Quali sono le misure che dovrebbero essere prese per favorire la ripresa del settore? Innanzitutto, ci dovrebbe essere un’omogeneità di normative europee, sulla base di quanto previsto dell’Easa, l’Agenzia europea per la sicurezza aerea. In secondo luogo, abbiamo chiesto un fondo che ristori delle spese sostenute in questo periodo di emergenza; servirebbero almeno 400 milioni a favore del settore per consentire di essere compensati dei danni subiti. Terzo, è necessario avere la possibilità di rimodulare i piani di investimenti, anche nel settore cargo, che erano stati previsti dai vari aeroporti. Questa frenata repentina dei flussi rischia infatti di mettere a repentaglio l’equilibrio economico finanziario delle società di gestione. Infine, io credo che dovrebbe essere stilato un piano nazionale dei trasporti; la logistica ha un valore sempre più importante e quindi è necessario che le varie forme di mobilità siano sempre più coordinate per poter facilitare anche lo sviluppo dell’air cargo che per noi è molto importante. Ricordiamo infatti che il cargo aereo sviluppa lo 0,4% delle merci in termini di quantità, ma il 25% in termini di valore. Come vede lo sviluppo del cargo aereo dopo quest’emergenza? Credo che ci sarà un cambiamento che non necessariamente sarà negativo e che dipenderà in larga misura dall’e-commerce. Quello degli acquisti on line è un settore che avrà uno sviluppo ancora maggiore: se prima in aereo viaggiavano solo merci di grande valore in un prossimo futuro saranno le merci di grandi volumi che consentiranno, attraverso l’e-commerce, di riempire questi grandi aerei full cargo per portare la merce il più rapidamente possibile in giro per il mondo. Credo quindi che proprio la modifica delle abitudini delle persone a servirsi sempre più dell’e-commerce favorirà una ripresa del cargo aereo.
86