mente importanti perché possono dare una risposta in termini di efficienza del settore, permettendo un recupero di competitività e un allineamento alle modalità operative, ormai diffuse a livello europeo. Noi, infatti, abbiamo modalità operative diverse, delle specificità nostre, che riteniamo essere appesantimenti che se superati potrebbero creare le condizioni per una maggiore competitività del settore e anche del Paese. Come stava andando il settore prima dell’emergenza e nei primi mesi del 2020? Nel 2019 abbiamo avuto un dato di crescita rispetto al 2018 con un significativo incremento: siamo arrivati a 49 milioni di treni/chilometro e sostanzialmente 24 milioni sono stati prodotti dalle nostre imprese. Eravamo, quindi, in una fase di ripresa rispetto al periodo precedente caratterizzato da una contrazione del trasporto ferroviario. Durante l’emergenza abbiamo avuto all’inizio una tenuta sostanziale in alcuni settori, in particolare nell’intermodale e, invece, un impatto più forte in segmenti che seguivano filiere come quella dell’automotive, perché se si fermano le fabbriche si ferma anche il trasporto. Poi abbiamo iniziato a registrare difficoltà anche nell’intermodale e da lì è nata la preoccupazione circa la necessità di capire come si svilupperà la dinamica anche nei prossimi mesi. Finita l’emergenza e superata la contrazione della domanda quale sarà il futuro del settore? Innanzitutto, credo che questo periodo caratterizzato dall’emergenza sanitaria abbia consentito a molti clienti di comprendere l’importanza del trasporto merci su ferrovia. Ad esempio, sui trasporti internazionali di lunga percorrenza hanno potuto fare esperienza, vedere che vi sono delle facilitazioni nei passaggi alle frontiere e delle possibilità di semplificazioni anche rispetto alle procedure di sicurezza per il contagio: noi con un treno che ha a bordo al massimo due persone possiamo portare 40 semirimorchi. Nell’intermodale abbiamo la possibilità di integrare molto bene ferro e gomma che serve per l’ultimo miglio. Ci sono ridefinizioni della logistica estremamente importanti perché consentono di integrare bene e di sfruttare al meglio le peculiarità delle diverse modalità, senza fare contrapposizione ferro – gomma. Questo, credo, potrebbe essere un elemento importante per il futuro.
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