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16-02-2009
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lemme, è «il trionfo della croce che ha condotto alla luce quelli che l’ignoranza accecava. Cristo ha affrancato dal peccato tutti coloro che ne erano trattenuti, e ha redento tutta l’umanità»7. La guarigione del cieco nato è prefigurazione dell’illuminazione battesimale e, per la medesima ragione, anche della resurrezione. Per il redattore delle Costituzioni apostoliche, le diverse guarigioni compiute da Cristo, «demiurgo di tutti gli uomini», palesano il suo potere di resuscitare. Al termine della sua enumerazione, egli conclude: «Sarà proprio quegli, che con la terra e la saliva ha restituito l’organo mancante al cieco nato, a rialzarci (...) Sarà proprio quegli, che a sua volta è risorto dai morti, a resuscitare tutti i defunti»8. La resurrezione di Lazzaro Secondo il racconto della resurrezione di Lazzaro, riportato soltanto dal quarto Vangelo (Giovanni 11), l’episodio ha avuto luogo poco prima dell’arresto di Gesù. Conoscendo la predilezione di Giovanni per i segni simbolici, sembra proprio che l’episodio prefiguri la resurrezione di Cristo. Occorre ricordare che quest’evangelista non usa mai la parola miracolo ma «segno»? La parola di Gesù a Marta: «Io sono la risurrezione» (Giovanni 11,25), fa comprendere il signi184
EPISODI DELLA VITA DI GESÙ
1. Guarigione del cieco, pisside in avorio (particolare), VI secolo, Musée de Cluny, Parigi. 2. Gesù guarisce il cieco ponendogli la saliva sugli occhi, dittico (particolare), metà del VI secolo.