082-107_Cap3_Simb_Paleocri.qxp
16-02-2009
9:36
Pagina 82
1
lare di loro, se non facendo ricorso a simboli, segni convenzionali, comunemente riconosciuti, e dunque riconoscibili dai fedeli della comunità cristiana? In un primo tempo, si fece uso del tipo di rappresentazione che si trovava negli scritti biblici e patristici. Gli angeli hanno sembianze giovanili, portano di rado la barba e sono sempre privi di ali. È soltanto a partire dal IV secolo che vengono muniti di ali e spesso ricoperti da una lunga veste bianca, la testa circondata da un’aureola, segno distintivo degli esseri celesti. Le stelle Secondo la cosmologia biblica, le stelle sono annoverabili fra gli astri celesti assieme alla luna, creata per illuminare la notte (Genesi 1,14-18). In quanto simboli della luce divina, evocano la divinità. Nelle antiche culture mesopotamiche, gli dei venivano rappresentati con una stella, emblema della loro natura celeste. La profezia di Balaam, che del resto proveniva da questa regione, verrà interpretata dal giudaismo come un annuncio del Messia, inviato da Dio al suo popolo: «Una stella spunta da Giacobbe e uno scettro sorge da Israele» (Numeri 24,17). Questo testo sulla «stella di Giacobbe» viene citato numerose volte con lo stesso significato nei manoscritti del Mar Morto, di ispirazione essenica1. Ancora più vicini all’interpretazione cristiana, due passi del Testamento dei dodici patriarchi, uno degli pseudoepigrafi veterotestamentari. 82
SIMBOLI TRATTI DALLA NATURA
1. Doni dei Magi, mosaico, VI secolo, basilica di S. Apollinare Nuovo, Ravenna. Due magi con le mani velate recano doni; alle loro spalle le palme della vittoria e la stella a otto punte, di fronte a loro i gigli della purezza. I nomi sono stati aggiunti successivamente così come la barba, elemento di origine orientale che permette di distinguere le tre età della vita.