Cap 1. Prospettive e connettività nell’olismo Nata sulla scorta delle idee espresse dal filosofo De Kerckhove, una delle principali caratteristiche dell’educazione olistica è la connettività. Il pensiero integrale, infatti, ha da sempre cercato di unire le parti in un tutto, pur nella consapevolezza che sia una azione tortuosa, laboriosa e non sempre giunge a risultati certi. Sotto tale ottica la sfida dell’educazione olistica sarà quella di cercare di costruire tutti i tipi di collegamenti, come, ad esempio, tra pensiero lineare (logico) e pensiero divergente (intuizione), mente e corpo (intelletto e oggetto), domini di conoscenza (contatto tra il soggetto e i gradi di conoscenza), il sé e la comunità (singolo e gruppo), l’individuo e ambiente, sé e sé (interiorità). Esaminare queste relazioni significa ottenere la consapevolezza e la competenza necessaria per una “dissoluzione delle frontiere” del sapere. Utilizzando le cinque prospettive evidenziate da Jackson1, all’interno del saggio Educazione integrale di Rafael Yus Ramos, è possibile giungere ad una prospettiva funzionale che legittimi l’armonia delle parti. Valutando nel dettaglio è possibile distinguere: 1 - La prospettiva conservatrice, in cui l’idea principale è quella della forma stabilita e prescritta, cioè a-priori ed avente il desiderio di mantenere, difendere o riscattare (“back to basics”) i metodi di insegnamento appartenenti al passato. I fautori di tale impostazione vedono l’esistenza di un solo modo “giusto” per insegnare ed apprendere, e ciò può avvenire solamente attraverso contenuti specifici, predeterminati e perenni. Se a primo avviso questa angolazione può risultare 1 Jackson, P. W. (1992). Handbook of research on Curriculum. New York: MacMillan.
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