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DAL VOLLEY GIOCATO AL TRAINING: LA NUOVA NADIA Leggenda della pallavolo azzurra con 315 presenze e un argento europeo, la Centoni lavora oggi come preparatrice atletica con Il Bisonte Firenze e i gruppi giovanili della Nazionale
«S
mettere, a volte, è più difficile che cominciare» recitava Henry Fonda in un noto western all’italiana. È così anche nello sport e lo sanno bene atleti di primo piano, tornati alle competizioni dopo il primo annuncio di ritiro: da Michael Schumacher (F1) a Juan Sebastian Veron (calcio), da Filippo Magnini (nuoto) a Francesca Piccinini (pallavolo). Così come lo sanno il portiere della Juventus, Gigi Buffon (calcio), il pluri-iridato della Moto GP, Valentino Rossi, l’asso del football americano Tom Brady, over 40 che continuano senza sosta a calcare con diverse fortune la scena agonistica. Smettere, del resto, è un salto del buio. A meno che non si inizi, quando si è ancora in attività, a porre le basi per la seconda vita. È quanto ha fatto Nadia Centoni, 40 anni il prossimo 19 giugno, pallavolista toscana più volte regina di Franca con la RC Cannes e argento europeo con la nazionale italiana nel 2005. Ritiratasi senza rimpianti tre anni fa - “quando ero al top”, ama sottolineare - l’opposto di Braga
72 GdB | Maggio 2021
Nadia Centoni con il suo cane.
(Lucca) ha fatto del suo interesse per la preparazione atletica un lavoro e oggi si divide fra Il Bisonte Firenze, giovanili azzurre e il ruolo di segretario della commissione atleti della Confédération Européenne de Volleyball (CEV), organo di governo della pallavolo e del beach volley europei. «Negli anni ho cercato di costruirmi il momento in cui avrei smesso. Ho deciso quando, alzandomi la mattina, la passione e la voglia si sono scontrati con il “non ce la faccio più”. Dopo sette anni in Francia e tre in Turchia, ho iniziato a sentire nostalgia della famiglia, così ho giocato un’ultima stagione a Cannes e ho smesso. Tanto, i miei obiettivi li avevo raggiunti e sarebbe stato difficile far meglio» racconta Nadia. Aggiungendo: «Ci tengo a dire con orgoglio che