pevolezza intuitiva o non-lineare, possiamo ottenere notevoli benefici nella nostra salute psicologica. Se questo viene ad essere limitato spesso prendono forma preoccupazioni, agitazioni, inquietudini, ansie, ossessioni, etc. La libertà di esprimersi secondo la più intima naturalità dell’essere umano è chiave di volta di ogni processo educativo; 3 il dialogo con l’esterno. In aggiunta al nostro dialogo interno, l’esistenza è senza dubbio una forma dialogica, vale a dire: l’essere umano si compie attraverso le relazioni che instaura con il mondo e con gli altri. Così vediamo che un approccio parziale di alcune modalità di pensiero predeterminato (analitico) sopprimono o vanificano la dimensione intuitiva che interagisce dialetticamente tra modo esterno e mondo interno. Tutti noi comprendiamo come l’intuizione sia una sorta di visione che il nostro cervello produce degli eventi; in questo senso, essa è più simile ad una emozione, e da quest’ultima dipende in forza propositiva. Se manca il “cuore”, infatti, anche la stessa intuizione sarà flebile e poco risolutiva. In particolare l’intuizione si differenzia dal pensiero nelle sue caratteristiche temporali, cioè nella rapidità e spontaneità di imprinting, che, nella maggior parte delle volte, sorge in maniera inconscia. Infatti, se è possibile affermare che ogni processo cognitivo comporta una sequenza lineare ed osservabile di fasi, lo stesso non si può dire per l’intuizione, quale conoscenza diretta, senza filtri e mediazioni; un balzo in avanti che sembra non avere un tragitto spazio temparole. Morselli (1993) effettua una possibile distinzione o tassonomia dell’intuizione: -
razionale, che autorizza a cogliere nessi, rapporti, uguaglianze,
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