tecniche: dinamiche di gruppo, autoriflessione, relazione dialogica, gioco, etc.. Deve essere ulteriormente affermato che oltre alle implicazioni antropologiche che l’educazione emozionale possiede, ad essa si riconducono anche elementi di natura etica e morale. Molti autori, infatti, nelle loro ricerche hanno posto l’accento sul fatto che una corretta educazione ai sentimenti è diretta conseguenza e causa di una società fondata sui principi etici e morali. Un vero e proprio “emotivismo morale”23, dichiarano Ayer e Stevenson. Già da Aristotele è possibile rilevare l’importanza di una vita moralmente virtuosa, decifrandola come azione eudaimonia, cioè corretta. Per il filosofo greco, infatti, il termine felicità indica “l’attività umana secondo virtù”, che in quanto non innata richiede costantemente di essere educata e formata. Dello stesso parere sono le riflessioni espresse da Spinoza e Hume i quali considerano il sentimento alla base del comportamento etico e morale. L’educazione, così, si dà come “processo volto a facilitare l’approccio della persona che si istruisce con il complesso universo simbolico della cultura umana, e (...) stabilisce percorsi omogenei, quantunque flessibili, volti a conseguire un traguardo formativo che si esprime attraverso una produzione creativa e l’assunzione di comportamenti liberi tuttavia provvisti di una forte carica etica e morale”.24 La necessità di indagare circa i valori etici, normativi e morali è descritta ottimamente da Amartya Sen, la quale chiarisce che “nel mondo contemporaneo c’è un impellente bisogno di porre domande non solo sull’economia e la politica della globalizzazione, ma anche 23 Ayer, A. J., (1954). On the analysis of moral judgments, in Philosophical Essays, London: MacMillan, - Stevenson, C. L. (1959). The emotive meaning of ethical terms, in Ayer, A. J. (1959). Logical Positivism, Glencoe: Free Press. 24 Rosati L. (2002) Il metodo nella didattica. Brescia: La scuola .
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