Il Giornale dei Biologi - N. 3 - Marzo 2021

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Salute

T

incr: si chiama così la molecola di Rna scoperta da un team di ricercatori del Dipartimento di Oncologia Sperimentale dell’Istituto Europeo di Oncologia in grado di limitare la capacità precoce delle cellule di melanoma di formare metastasi e sviluppare resistenza ai farmaci. Guidati da Luisa Lanfrancone e Pier Giuseppe Pelicci, i ricercatori hanno analizzato il ruolo di questa molecola lunga di Rna (long non-coding Rna) nella disseminazione metastatica del melanoma. Come spiegato da Marine Melixetian, prima autrice dello studio pubblicato su Embo Reports, «i long non-coding Rna sono delle molecole di oltre duecento nucleotidi che hanno un ruolo in diversi processi fisiologici della cellula. Noi abbiamo scoperto che, nel melanoma in stadio precoce, lo

SCOPERTA MOLECOLA RNA CHE FERMA LE METASTASI “Tincr” limita la capacità delle cellule tumorale di invadere tessuti lontani e di sviluppare la resistenza ai trattamenti con i farmaci

stato proliferativo delle cellule, cioè quello in cui esse si riproducono ma non formano metastasi, è mantenuto da un particolare long non-coding Rna, denominato Tincr. Quando Tincr è presente in alta concentrazione, come nei melanomi in stadio iniziale, le cellule proliferano ma il tumore non metastatizza; viceversa, quando la concentrazione di Tincr è bassa, le cellule diventano invasive e il melanoma metastatizza». Le cellule del melanoma esistono in due forme: cellule proliferanti e cellule invasive. Questi due tipi cellulari non sono determinati dalle alterazioni genetiche del melanoma, bensì dai segnali che provengono dall’ambiente esterno, il micro-ambiente tumorale. La stessa cellula può passare da uno stato proliferativo ad uno invasivo e viceversa. Nei melanomi in

fase iniziale sono prevalenti le cellule proliferanti. Nel corso della crescita del melanoma, alcune cellule proliferanti finiscono per diventare invasive, staccandosi dal tumore e migrando verso tessuti lontani, rientrando in uno stato proliferativo caratterizzato dalla crescita di metastasi. La storia del melanoma è dunque quella di un continuo cambiamento delle proprietà delle sue cellule, per descriverlo si usa il termine plasticità: da proliferative, nel melanoma iniziale, ad invasive, in quello più avanzato che rilascia le prime cellule metastatiche, a nuovamente proliferative, nella metastasi che cresce. Obiettivo degli studiosi, come dichiarato dalla dottoressa Lanfrancone, controllarla. Il dottor Pelicci ha spiegato: «Abbiamo dimostrato che alzando i livelli di Tincr nelle cellule del melanoma metastatico si riduce la loro capacità di invadere i tessuti circostanti, limitando così la formazione di metastasi. Non solo, ma la perdita dello stato invasivo restituisce al melanoma sensibilità ai farmaci molecolari, come gli inibitori di Braf e Mek». Il lavoro prosegue ora in due direzioni: «Vogliamo innanzitutto capire se i livelli di Tincr nel tumore sono predittivi della probabilità del paziente di sviluppare metastasi, e in caso usare queste informazioni per indirizzarlo a terapie preventive. Inoltre vogliamo identificare i geni controllati da Tincr che possano essere colpiti da farmaci mirati, al fine di individuare o sviluppare nuove terapie di prevenzione delle metastasi nel melanoma». (D. E.). Il Giornale dei Biologi | Marzo 2021

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