gliano i giovani di oggi. Il comportamento auto-distruttivo (abuso di sostanze, suicidio, gravidanze precoci, disturbi alimentari, fallimento scolastico, etc.) purtroppo è un argomento di viva attualità, sufficientemente dimostrato dalla cronaca nera presente in ogni Tg o quotidiano. Siamo convinti che ogni tipo di devianza sociale “derivi dall’impossibilità di trovare il senso del proprio esistere, dando ragione a molti autori quando sottolineano il fatto che oggi lo spirito giovanile, che ha da sempre trasformato intere società in quanto forza propulsiva di avanzamento comunitario, si stia lentamente spegnendo e trasformando in una “una forza di inerzia, una specie di sonno” (Jedlowski, 2008). Nel “deserto emotivo”, creato dal nichilismo e dall’individualismo sfrenato, prosperano e dilagano i fenomeni di devianza giovanile, dichiara Galimberti. Il disagio giovanile può esprimersi, infatti, “in modi differenti: bullismo, dispersione scolastica, abuso di droghe e alcool, comportamenti anomali caratterizzati da dipendenza e compulsività, azioni esprimenti distruttività e violenza”59. Dopo il fallimento dei metodi tradizionali e programmi governativi non rispondenti alle esigenze del singolo cittadino, Kessler prospetta uno sviluppo umano capace di riconoscersi non solo in termini di “pace negativa” ed imposta (reazione alla paura, all’isolamento e alla disperazione), ma anche come una revisione forte del significato che porta in serbo l’educazione dell’uomo. Il successo di questi programmi, che presto hanno coinvolto molti altri ricercatori, risiede nella ricognizione circa l’attuazione del potenziale umano e nella raffinatezza nel sistema di prevenzione che questo porta in serbo.
59 Di Blasio C., (2009). Psicologo a scuola, Trento: UNI Service in Mancini R:, Gigli G. (2012) Ti picchio ti rompo. Il bullismo un fenomeno alla deriva. Perugia: Margiacchi - Galeno.
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