EDUCAZIONE CIVICA Il Giorno della Memoria
Dalla diaspora in poi, la vita del popolo ebraico è stata caratterizzata da continue migrazioni. Nonostante ciò, questo popolo ha mantenuto saldamente la propria lingua e le proprie tradizioni, cultura e religione; per questo è stato spesso emarginato e perseguitato. In molte città gli Ebrei erano costretti a vivere nei ghetti, quartieri che spesso venivano chiusi di sera. Il termine “ghetto” viene dal veneziano: a Venezia infatti gli Ebrei erano confinati nella zona delle fonderie pubbliche, dette “geti” (si pronuncia “gheti”) nel dialetto di questa città. Ogni anno, il 27 gennaio, si celebra in tutto il mondo il Giorno della Memoria, un giorno nato per ricordare la persecuzione degli Ebrei avvenuta in Europa tra il 1933 e il 1945. In quegli anni le persone di religione ebraica vennero private di molti diritti e infine deportate in campi di concentramento, dove morirono circa sei milioni di Ebrei. Questa persecuzione viene ricordata con il nome di Olocausto o Shoah, che in lingua ebraica significa “distruzione”.
Lavoriamo insieme
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Il ghetto di Venezia, dove gli Ebrei erano obbligati a vivere durante il periodo della Repubblica Veneta. Ancora oggi è sede di sinagoghe e cuore della comunità ebraica.
L’Ebraismo è una religione monoteista. Spesso la religione è stata motivo di divisione e di discriminazione tra i popoli. Come hai appena letto, gli Ebrei sono stati perseguitati a lungo a causa della loro fede. Emarginare un gruppo di persone per la propria cultura o per la propria provenienza si chiama “razzismo”. Avete mai sentito parlare di questo fenomeno? Come vi sentireste voi, se foste esclusi o escluse, al parco o a scuola, dai vostri compagni e dalle vostre compagne? Parlatene con l’insegnante e con la classe.