Ambiente
S
i è svolto a marzo il primo incontro di approfondimento “Ciclo dell’acqua ed economia circolare” del gruppo di lavoro promosso dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile e da Enea, che nasce con l’obiettivo di favorire la transizione e la gestione delle risorse idriche verso un modello di economia circolare. Sotto l’impulso dei più recenti rapporti della Commissione Europea e delle principali organizzazioni internazionali, che sottolineano la necessità di sviluppare adeguate misure finalizzate ad agevolare la transizione dal modello di economia lineare verso un modello di economia circolare in grado di valorizzare un uso efficiente delle risorse, il gruppo di lavoro mette al centro delle sue attività la gestione della risorsa più preziosa, indispensabile per la vita e per tutte le attività dell’uomo, cioè l’acqua. La scarsità dell’acqua, infatti, costituisce già oggi un problema grave per alcuni Stati dell’Unione Europea. Secondo la Commissione Europea, almeno l’11% della popolazione europea e il 17% del suo territorio sono stati colpiti da scarsità d’acqua, situazione destinata ad aggravarsi a seguito dei cambiamenti climatici. Quindi, per favorire l’utilizzo di fonti alternative di acqua, di recente il Parlamento Europeo ha approvato il nuovo Regolamento sul riutilizzo delle acque reflue. Nei tre anni previsti per la sua effettiva entrata in vigore dovranno essere risolti importanti nodi strategici che interesseranno l’intera filiera idrica. A questo primo appuntamento hanno preso parte Enrico Rolle, professore ordinario di Ingegneria Sanitaria Ambientale presso l’Università La Sapienza di Roma; Edo Ronchi, Presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile; Roberto Morabito, Direttore del Dipartimento di Sostenibilità dei Sistemi Produttivi e Territoriali di Enea; Mario Rosario Mazzola, esperto del Ministero Economia
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BIORAFFINERIE URBANE PER RECUPERARE RISORSE IDRICHE Proposta la trasformazione degli impianti di depurazione per la gestione delle acque reflue
e Finanze e Professore Ordinario di Costruzioni Idrauliche dell’Università di Palermo. Trasformare gli impianti di depurazione in vere e proprie “bioraffinerie urbane” in grado di estrarre dai liquami e dai fanghi di depurazione risorse idriche e materiali da utilizzare in altri settori economici, come ad esempio l’agricoltura (acqua per l’irrigazione, fertilizzanti, etc.), o per la produzione di energia (ad esempio biometano). La proposta è contenuta in un documento il cui obiettivo è quello di promuovere una strategia nazionale di gestione delle acque reflue nell’uti-
lizzo delle risorse idriche, in linea con le direttrici del Recovery Plan e per la transizione verso un modello di economia circolare. Luigi Petta, responsabile del Laboratorio Enea di Tecnologie per riuso, riciclo, recupero e valorizzazione di rifiuti e materiali, ha dichiarato: «L’economia circolare può e deve poter rappresentare l’elemento chiave per una nuova gestione delle acque reflue, a fronte di una sempre minore disponibilità della risorsa idrica dovuta, in maggior misura, ai cambiamenti climatici ed all’attuale contesto normativo ed economico». (P. S.). GdB | Aprile 2021
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