nanza nei curricoli ufficiali e offre una panoramica dei diversi approcci utilizzati”95. Nei paesi anglofoni questo aspetto della formazione integrale è conosciuto come “formazione della personalità”. Nel definire la personalità Hans Eysenck dichiara: “è la più o meno stabile e durevole organizzazione del carattere, del temperamento, dell’intelletto e del fisico di una persona: organizzazione che determina il suo adattamento totale all’ambiente”96. La scuola è chiamata a sviluppare la formazione della personalità del soggetto, soprattutto sotto un profilo sociale e di cittadinanza democraticamente intesa. Certo è che il modello liberale, di cui avanza la pretesa la visione democratica, ha portato, come viene ad essere descritta da Norberto Bobbio, ad una “età dei diritti”. L’individuo è posto al centro del divenire sociale, in quanto possessore di uguaglianza sociale, tanto da aprire le porte a vantaggi che ancora oggi godiamo: questo però nei casi di abuso ha generato categorie sociali come quella della solitudine. La libertà si è trasformata in principi narcisistici ed autoreferenziali sia nell’agire che nel pensare: tutto è ricondotto all’Io e non più al Noi. Non possiamo arrenderci allo stato di fatto che si acutizza con il passare del tempo. Occorre una educazione prodiga nel far emergere le potenzialità individuali e alimentare gli stimoli culturali che sviluppano l’agire umano. Tutto ciò è possibile solo attraverso una riconferma della libertà, non più vista in una prospettiva possessiva, ma vera e propria capacità innata ad autoguidarsi e autosvilupparsi nel bene comune. Da ciò deriva che tutte le agenzie formative dovrebbero lavorare in modo collaborativo con le famiglie, con altre istituzioni e membri della comunità per sviluppare e attuare programmi di educazione civica, la quale è fondamentale per il mantenimento della democrazia. L’educazione civica rappresenta un’educazione 95 Tratto da:. Cacea. Ec. Europa. CV Education. 96 Tratto da: http://psycnet.apa.org/psycinfo/1954-05669-000.
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