Innovazione
È
da poco ricorso il sessantesimo anniversario dell’epocale Vostok 1, la missione che portò il sovietico Jurij Gagarin ad essere il primo uomo a volare nello spazio. Di voli, da quel 12 Aprile del 1961, ne sono stati fatti eccome, ed oggi come non mai l’uomo si sente lontano dalla Terra. Negli ultimi anni l’attenzione delle principali agenzie spaziali è stata catturata da un pianeta in particolare: Marte. La colonizzazione dell’inconquistato Pianeta rosso è ritenuta un passaggio inevitabile nello sviluppo futuro dell’umanità. Certo è che attualmente sussistono diversi problemi: le radiazioni, l’estrazione di risorse, la produzione di cibo e acqua, la creazione di un ambiente artificiale che simuli le condizioni ambientali terrestri; sembra dunque ancora assurdo pensare ad un futuro interplanetario. A quanto pare, non lo è per lo studio di design architettonico ABIBOO che assieme a SONet, un team internazionale di ricercatori, ha realizzato un progetto in grado di bruciare le tappe. Nüwa City (dal nome della dea che secondo la mitologia cinese creò l’umanità) è fortemente candidata a diventare il primo insediamento marziano, una città futuristica e autosostenibile. La città sorgerebbe a Tempe Mensa, il pendio di una delle scogliere di Marte dove è stata accertata la possibilità di accedere all’acqua. Le abitazioni verrebbero realizzate su un terreno scosceso, dando vita ad una città verticale all’interno della roccia, al riparo dalle radiazioni, dalla pressione e da eventuali meteoriti, ma che beneficerebbe della luce indiretta del sole. I collegamenti, una rete di gallerie e ascensori modulari ad alta velocità, rapidi da realizzare e facilmente replicabili, che connetterebbe i diversi moduli. Il punto più alto della scogliera è stato individuato nella Mesa, una vasta pianura con infrastrutture dedicate alla produzione alimentare, all’allevamento e alla fabbricazione di energia solare. A valle saranno poste
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SIAMO SEMPRE PIÙ VICINI A ESPLORARE MARTE Nella scoperta della spazio, l’umanità ha come obiettivo quello di raggiungere il Pianeta Rosso. Ma gli ostacoli non sono pochi
strutture specifiche che comprenderanno ospedali, scuole, attività sportive e culturali, aree commerciali e le stazioni dei treni. Tutti i moduli comprenderanno spazi verdi, orti urbani e aree di condensazione artificiali, le “Snow Domes” (cupole di neve), che aiuteranno a dissipare il calore e ripulire l’aria. Per creare un legame emotivo con la Terra, il team di progettazione ha pensato a delle “Green Domes” (cupole verdi) di due tipi: quelle che consentiranno la presenza e l’azione umana e quelle che sperimenteranno una vegetazione in un ambiente con un’atmosfera tipicamente marziana.
Nüwa, una volta completata, occuperà una superficie totale di 600 milioni di metri quadrati e sarà in grado di ospitare 250 mila persone. Secondo quanto comunicato da ABIBOO, i lavori di costruzione su Marte potrebbero cominciare entro il 2054 e durare una cinquantina d’anni. Dal progetto si stima che ogni anno (dal 2100) potrebbero essere inviate 1.000 persone, in un viaggio che durerebbe circa 250 giorni. La proposta è stata già presentata ad Elon Musk di Space X, George Whitesides di Virgin Galactic e all’amministratore della NASA Jim Bridenstine. (M. O.). GdB | Aprile 2021
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