le emozioni positive possiedono determinati effetti benefici, sia a livello psicologico, che fisico: -
ampliano il campo visuale e la concentrazione; generano un pensiero flessibile, critico e creativo; favoriscono la ricerca di nuove informazioni; riducono il dubbio e l’incertezza; facilitano le relazioni interpersonale; migliorano le performance lavorative o di studio; probabilmente fanno vivere più a lungo potenziando il sistema immunitario e il benessere fisico; incoraggiano la circolazione del sapere e lo scambio di idee.
Da un punto di vista neurologico le emozioni sono responsabili di diversi fenomeni, inclusi la secrezioni delle sostanze chimiche adibite al benessere individuale. Tali sostanze inducono il soggetto a sentirsi euforico ed “eccitato”, insomma a sentirsi bene e stare bene con gli altri. È cosa risaputa che da un punto di vista squisitamente chimico i processi generati dalle emozioni “attivano determinati neurotrasmettitori: - l’ossitocina, la quale accresce la fiducia nell’altro; - l’argina vasopressina, (AVP), che assieme alla prima controlla e vigila la formazione e l’evoluzione di una determinata relazione”32. L’ossitocina “viene rilasciata in molti mammiferi quando sono stimolate la vagina o la cervice, come nel parto e nell’accoppiamento [...]. Invece l’AVP è determinante per una serie di comportamenti maschili, tra cui l’aggressività, l’impulso a marcare il territorio e il corteggiamento”33. 32 Mancini, R. (2011). Segmenti sulla pedagogia delle cultura. Perugia: Margiacchi-Galeno. 33 Aamodt, S. & Wang, S. (2008). Il tuo cervello. Milano: Mondadori.
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