incontri&interviste
Matteo Ferrario
PROTEZIONE DELLE ARMATURE
DAI FENOMENI DI CORROSIONE LA REDAZIONE HA POSTO ALCUNE DOMANDE SUL TEMA DELLA PROTEZIONE CATODICA GALVANICA ALL’ING. FEDERICO LAINO DELLA BUILDING LINE DI MAPEI SPA, CHE CI HA PARLATO ANCHE DI UN CASO APPLICATIVO: QUELLO PER IL NUOVO CORDOLO DEL VIADOTTO MOLLERE SULL’AUTOSTRADA DEI FIORI, NEL TRONCO A6 TORINO-SAVONA. A OTTO ANNI DI DISTANZA, IL SISTEMA DI CONTROLLO INSTALLATO CONFERMA CHE LA STRUTTURA È ANCORA PROTETTA Vista generale del viadotto Mollere sull’Autostrada dei Fiori, tronco A6 Torino-Savona
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l calcestruzzo, nel passato, è stato considerato un materiale indistruttibile e di durabilità pressoché illimitata ma, con l’avvento dei calcestruzzi moderni, queste considerazioni sono radicalmente cambiate, come sta a dimostrare la necessità, accresciuta in questi ultimi decenni, di ricorrere ad interventi di manutenzione ordinaria ma soprattutto straordinaria sulle strutture. Una delle principali cause di degrado del calcestruzzo è sicuramente l’ammaloramento dovuto alla corrosione delle armature metalliche (Figura 1) che, nel migliore dei casi, può creare l’espulsione del copriferro e l’esposizione diffusa delle barre superficiali mentre, nei casi peggiori, può portare alla perdita di sezione resistente, causa di problemi strutturali. “Strade & Autostrade”: “Quali sono le cause principali del degrado delle strutture in calcestruzzo armato legato alla corrosione delle armature?”. “Federico Laino”: “Le cause principali legate a questo degrado sono due. La prima è l’ingresso dell’anidride carbonica, veicolata dall’umidità ambientale, all’interno dello spessore di copriferro. Questi due elementi, umidità e anidride carbonica, creano
1. Un tipico esempio di calcestruzzo armato degradato a causa della corrosione dei ferri d’armatura
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STRADE & AUTOSTRADE 1-2019
nel calcestruzzo il fenomeno della carbonatazione, dannoso nel momento in cui avviene in corrispondenza delle armature. In un calcestruzzo sano il pH della matrice cementizia è maggiore di 13 e, in questa condizione, sui ferri si crea un film di ossido passivo che li “impermeabilizza” al passaggio di ossigeno ed umidità. Con la carbonatazione, il pH si abbassa fino a valori anche inferiori a 9, creando così un ambiente troppo poco alcalino per le armature; infatti, con pH inferiori a 11 il film passivante viene neutralizzato lasciando i ferri esposti all’aggressione dell’ossigeno e dell’umidità presenti nell’aria che portano all’innesco del processo di corrosione. Sicuramente, però, la corrosione più problematica, anche a livello strutturale, è quella causata dalla presenza dei cloruri, in quanto può creare danni di tipo puntuale (Pitting) con perdite di sezione importanti dei ferri d’armatura fino alla rottura degli stessi. Principalmente, i cloruri possono entrare in contatto con una struttura a causa della vicinanza al mare oppure in presenza di sali disgelanti utilizzati per evitare la formazione del ghiaccio su tutte le tipologie di infrastruttura”. “S&A”: “Quali sono i metodi per risanare situazioni di degrado già in atto su strutture esistenti?”. “FL”: “Il concetto di ripristino di una struttura degradata deve essere sempre considerato come un “sistema” composto da più operazioni e da più prodotti atti a ristabilire la condizione ottimale dell’elemento su cui si va ad intervenire. Detto questo, all’interno del ciclo di risanamento le metodologie disponibili per la protezione delle armature dalla corrosione sono diverse, alcune delle quali basate su una protezione passiva che si limita a bloccare l’agente aggressivo. Questa soluzione è valida solo se l’inquinante non ha ancora raggiunto i ferri d’armatura; al contrario, se l’agente è già penetrato in profondità rimangono solo due possibilità: eliminare tutto il calcestruzzo inquinato ma non sempre è possibile - oppure utilizzare protezioni attive
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