Ambiente
LA MOBILITÀ IN CITTÀ È SEMPRE PIÙ GREEN Aumentano le reti ciclabili, bene il bike sharing, boom della micromobilità e crisi del trasporto collettivo
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iretti di quartiere, spostamenti brevi e di prossimità, fino a dieci chilometri a piedi o in bici, hanno portato nel 2020 ad un lieve miglioramento in Italia del tasso di mobilità sostenibile, vale a dire la quota complessiva di trasferimenti effettuati con mezzi a basso impatto. I centri grandi e medi si stanno riorganizzando per essere sempre più “amici dell’Ambiente” puntando su reti ciclabili, micromobilità (con motorette, skateboard, monopattini elettrici, biciclette a pedalata assistita) e trasporto pubblico. I dati arrivano dal quarto Rapporto “MobilitAria 2021”, realizzato da Kyoto Club e dall’Istituto sull’inquinamento atmosferico del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR-IIA), che ha analizzato i dati dei movimenti e della qualità aria nelle 14 città metropolitane e nelle 22 cittadine che hanno approvato i Piani urbani di mobilità sostenibile (Pums). Nonostante la pandemia, le diverse amministrazioni comunali hanno saputo reagire e si sono rimboccate le maniche per ridisegnare come muoversi, consentendo ai propri concittadini di andare in giro, restrizioni permettendo, in maniera più comoda e pulita, pensando agli spazi aperti come zone di condivisione, mettendo in sicurezza le strade per tutelare quanti hanno scelto di pedalare. Un potenziamento delle reti ciclabili è stato registrato in più Comuni. Tra i casi virtuosi ci sono: Torino (+ 11 km), Milano (+ 67 km), Venezia (+18 km), Bologna (+ 16 km), Genova (+25 km), Roma (+ 33
Maggio2021 2021 46 GdB | Aprile
km), Palermo (+ 4 km) e Cagliari (+ 11 km). I servizi di sharing mobility sono andati avanti, ma tanti sono stati conquistati dalla micromobilità: Torino ha accresciuto la propria del 14%, mentre a Milano (3750 mezzi), Bari (1000), Napoli (1050) è stato attivato il servizio. Cala l’auto condivisa, tiene la bici in affitto. Per entrambi una flessione nella domanda si è notata a Milano, Genova, Firenze, Roma, discorso diametralmente opposto per Torino, Venezia, Genova, Firenze e Palermo. Pur se spicca un interessante rafforzamento delle autovetture elettriche e ibride, il tasso di motorizzazione delle auto è lievemente diminuito specialmente al Nord e nel Centro, con dati che non superano in ogni caso l’1% di scostamento. Il Sud con Napoli, Reggio Calabria, Messina, Catania e Palermo ha visto, al contrario, una risalita, nonostante le realtà già tanto congestionate. Che cosa respiriamo, quindi? Riguardo al diossido di azoto NO2 abbiamo avuto una riduzione delle concentrazioni, fatta eccezione per Milano. Il capoluogo lombardo è in controtendenza, giacché ha un +7% rispetto all’anno precedente. Le maggiori diminuzioni nei concentramenti medi hanno fatto felici gli abitanti di Cagliari (-38%) e Catania (-37%) seguiti da Palermo con un -31% rispetto al 2019. Allora a oltrepassare le diciotto ore annuali consentite dal limite normativo erano state Roma, Torino, Milano e Napoli. Se nella media annua del PM10 in tutti i centri analizzati i valori sono al di sotto dei limiti, restano, tuttavia, diver-