pedagogici è il conciliare la sottomissione alla costrizione legittima con la capacità di fare uso della propria libertà”. L’assoggettamento, infatti, prevede un atteggiamento passivo di uno dei membri della famiglia, nella maggior parte delle volte la prole. Una asservimento che comunque fino a non molto tempo fa aveva un ruolo educativo fondamentale, tanto che ha guidato fino ai giorni nostri l’evoluzione non solo della famiglia, ma dell’intera società moderna. Dall’obbedienza scaturiscono momenti di dialogo, a volte anche scontro, che rompono lo status quo delle situazioni e spesso migliorano la situazione di partenza. In quest’ultimo decennio, ad esempio, si sta assistendo ad una dipendenza inversa, cioè genitori andati in crisi a causa dei continui mutamenti tecnologici. Il potere che riveste il “sapere”, che una volta era custodito nell’atto stesso di essere genitore, oggi si sgretola davanti alle nuove tecnologie. Per dimostrare ciò basti porre a mente il fatto che sempre più frequentemente all’interno della famiglia si assiste ad un ruolo insostituibile da parte dei figli nel gestire l’evoluzione tecnologica. Non di rado osserviamo delle vere e proprie lezioni da parte dei figli ai genitori su come poter ottimizzare il lavoro con il proprio computer. I genitori, afferma Norberto Galli, dovranno stipulare “un’intensa costruttiva con i figli che, senza scadere nel permissivismo e nell’autoritarismo, si serve del dialogo e della correzione, nonché della circolarità, con cui l’adulto prende atto delle istanze e dei motivi del minore per modificare il proprio modo di ragionare e d’interagire”51. Come ricorda Casotti “l’educazione dei figli è molto difficile, si dice e si ripete oggi su tutti i toni. L’educazione dei figli è molto facile, ribadirei io –l’autore-. Sì l’educazione dei figli è molto facile perché è fondata su due elementi che non possono mancare: l’imitazione (esempio) e la soggezione (obbedienza. Tutto questo affannare moderno sullo slogan conoscere i figli, sui diritti del bambino, ecc ha già di per sé una conseguenza deleteria per l’educazione. La nostra 51 Galli, N. (2010). Amore educativo e competenza, in Pedagogia e Vita, Bimestrale n-5-6 Settembre-dicembre, p. 13.
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