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Parte 1 – Fondamenti e contenuti della proposta
5.3
LA RELAZIONE EDUCATIVA
UNO SPAZIO DI COINVOLGIMENTO REALE Nella comunità R/S l’esperienza è vissuta insieme e il rapporto capo-ragazzo è diretto. Si crea un contesto in cui le differenze generazionali possono essere lette in modo nuovo e dove si aprono spazi sorprendenti di conoscenza, dialogo, comprensione; dove una relazione appassionante, dinamica e coinvolgente aiuta a comprendere che la lealtà, la fedeltà agli impegni presi e la decisione nel perseguirli non sono affatto inconciliabili con l’affetto, la confidenza, la gioia di vivere. Il capo viene visto come colui che, in virtù di un trascorso umano carico di senso e ispirato da un patrimonio valoriale ben leggibile, può essere un punto di riferimento perché sa rendere ragione delle proprie scelte. È credibile se le osservazioni che porta sono frutto di un pensiero fondato sull’esperienza reale e se testimonia che i valori proposti e concretamente vissuti all’interno della Branca possono effettivamente dare felicità. È una persona matura, che vive la propria identità e la sa mettere in relazione con l’altro: dunque non si offende, non si adira, mantiene un atteggiamento di ragionevolezza e lucidità, accetta il confronto a partire dalla consapevolezza di sé e del proprio ruolo. Mentre si vivono esperienze insieme, il capo ha in mente l’obiettivo specifico della maturazione dell’identità del ragazzo, a partire da quelli che egli legge come suoi bisogni educativi: suo compito è supportare i rover e le scolte nel riconoscere e sviluppare le proprie potenzialità. Il capo sa far sentire accettato e amato ogni ragazzo come unico e irripetibile, evitando tentazioni psicologizzanti ma stimolandolo ad avvicinare e affrontare i propri limiti, con leggerezza e profondità insieme.
R/S art.39
art.35