Ambiente
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L’
ultimo segnale, di quelli che non passano inosservati, arriva dal gigantesco A68. Se n’è andato, l’iceberg fra i più grandi al mondo, senza far rumore, scomposto e frammentato da correnti, acque calde e idro fratture, da fenomeni naturali che si uniscono però a una serie di concause della crisi climatica che stanno cambiando il volto dell’Antartide. Nuove ricerche ci dicono infatti che se la crisi climatica continuerà ad accrescere le temperature perderemo il 34% di tutte le piattaforme di ghiaccio antartiche che rischiano seriamente il collasso. In poche parole: un terzo dei ghiacciai dell’Antartide sono a rischio, con potenziali conseguenze drammatiche sia per gli ecosistemi sia per l’uomo e la sua economia, data l’ipotesi di innalzamento dei livelli del mare. È un fenomeno che riguarda tutto il mondo, quello dello scioglimento dei ghiacci, ma a livello dei poli si fa sempre più drammatico sia in termini di innalzamento delle acque, sia per scenari che potrebbero sconvolgere per sempre la biodiversità. Con il continuo aumento delle emissioni, con la CO2 che nonostante lockdown e politiche green è arrivata alla cifra record di 421,21 parti per milione (misurata all’Osservatorio di Mauna Loa nelle Hawaii), le temperature continuano infatti ad alzarsi e i ghiacciai antartici sembrano risentirne in maniera notevole. Secondo uno studio dell’Università di Reading pubblicato su
58 GdB | Aprile 2021
Geophysical Research Letters se non riusciremo a contenere le temperature globali, se davvero a causa di emissioni e gas serra la Terra arriverà a surriscaldarsi di quattro gradi sopra i livelli preindustriali, allora un terzo della superficie della piattaforma glaciale dell’Antartide potrebbe addirittura collassare in mare. Con effetti devastanti su Pianeta ed ecosistemi. Per sostenere questa tesi il gruppo di ricercatori ha utilizzato modelli climatici e previsionali dettagliati che portano all’ipotesi, sempre in caso di temperature elevate, di mezzo milione di chilometri quadrati di ghiaccio che potrebbero destabilizzarsi. Per Ella Gilbert, ricercatrice del Dipartimento di meteorologia dell’Università di Reading, «le piattaforme di ghiaccio sono importanti tamponi che impediscono ai ghiacciai sulla terra di fluire liberamente nell’oceano e contribuire all’innalzamento del livello del mare. Quando collassano, è come se fosse rimosso un tappo gigante da una bottiglia consentendo a quantità inimmaginabili di acqua dai ghiacciai di riversarsi in mare». La dottoressa Gilber precisa inoltre che «sappiamo che quando il ghiaccio sciolto si accumula sulla superficie delle piattaforme di ghiaccio, può farle fratturare e collassare. Ricerche precedenti ci hanno fornito il quadro più ampio in termini di previsione del declino della piattaforma glaciale antartica, ma il nostro nuovo studio utilizza le più recenti tecniche di modellazione con dettagli