processi di cambiamento se diventa sede di conferma, di validazione e, quando necessario, di trasformazione”64. Gli obiettivi di un apprendimento così delineato possono essere enucleati nel seguente modo: - Conoscenza: affinché ogni soggetto diventi “esperto” in un determinato settore del sapere occorre, prima di tutto, essere motivati ad apprendere. Tale stato determina la netta differenza che passa tra un apprendimento “non sentito” e “non motivato” ad uno basato sullo sviluppo di abilità relazionali ed emotive. Accodandoci al pensiero di Kessler per conoscenza è lecito intendere la capacità di connettersi a qualcosa al di là della mera accumulazione di informazioni. L’apprendimento emozionale mira a promuovere la scoperta e la creazione di connessioni significative, traducendosi in una maturazione del “pensiero critico” e di apertura agli elementi essenziali del dialogo; - Responsabilità: diventare “responsabile” dovrebbe essere una delle principali finalità di ogni intervento educativo-formativo. L’apprendimento sociale ed emotivo si collega a doppio filo al senso di responsabilità, generando capacità di risoluzione dei problemi e di processi decisionali volti a gestire se stessi e le proprie azioni; - Consapevolezza: essere in grado di indirizzare le nostre azioni verso la soddisfazione dell’Io sociale crea i presupposti per la “consapevolezza”. Questo obiettivo, comunque, è integralmente legato alla acquisizione di conoscenze e al corretto sviluppo della responsabilità. Imparare a stare in “contatto” con la zona prossimale è la base per una cittadinanza responsabilmente attiva. Essa è una competenza fondamentale nella creazione di relazioni sane e sostenibili. I programmi di apprendimento sociale ed emozionale eviden64
Fabbri L. (2007). Ibidem.
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