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Miti cretesi e micenei Nel Mar Egeo fiorirono due grandi civiltĂ , quella cretese e quella micenea. Di esse ci sono giunti diversi miti che parlano della loro storia e delle loro tradizioni.
Il filo di Arianna (civiltĂ cretese)
Minosse, il re di Cnosso, aveva un figlio mostruoso e feroce, il Minotauro, che aveva corpo umano, ma coda e testa di toro. Il Minotauro si nutriva di carne umana: ogni anno la cittĂ greca di Atene doveva inviare a Creta sette fanciulli e sette fanciulle da offrire in pasto al mostro. Minosse teneva il terribile figlio rinchiuso nellâintricatissimo Labirinto, costruito da Dedalo. Un anno Teseo, figlio del re ateniese Egeo, volle far parte dei giovani che dovevano essere sacrificati: voleva uccidere il Minotauro per mettere fine a questâusanza crudele. Quando Teseo arrivò a Creta, la figlia di Minosse, Arianna, si innamorò di lui. Gli consegnò un gomitolo di filo da srotolare durante il suo percorso nel Labirinto, perchĂŠ potesse poi ritrovare la via dâuscita una volta ucciso il Minotauro. E cosĂŹ Teseo si salvò.
La guerra di Troia (civiltĂ micenea)
Menelao, figlio di Atreo, re di Micene, aveva sposato la bellissima Elena. Di lei, però, si innamorò Paride, principe di Troia, che grazie allâaiuto degli dèi riuscĂŹ a conquistarla e a rapirla, conducendola con sĂŠ nella cittĂ di Troia. Allora Menelao, insieme al fratello Agamennone, scatenò una lunga e feroce guerra contro la cittĂ di Troia. Ulisse, eroe degli Achei (detti anche Micenei) e alleato di Agamennone, per ingannare i Troiani fece realizzare un cavallo di legno al cui interno si nascosero alcuni soldati. Poi gli Achei finsero di partire. Quando il cavallo fu introdotto allâinterno delle mura di Troia, i soldati greci uscirono e aprirono le porte della cittĂ allâesercito acheo, che la distrusse.
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