movimento di cui è capace in senso generativo e degenerativo. 245 Nell‟ambito del suo percorso fisiologico, l‟essere naturale appare all‟uomo come un fenomeno appunto naturale. Ed essendo il percorso fisiologico la sua stessa essenza, il fenomeno naturale può mutare forma apparente, cioè immagine, rimanendo sempre se stesso. Ciò significa che la trans-formazione () di un fenomeno naturale, inerisce le qualità accidentali della sua immagine, ma non la sua essenza, sicché, nel caso del Potere, può mutare la forma storica della sua manifestazione istituzionale, ma non mutare di essenza. L‟essenza del Potere è la violenza, intesa come la riduzione del complesso in semplice, della realtà concreta in realtà astratta dal suo divenire naturale, dalla sua “durata” in senso bergsoniano. E poiché, come abbiamo visto, l‟essenza naturale non può essere mutata nel suo decorso fisiologico, ogni costruzione razionalistica dell‟essere sociale come sistema di Potere politico, è destinato naturalmente a decadere. Il destino naturale delle costruzioni razionalistiche della vita sociale umana è di convertire l‟astratto essere politico nel suo opposto dialettico, e in questa intestina contraddizione dialettica consumare la sua decadenza. Ora, identificare la immagine di Dio con quella di una istituzione umana, è idolatria, poiché l‟unica immagine umana di Dio è quella del Cristo, il cui percorso naturale è stato umano, essendo Lui nato e morto, ma la cui vicenda spirituale, riflettendo l‟essenza divina di Dio, è eterna e unitaria come Dio, rendendo perciò singolare e insieme eterna la vicenda di ogni uomo che, nella vicenda di Gesù Cristo, riflette sé stesso come immagine di Dio. Il di Dio è Cristo, in cui ogni uomo si riflette come creatura spirituale, e non può essere alcuna persona giuridica, alcuna istituzione storica come lo Stato o la Chiesa. Il di Dio non è né lo Stato e neppure la Chiesa. Ogni identificazione in tal senso è idolatrica, confondendo la creatura umana (ydolum) con l‟Immagine divina ( ). La statua di Cristo col Cristo. Il prodotto umano con l‟uomo. Il lavoro con l‟esistenza. A maggior ragione, non può confondersi l‟azione politica, la decisione (decisio) di privare la realtà della sua complessità a favore del suo solo
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E. Coccia, La vita sensibile, cit., pag. 33.
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