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Nessun rischio dall’uso di farmaci ipertensivi Uno studio fuga i dubbi sulla correlazione con il Covid-19
I
farmaci più utilizzati per la gestione dell’ipertensione ar«Ad ogni caso di Covid-19 sono stati appaiati casualmenteriosa (Ace-inibitori e sartani) non sono responsabili di te 5 controlli della stessa età, sesso e comune di residenza. Le una maggiore esposizione al rischio di infezione da Coinformazioni sull’uso di farmaci e sui profili clinici dei pazienvid-19 o dell’aggravamento dei suoi sintomi. A sostenerlo ti sono stati ottenuti dalla banca dati regionale di assistenza è uno studio condotto da un team di ricercatori dell’Università sanitaria, mentre per tutto il campione è stato utilizzato un di Milano-Bicocca, in collaborazione con l’Istituto nazionale indice di prognosi, con uno score da 0 a 4, dove il valore più dei tumori di Milano (Int) e l’Agenzia Aria (Azienda regionale alto indica uno stato clinico peggiore – spiega il professor Gioper l’innovazione e gli acquisti ), che è stato pubblicato sulla vanni Corrao del Dipartimento di Statistica e Metodi Quantirivista scientifica New England Journal of Medicine. Una ritativi dell’Università di Milano-Bicocca - La nostra analisi ha cerca, svolta in Lombardia, mettendo a confronto un totale evidenziato che i pazienti contagiati dal virus hanno un pundi 6272 casi di pazienti affetti da grave infezione respiratoria teggio più alto nello score e e fanno un uso più frequente di determinata dal virus Sars-Cov-2 con 30.759 persone sane. farmaci antipertensivi, e sono più affetti da malattie cardiova«Gli antagonisti del recettore dell’angiotensina, i cosidscolari. Questo suggerisce che le manifestazioni cliniche del detti sartani, e gli Ace-inibitori sono tra i contagio si manifestano prevalentemente farmaci più utilizzati al mondo come tratin individui clinicamente fragili, e tra queLa ricerca italiana è stata tamenti di prima scelta per il controllo di sti in pazienti affetti da malattie cardioipertensione, scompenso cardiaco, malatvascolari e metaboliche. Tuttavia, farmaci pubblicata sulla rivista tie renali croniche e altre patologie cardiocome Ace-inibitori e sartani non sembrano scientifica New England vascolari. Questi farmaci sono capaci di avere alcun ruolo diretto nel favorire un aumentare l’espressione dell’enzima Ace2, maggior rischio di sviluppo o aggravamenJournal of Medicine considerato una porta d’ingresso per i vito dell’infezione». rus della famiglia Coronavirus e, da qui, è Lo studio ha incluso delle sotto-analisi nata l’ipotesi che i pazienti curati con queste terapie potessein modo da prendere in considerazione eventuali differenze ro essere maggiormente a rischio di infezione da Covid-19 – per sesso o per età (soggetti con più di 60 anni contro soggetti commenta Giuseppe Mancia,professore emerito all’Università con meno meno di 60 anni), ma in entrambi casi i risultati degli studi Milano-Bicocca – Lo studio ha invece mostrato che sono stati confermati, senza quindi evidenziare differenze sinon c’è nessun elemento di evidenza specifico a indicare che gnificative tra i diversi gruppi. Inoltre, è stata indagata anche chi è in cura con questi farmaci abbia un rischio diverso di l’ipotesi che il rischio per i pazienti in terapia con antipercontrarre il virus rispetto a chi non è in trattamento. È emerso tensivi non fosse solo un aumento della probabilità di essere che, rispetto al gruppo dei controlli, i pazienti affetti da Cocontagiati dal virus, ma di sviluppare la sintomatologia in forvid-19 fanno un uso maggiore del 10-13% di Ace-inibitori e ma più severa a causa dell’esposizione ai bloccanti del sistema sartani, ma anche di altri antipertensivi, come betabloccanti e renina-angiotensina. L’analisi ha smentito anche quest’ultima diuretici, e di altri farmaci come gli antidiabetici». ipotesi. (D. R.) Il Giornale dei Biologi | Maggio 2020
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