i nostri partner francesi, tedeschi e spagnoli, superando – non senza difficoltà – diversità oggettive che caratterizzano gli Stati membri, in nome di un obiettivo comune più ampio degli interessi nazionali. Per questo è doveroso rendere merito all’operato della Commissione e della Presidenza Ue, con la consapevolezza che bisognerà continuare ad agire in questo modo, seguendo un unico denominatore e capitalizzando l’esperienza drammatica della pandemia. In mesi drammatici, infatti, abbiamo toccato con mano gli effetti positivi della capacità di coordinamento dell’Unione. Ora è indispensabile andare avanti su questa strada e garantire regole omogenee per la mobilità, per tutte le modalità di trasporto. Fondamentale per le merci è sostenere l’intermodalità, sviluppando infrastrutture di collegamento e rinnovando la politica europea dei trasporti. Interesse comune è la ripresa economica e per questo occorrerà lavorare per eliminare le disparità fra i Paesi; da questo punto di vista cogliamo come segnale simbolico molto positivo l’approvazione del Pacchetto mobilità arrivata in un momento particolarmente importante. Ma bisogna agire anche sull’eliminazione dei divieti che rendono la mobilità delle merci più complicata e, certo, non aiutano lo sviluppo del mercato unico e, quindi, dell’economia. In questa prospettiva, ci auguriamo anche l’approvazione tempestiva dell’ambizioso strumento Next Generation Eu presentato dalla Commissione, che riconosca l’importanza del sostegno ai trasporti, alle infrastrutture, agli operatori delle merci e all’innovazione. Investire il più possibile per una transizione sostenibile e digitale di tutto il sistema trasportistico è un elemento chiave per la ripartenza economica. La digitalizzazione è stata infatti un’alleata indispensabile nei mesi scorsi ed è uno strumento di crescita e di competitività a cui le merci non possono rinunciare. Crescita e competitività che solo un sistema dei trasporti efficiente, e valorizzato, può assicurare. Mai come ora questo è chiaro a tutti.
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