Editoriale
Biologi, niente altro che Biologi di Vincenzo D’Anna Presidente dell’Ordine Nazionale dei Biologi
È
più facile rompere un atomo che vin-
medica, della citoistologia, dell’ematologia, si-
cere un pregiudizio. Questa espres-
ano esse dell’igiene e della scienza dell’alimen-
sione Albert Einstein soleva ripeterla
tazione. Una sorta di gara ad equipararsi ai
per condannare ogni sorta di discriminazione
colleghi Medici (con i quali spesso si lavora a
razziale, che, come tale, era sempre basata sui
stretto contatto) per un’antica rivalsa nei loro confronti, memori, forse, delle
pregiudizi, oppure su opinioni supinamente formatesi per “sentito dire”. Un pregiudizio radicato lo troviamo anche nella categoria dei Biologi ed è quello che vede molti di noi aspirare a svolgere funzio-
Un pregiudizio radicato lo troviamo anche nella categoria dei Biologi ed è quello che vede molti di noi aspirare a svolgere funzioni “paramediche”
discriminazioni e degli ostacoli da essi opposti agli albori della nostra attività professionale. Lotte combattute in aperta polemica sia fuori che dentro i tribunali, ma che col
ni “paramediche”, a volersi, cioè, cimentare
tempo hanno finito per dare ai Biologi lo spazio
in ambiti che sono, invece, ad appannaggio e
e l’autonomia che a stessi spettava.
competenza di altre professioni.
Un riconoscimento sia giuridico che politi-
Una vocazione antica soprattutto per coloro
co nell’ambito di un esercizio professionale, il
i quali svolgono attività sanitarie, siano esse nel
nostro, scaturente dalle numerose, specifiche
campo della medicina di laboratorio, oppure
competenze derivanti dalla legge istitutiva della
della microbiologia e virologia, della genetica
categoria. Tuttavia, qualcosa tuttora rimane di Il Giornale dei Biologi | Marzo 2021
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