osserva tutto dall’alto, sorvolando il dramma sociale imprigionato in un inferno urbano dal quale non c’è via d’uscita (come senza scampo sono le scale di un palazzo che fa da teatro agli scontri finali).
La guerra dei ‘miserabili’ è e resta cruda e rabbiosa e genera una violenza cieca, figlia (come recita la citazione finale da Hugo) di un’istruzione mancata. Premio della Giuria a Cannes
2019, nomination all’Oscar 2020 per il miglior film straniero e una pioggia di riconoscimenti internazionali più che meritati. Elena Bartoni
di Cédric Jimenez
L’UOMO DAL CUORE DI FERRO
Origine: Francia, 2016
Una fontana in un parco, uccelli che volano in stormo, risate di bambini felici rincorsi dal loro padre. Le risate si tramutano nelle parole del Führer che sovrastano ogni azione dell’uomo biondo che lascia i figli, entra in casa con fare risoluto, raccoglie dei documenti, indossa una giacca militare che porta appuntata la croce di ferro ed esce con l’auto. È il 27 maggio del 1942 a Praga. Accompagnato dall’autista giunge in città. Lungo il tragitto è salutato dai soldati, supera un tram, poi un altro e all’improvviso esce un uomo che gli punta un mitra contro. Base navale di Kiel sul mare del Nord, è il 1929. C’è lo stesso uomo biondo, Reinhard Heydrich, che suona il violino, tira di scherma e attende Cristina una donna in stazione, con la quale farà successivamente sesso. È lo stesso uomo che a una festa si presenta alla sua futura moglie, Lina von Osten, e la invita a ballare. La risolutezza descrive questo uomo in cerca di una occasione di riscatto. Durante il viaggio in treno che lo porterà a conoscere i futuri suoceri, Lina gli parla di Hitler e delle speranze che lei ripone in quest’uomo per la rinascita della Germania. Il rapporto con l’altra donna, Cristina, gli rovina la carriera in Marina, e rischia di distruggere il suo fruttuoso rapporto con Lina. È un momento molto difficile della vita di Reinhard.
U
Lina comprende e pragmaticamente lo aiuta a superare la crisi. Vanno insieme a incontrare Himmler. Questi rimane colpito dalla determinazione di Heydrich e lo nomina nuovo responsabile per l’unità di spionaggio delle SS. Molte speranze e gioia accompagnano la nomina di Adolf Hitler a Cancelliere del Reich. Con Heydrich le SS escono dall’ombra e diventano una realtà fondamentale del partito, a spese delle SA di Rohm. Con la morte di quest’ultimo e l’eliminazione di tutti i membri dissidenti del partito, la figura di Heydrich diventa fondamentale per Himmler e lo stesso Furher che lo definisce “l’uomo dal cuore di ferro”. Polonia settembre 1939, inizia la Seconda Guerra Mondiale e con essa la trasformazione di Heydrich in uomo totalmente dedito al Reich è completata. Mentre la moglie partorisce lui è a visionare i resoconti dei cineoperatori al seguito delle truppe di invasione. La germanizzazione del nuovo Reich è il suo obiettivo. Subito dopo l’esercito arrivano le SS che purificano le popolazioni da immigrati, malati e nemici della nazione. Il Reich è la sua unica preoccupazione, la moglie Lina è oramai esclusa per sempre dalla vita politica del marito. Nel 1941 arriva a Praga e nel suo discorso inaugurale afferma che come già Berlino e Vienna, anche Praga diventerà una città libera da ebrei. 3
Produzione: Légende Films, Cutting Edge Group, Nexus Factory, Red Crown Productions Regia: Cédric Jimenez Soggetto: dal romanzo “HHhH. Il cervello di Himmler si chiama Heydrich” di Laurent Binet Sceneggiatura: David Farr, Audrey Diwan, Cédric Jimenez Interpreti: Jason Clark (Reinhard Heydrich), Rosamund Pike (Lina Heydrich), Jack O’Connell (Jan Kubis), Jack Reynor (Jozef Gabcik), Mia Wasikowska (Anna Novak), Stephen Graham (Heinrich Himmler), Céline Sallette (Marie Moravec), Gilles Lellouche (Vaclav Moravek), Thomas M. Wright (Valcik), Enzo Cilenti (Opalka) Durata: 120’ Distribuzione: Videa Uscita: 24 gennaio 2019
Dai censimenti effettuati in tutto il Reich, all’inizio del 1942 sono circa dodici i milioni gli ebrei da eliminare. Sono necessari mezzi di eliminazione di massa efficienti ed un approccio sistematico al problema. La Soluzione Finale con l’uso massiccio dei campi di concentramento sarà la risposta alle necessità legate allo sterminio di massa. Si torna indietro di sei mesi.