A
Una
LIBRO l u s A R T S FINE SCOLTA
L’AU DIO
Elinor Puffygal
Gli studenti di prima furono accompagnati in classe dove li attendeva la preside, una donna impettita, con uno stretto chignon sale e pepe, un naso che sembrava un pungiglione e una gatta dagli occhi fluorescenti ai piedi. Miranda Krait cominciò: – Benvenuti… – Non ti ricorda un’ape? – bisbigliò Elinor ad Adam. La preside fissò truce gli studenti, in cerca del chiacchierone. Poi riprese: – Benvenuti alla Scuola Media di Arti Magiche del Bosco Iridescente di Felinia. Se siete qui è perché avete superato l’esame di ammissione alla Formazione Stregàstica di Primo Livello. Elinor si guardò nervosamente intorno. Il dubbio di essere lì per errore continuava a tormentarla… Come se le avesse letto nel pensiero, la preside continuò: – Ma non tutti sono davvero destinati a questa scuola. Quindi non date per scontata la vostra presenza qui. La magia è una cosa seria, e solo gli alunni più costanti, motivati e talentuosi otterranno il PRIMUS. – Bzz, bzz, bzz! – Adam si mise a ronzare per scherzo all’orecchio di Elinor, imitando la preside. Stavolta la risata di Elinor rimbombò in tutta l’aula. E la preside la beccò. – Se ha tanta voglia di parlare, signorina – disse, incenerendola con lo sguardo, – cominci col dire il suo nome!
Elinor avvampò. – Mi chiamo Elinor Puffygal. – Puffygal! – ripetè l’ArciStrega. – Be’, non rende certo onore al suo cognome. Si sposti al primo banco. Elinor fissò con orrore il posto indicato dalla preside. Era quello accanto a Boccoliblu! Si voltò disperata verso Adam. – Fa come dice, El. Non hai scelta – le sussurrò l’amico. – Troveremo una soluzione! Così, con gli occhi di tutti puntati addosso, Elinor trascinò la cartella fino al primo banco. Boccoliblu le sorrise ed esclamò a voce altissima: – Molto piacere, mi chiamo Brigitta Star! Elinor rispose: – Piacere, io… Ma Brigitta si era già girata ad ascoltare la preside, che aveva ripreso il suo discorso. Elinor avrebbe voluto sprofondare. Aveva appena messo piede alla SMAMBI e si era già fatta riprendere dalla preside. Ma soprattutto, era stata separata dal suo migliore amico! Quanto le sarebbe stato utile un varco spaziale… per scappare lontano da lì. All’intervallo, in cortile, Adam ce la mise tutta per tirarla su. Le raccontò del suo nuovo compagno di banco, già ribattezzato Skakkolator perché passava metà del tempo con le dita nel naso. Poi imitò ancora la preside ape. Bzzz… E appena Elinor accennò a un sorriso…: – Così ti voglio, socia! Elinor si rianimò. Ci voleva ben altro per scoraggiarla che una lavata di capo e una compagna di banco ostile! – Dimostrerò a tutti di che pasta è fatta Elinor Puffygal! – esclamò agguerrita. Ma appena rientrata in classe tutta la sua spavalderia andò in fumo. Perché il pavimento risucchiò i
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