SALUTE
© Snailstudio/www.shutterstock.com
Riprogrammare le cellule per ringiovanire
Da un articolo pubblicato su “Nature Communications” da Sarkar TJ et al. di Carla Cimmino
però parlano solo in parte della complessità dell’invecchiamento naturale, essendo questo proprio caratterizzato da un lento e progressivo accumulo di errori epigenetici. Inoltre, non è stato provato se l’effetto espressione transitoria di alcuni fattori di riprogrammaringiovanente può essere ottenuto con cellule umane invecchiate nazione nucleare, tende a promuovere il ringiovanimento turalmente e isolate da individui anziani. L’articolo di “Nature Comcellulare. L’invecchiamento è caratterizzato da una perdita munications” mette in risalto se l’espressione transitoria dei geni di rigraduale della funzionalità di molecole, cellule, tessuti, è programmazione nucleare riesce a migliorare i tipi di invecchiamento dato dall’accumulo di errori a livello epigenetico che dà come risulin cellule umane e di topo naturalmente invecchiate. tato: regolazione aberrante di geni, esaurimento di cellule staminali, Sono state paragonate l’espressione transitoria di fattori riprosenescenza e omeostasi de-regolazione di cellule e tessuti. Se si riprogrammanti sull’RNA di fibroblasti e cellule endoteliali di soggetti grammasse il DNA nucleare, si potrebbe riportare le cellule all’età umani anziani, con l’RNA delle stesse cellule isolate da giovani donatori. La riprogrammazione nucleare degli iPSC comprende iniziaembrionale. Alcuni esperimenti condotti sui topi hanno dimostrato che la riprogrammazione anche se transitoria, può migliorare alcuni zione, maturazione e stabilizzazione. Al termine di una riprogrammaaspetti associati all’avanzare dell’età e prolungazione epigenetica così dinamica e complessa, re la vita nei topi progeroidi. Sconosciuta è la dovremmo esserci iPSC pluripotenti e giovani. modalità secondo la quale tutto ciò potrebbe Non esiste la prova che un ringiovanimento Lo studio preso evidenzia che essere applicato all’uomo. Lo studio preso in cellulare multispettrale possa essere ottenuto i fattori di riprogrammazione considerazione in tale articolo, evidenzia che in modo autonomo da cellula umana in cellule l’espressione transitoria di fattori di riprogram- nucleare permettono di controllare umane isolate da individui naturalmente anzial’invecchiamento cellulare mazione nucleare mediata dall’espressione di ni. È stato quindi dimostrato, che la riprogrammRNA, permette di controllare l’invecchiamenmazione cellulare transitoria basata su mRNA, to cellulare, ripristina l’orologio epigenetico, può invertire molto rapidamente segni distintivi riduce l’infiammazione nei condrociti, rigenera le cellule invecchiate dell’invecchiamento nella fase di iniziazione, quando non è ancora avin cellule staminali muscolari umane. La riprogrammazione nucleare venuta la cancellazione epigenetica dell’identità cellulare. Si nota che delle cellule ha messo in evidenza che se questa è solo transitoria, le il processo di ringiovanimento si verifica nelle cellule di topo, inveccellule ritorneranno allo stato somatico iniziale. Quindi, se tale riprochiate naturalmente, le cellule malate ripristinano la funzionalità pergrammazione dura poco, non cancella quello che è il codice epigenetiduta e le cellule staminali invecchiate preservano la loro identità celco della cellula, che ne definisce l’identità cellulare. Ma non è noto se è lulare. Sono necessari però ulteriori studi per chiarire il meccanismo possibile riprogrammare in maniera sostanziale e modificare l’età della che guida l’inversione del fenotipo invecchiato durante la riprogrammazione cellulare, allontanandolo dal processo di dedifferenziazione. cellula stessa prima del Punto di Non Ritorno (PNR). I risultati di tale studio rappresentano un passo avanti per capire come Ocampo et al., (primi che hanno preso in considerazione tali studi) hanno dimostrato che la riprogrammazione transitoria può miglioinvertire l’invecchiamento cellulare e possono risultare indispensabili rare l’espressione fenotipica invecchiata nei topi progeroidi. Questi anche per lo studio di malattie correlate all’invecchiamento stesso.
L’
Il Giornale dei Biologi | Maggio 2020
43