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QUALITÀ E SICUREZZA ALIMENTARE, I GARANTI DELLA SALUTE E IL RUOLO DEL BIOLOGO Dalla tutela dell’ambiente ai controlli estesi lungo tutto l’arco della filiera, solo così i sapori arrivano incontaminati e sicuri sulle nostre tavole
di Stefania Papa*
S
apere cosa mettiamo a tavola, conoscere la qualità dei cibi che mangiamo, tracciarne (anche) la loro provenienza, non ha prezzo in termini di salvaguardia e tutela del consumatore. Da anni, non solo in Italia, scienziati, esperti di salute pubblica, epidemiologia, alimentazione e farmacologia, sono impegnati in un dibattito che mira alla corretta “conoscenza” degli alimenti. Com’è noto, l’adozione di un sistema di informazione nutrizionale basato sulle etichette, è raccomandata un po’ da tutti i comitati di esperti nazionali ed internazionali, in partico*Consigliere dell’Ordine Nazionale dei Biologi, delegata alla Sicurezza Alimentare e delegata per le regioni Toscana e Umbria.
10 GdB | Aprile 2021
lare dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) che ritiene tale misura “efficace” anche per “aiutare i consumatori ad adottare comportamenti alimentari più sani”. Tuttavia, non ci sono solo i “valori nutrizionali” da considerare. Il mondo degli alimenti, si sa, ruota, infatti, attorno a regole e leggi che tengono impegnati più attori della vasta e variegata filiera dell’Agroalimentare. Pensiamo, ad esempio, a quanto proposto dai carabinieri per la Tutela Agroalimentare in occasione della Giornata nazionale del Consumatore: una vivace ed accattivante rappresentazione grafica del quadro normativo vigente in materia di “sicurezza alimentare”, il disegno di un soleggiato giardino (denominato il “giardino dei diritti”), in cui tutti gli elementi raffigurati hanno assunto un valore simbolico, e i diritti stessi sono diventati dei fiori paffuti dallo stile vagamente naif. L’obiettivo, come