razionale della realtà basati su credenze fondative originarie, di cui rappresentano le forme ideali o categoriali. Il secondo livello di pensiero inerisce ai concetti di relazione, che sono quelli in cui l‟unità di senso tra enti presuppone un orizzonte di realtà all‟interno del quale assume significato il nesso logico dei fenomeni temporalmente anche non consequenziali e quindi contingenti. Essi descrivono i processi causali determinati da una unità di senso razionale il cui significato è sempre relativo al contesto valoriale che empiricamente li comprende come espressioni fenomeniche. Il terzo livello, infine, riguarda i concetti di verità, per cui le unità di senso reale e di senso relazionale si corrispondono e si comprendono attraverso il comune referente normativo di fondazione che ne sostiene la rispettiva fondatezza assiologica e legittimazione razionale. Questo livello di pensiero non è razionale, cioè discorsivo e oppugnabile, ma credenziale e apodittico, e dunque fondativo di realtà. Questo livello costituisce l‟orizzonte di coscienza entro il quale si sviluppano e si articolano gli altri due livelli, fondandone la credibilità metafisica. Orbene, l‟idea che la pòlis sia una “comunità naturale anteriore a ogni individuo” corrisponde al primo livello di coscienza, quello in cui la realtà empirica viene definita ontologicamente sul fondamento di verità che pone la Natura come orizzonte intrascendibile di vita, la quale a sua volta non può articolarsi concettualmente che sul suo modello ontologico. Che tale originario modello naturale sia per l‟uomo quello politico è però desumibile dagli sviluppi razionali di legittimazione della sua realtà empirica di zoòn politikon, la cui condizione ontologica relativa alla sua partecipazione alla natura viene estesa alla sua speciale determinazione qualitativa, tale che la credenza nella verità della essenza naturale della vita umana comprenda anche la sua determinazione politica. Che però tale estensione di senso non sia necessaria ma solo accidentale, lo attesta la circostanza che l‟uomo possa definirsi con lo stesso procedimento transitivo anche zoòn logon echòn, investito dunque di una qualità altra da quella politica e originaria rispetto ad essa perché delle due è l‟unica universale, e la cui corrispondenza identitaria inerisce il secondo livello di coscienza, dei concetti relazionali, che è il livello di coscienza proprio delle ideo-logie, ossia delle architetture logiche di relazioni concettuali non originarie, cioè non originariamente fondate sul fondamento di verità, ma razionalmente derivate attraverso una trasposizione di senso affermata
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