vita di ciascun individuo, dotazioni genetiche ed esperienze interagiscono per formare lo sviluppo”7. Così come la biologia dota l’uomo di capacità di connessioni generando un organo completo e funzionale all’evoluzione umana, anche queste attività devono provvedere ad instaurare legami con e tra gli eventi. Il passaggio concreto tra una prospettiva analogica ad una digitale appare l’unica via attraverso cui è possibile una evoluzione equilibrata e di senso. Il cervello umano si forma e si trasforma in base alle necessità ed alle sollecitazioni che provengono dall’ambiente, tale da rendere l’educazione di fondamentale importanza. Di qui un ulteriore aspetto nella meccanica cerebrale: il principio degli “effetti delle emozioni”. Il ruolo svolto dalle emozioni, dichiara l’Ellerani, “è particolarmente importante nel guidare i processi cognitivi durante le esperienze, che vengono tradotte in segnali per le sinapsi. […] Le neuroscienze confermano che la dimensioni emotive e cognitive sono intrecciate”8. Purtroppo tali condizioni non sempre si riscontrano nei vari curricula. Spesso, infatti, essi sono incentrati sul dare un valore quantitativo al patrimonio conoscitivo, mentre raramente si chiede di condividere le nostre emozioni, sogni, speranze e pensieri. “Si conosce il prezzo di tutto ma il valore di niente”, dichiara Oscar Wilde. Insegnare senza la partecipazione e condivisione di esperienze, sentimenti e pensieri significa limitarsi a trasmettere delle informazioni fredde e sterili, sicuramente poco funzionali.
7 Ellerani, P. (2012). Metodi e tecniche attive per l’insegnamento. Creare contesti per imparare ad apprendere. Roma: Anicia 8 Ellerani P. (2012). op. cit.
15