Il predicato verbale precisa cosa fa il soggetto ed è formato da un verbo che indica un’azione Dario corre

IL COMPLEMENTO OGGETTO

Il complemento oggetto non è introdotto da una preposizione e risponde alle domande: chi? Che cosa?

La mamma ha raccolto

(che cosa?)

i fiori

Può essere espresso solo con i verbi transitivi

• In una frase possono esserci più complementi oggetto. I ladri hanno rubato gioielli e quadri di grande valore.

• Qualsiasi parte del discorso può svolgere la funzione di complemento oggetto: una congiunzione, il pronome relativo che, le particelle pronominali.

Tutti si sono chiesti perché?

Sono curioso di vedere la sorpresa che mi hanno preparato. Il dolce è pronto. Chi lo vuole?

I COMPLEMENTI INDIRETTI

I complementi indiretti sono introdotti dalle preposizioni; possono essere di vari tipi, ognuno dei quali aggiunge un’informazione alla frase e risponde a una domanda precisa.

Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook

Articles inside

GLI AGGETTIVI E I PRONOMI

4min
pages 93-98

GLI AGGETTIVI QUALIFICATIVI

0
page 93

GENTILEZZA ONLINE E OFFLINE!

2min
pages 90-92

OBIETTIVI ENTRO IL 2030

0
page 89

UNITI PER LA PACE

0
page 88

LA NOSTRA COSTITUZIONE

1min
pages 86-87

EMERGENZA AMAZZONIA

1min
pages 84-85

NEL PALAZZO DEL RE DEI RE

2min
pages 81-83

PASSEGGIATA SCIENTIFICA

2min
pages 79-80

A LEZIONE DAL MAESTRO

1min
pages 77-78

I COMPLEMENTI DI LUOGO E DI TEMPO

0
pages 74-75

IL COMPLEMENTO D’AGENTE

0
page 73

IL COMPLEMENTO DI SPECIFICAZIONE

0
page 72

ATTRIBUTO E APPOSIZIONE

0
page 71

IL SOGGETTO

0
page 68

LA FRASE COMPLESSA

0
page 67

LE ESCLAMAZIONI

0
page 64

PREPOSIZIONI SEMPLICI E ARTICOLATE

0
page 62

LE LOCUZIONI AVVERBIALI

0
page 61

I VERBI IMPERSONALI

0
page 56

I VERBI SERVILI

0
page 55

LA FORMA RIFLESSIVA

0
page 54

I VERBI TRANSITIVI E INTRANSITIVI

0
page 52

IL PARTICIPIO

0
page 50

IL GERUNDIO

0
page 49

L’INFINITO

0
page 48

IL CONDIZIONALE

1min
pages 46-47

IL CONGIUNTIVO

0
page 45

L’INDICATIVO

0
page 44

ESSERE E AVERE

0
page 43

I PRONOMI RELATIVI

0
page 42

I PRONOMI PERSONALI

0
page 41

AGGETTIVI E PRONOMI INDEFINITI

0
page 37

AGGETTIVI E PRONOMI DIMOSTRATIVI

0
page 36

I GRADI DELL’AGGETTIVO

0
page 32

GLI AGGETTIVI QUALIFICATIVI

0
page 31

MI METTO ALLA PROVA!

1min
pages 28-29

LA STRUTTURA DEI NOMI

0
page 27

IL GENERE E IL NUMERO DEI NOMI

1min
pages 24-26

LA PUNTEGGIATURA

0
page 20

LE SILLABE

1min
pages 18-19

RIPASSIAMO!

1min
pages 14-15

IL CASTELLO DI SABBIA

8min
pages 4-13

DAVANTI AL COMPUTER

7min
pages 90-98

AIUTIAMO IL PIANETA!

1min
pages 88-89

MONDO A COLORI

0
pages 86-87

Ora scrivi tu!

2min
pages 82-85

MINI, SEI GRANDE!

2min
pages 80-82

ODIO IL MIO NOME!

1min
pages 78-79

LA FINESTRA

1min
pages 75-77

LA FRASE MINIMA E LA FRASE RICCA

0
page 72

... PREDICATO

0
page 71

SOGGETTO E...

0
page 70

MI METTO ALLA PROVA!

0
page 69

IL VERBO ESSERE

0
page 66

LE CONGIUNZIONI

0
page 60

LE PREPOSIZIONI ARTICOLATE

0
page 59

LE PREPOSIZIONI SEMPLICI

0
page 58

GLI AGGETTIVI QUALIFICATIVI

0
page 56

GLI ARTICOLI INDETERMINATIVI

0
page 55

GLI ARTICOLI DETERMINATIVI

0
page 54

GLI OMONIMI

0
page 50

NOMI COMPOSTI

0
page 49

CONCRETI O ASTRATTI

0
page 45

... E DI GENERE PROMISCUO

0
page 44

NOMI MASCHILI, FEMMINILI...

0
page 43

SINGOLARI, PLURALI...

1min
pages 41-42

RICONOSCO I NOMI

0
pages 38-39

MI METTO ALLA PROVA!

1min
pages 36-37

IL DISCORSO DIRETTO E INDIRETTO

0
pages 35-36

LA PUNTEGGIATURA

1min
pages 33-34

C’È, CI SONO, C’ERA, C’ERANO...

0
page 29

L’APOSTROFO IN FILASTROCCA

0
page 28

L’ACCENTO

1min
pages 26-27

LA DIVISIONE IN SILLABE

0
page 25

IL PIANETA QU

0
page 22

ANCORA SUONI

0
page 21

MI METTO ALLA PROVA!

1min
pages 18-19

SUONI DURI E DOLCI DI C E G

1min
pages 15-16

IL SOGNO DELLA RANA GELSOMINA

5min
pages 4-13
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.