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Fondazione Bentegodi: avanti tutta! Foto: Fondazione Bentegodi
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MATTEO LERCO
na navigazione a vista. Il Covid 19 è una tempesta abbattutasi con ferocia inaudita anche sul mare dello sport, agitandone le acque e creando per questo indubbie
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problematiche per tutti i naviganti. La Fondazione Bentegodi, come ogni altra associazione sportiva, ha incassato il doppio colpo assestato dal recente momento storico, rimettendosi subito in piedi e programmando con consapevolezza e razionalità le prossime mosse. Nonostante l’impossibilità al
momento di progettare il domani, il quadro direttivo scaligero ha ben nitida in testa la mentalità con la quale affrontare le sfide del 2021. Dalle parole del direttore generale Stefano Stanzial emerge appieno questa lucidità di pensiero. “Abbiamo sempre ricercato l’ordine nella complessità del momento” – analizza – “la stangata di marzo è stata pesantissima, ma da quando si è potuti rientrare in palestra abbiamo affrontato le varie dinamiche con cognizione, avendo sempre come punto di riferimento la sicurezza e la salute dei nostri tecnici e tesserati. Le due ondate si possono rappresentare come escalation all’opposto: se a maggio, quando è avvenuta la riapertura, si sono posti in essere delle rigide procedure nonostante la problematica diventasse sempre più gestibile, ad inizio ottobre invece era presente uno status quo che col succedersi delle settimane è via via peggiorato”. Protocolli diversificati, varati dalle federazioni di ogni singola disciplina, hanno contribuito a stratificare le difficoltà organizzative. La Bentegodi, però, non si è mai persa d’animo. “L’attenzione maggiore l’abbiamo comprensibilmente posta su quelle attività nelle quali vi è una condivisione di strumenti e attrezzature” – prosegue Stanzial – “è chiaro che il podismo si presta a meno rischi rispetto per esempio al sollevamento pesi, nel quale è necessario sanificare il bilanciere dopo ogni utilizzo. Ad oggi siamo attivi solo nel comparto agonistico, settore disciplinato da specifiche direttive da parte delle relative federazioni, le quali hanno emanato dei stringenti criteri per selezionare le fasce di atleti a cui è consentito proseguire l’attività. In generale però noto una spiccata percezione della problematica che stiamo