sapplicazione della tassa di ancoraggio. Anche se, per la verità, si sarebbe dovuta prevedere per un periodo più ampio estendendola a tutte le altre tasse pagate nei porti nazionali da navi e imprese logistiche. Le questioni aperte sono ancora molte. Quali, a suo giudizio, i provvedimenti più urgenti da adottare per favorire la ripresa del comparto a favore dell’intero Paese? La priorità è garantire la liquidità necessaria alla vita delle imprese attraverso procedure più semplici e rapide per far arrivare subito alle imprese le risorse mobilitate tramite il sistema bancario. E questo vale anche per gli interventi a supporto dei lavoratori del settore: cassa integrazione e fondi di solidarietà. Per l’autotrasporto serve un rispetto dei tempi di pagamento più puntuale, ma anche efficaci norme contro la concorrenza sleale e l’abrogazione – o quanto meno il sensibile alleggerimento – del calendario dei divieti di circolazione. Inoltre, occorre un approccio integrato per le politiche sui trasporti e sul turismo potenziando infrastrutture, accessibilità urbana e servizi di mobilità per rispondere alle esigenze del turismo e favorire una migliore fruizione del patrimonio storico, culturale e naturale del Paese. Ma quello che preoccupa particolarmente è che ci sono comparti che sono stati completamente ignorati dalle misure governative… A cosa si riferisce? Mi riferisco all’economia del mare, ai collegamenti marittimi con le isole, che hanno particolarmente sofferto per il fermo della mobilità delle persone e del turismo. Così come anche il settore delle crociere che deve ripartire al più presto. Ricordo che la Blue economy – porti, logistica, settore marittimo – in Italia vale quasi 50 miliardi di euro, più del 3% del Pil, con 900mila occupati. La risorsa mare è un potente volano della ripresa, ma per sfruttarlo appieno occorre un grande e concreto progetto di rilancio, partendo proprio dalle filiere dei trasporti e del turismo che hanno in Confcommercio la naturale casa comune. Nello scenario post Covid-19, quale sarà il ruolo della logistica? Quali i cambiamenti a cui assisteremo nei prossimi mesi e anni a livello interno ed internazionale? Durante l’emergenza, i trasporti e la logistica hanno confermato la propria valenza strategica, dimostrando che non ci può essere sviluppo senza mobilità e non ci può essere impresa senza accessibilità. Per questo l’Italia deve fare presto per riconquistare le condizioni di piena operatività ed efficienza di queste filiere. Con i nostri deficit strutturali non possiamo permetterci di perdere altro terreno rispetto ai nostri concorrenti internazionali. È fondamentale che sia ripristinato pienamente il principio della libertà di circolazione in Europa, senza chiusure, divieti o discriminazioni. Da questo punto di vista sono fiducioso che quanto accaduto in Italia e in Europa, nei periodi più critici dell’emergenza, abbia accresciuto nelle istituzioni, e tra i cittadini, la percezione del ruolo del sistema dei trasporti e della logistica. 80