Luca Molinari
Difficile da dire. È difficile per me scrivere dell’esperienza Covid-19 in questi giorni. Durante la fase intensa della quarantena mi sono buttato sulla ricerca e la scrittura come strategia per non perdere il contatto con la mia realtà e, intanto, osservare il mondo nella sua drammatica metamorfosi, ma oggi, nei primi giorni della “fase 2”, vivo piuttosto un senso di sottile sconcerto strattonato tra chi urla alla prossima apocalisse e gli opposti che fanno finta di niente riempiendo le piazze dell’after-hours. In fondo, quando cinque miliardi di persone vivevano contemporaneamente in quarantena, chiusi nelle proprie celle abitative e interconnessi come mai era avvenuto nella storia dell’umanità, sembrava più semplice leggere quello che stava avvenendo, ma adesso che le carte si stanno rapidamente mescolando, tutto diventa complesso da interpretare. Mi si racconta che nelle cene eleganti, come benvenuto si offre insieme al flûte di champagne un test
94